Axel, occhi da cerbiatto e aspetto da uomo maturo che non tradisce i suoi magnifici 50 anni è il modello che apre la sfilata di MSGM, in uno dei maxi tunnel della stazione Centrale.
La scelta non è casuale, anzi rappresenta l'incipit di una collezione che, contrariamente al solito, non parla più solo ai ragazzi di 20 anni, ma anche agli uomini di diverse età, più maturi, ma non per questo meno belli.
«La collezione è una dichiarazione di trasversalità. Sono scomparse le felpe e apparse le giacche, ma non voglio parlare di sartorialità bensì di made in Italy» dichiara Massimo Giorgetti, fondatore e designer di MSGM che aggiunge: «Come facevano un tempo gli stilisti, anche io questa volta sono partito da un viaggio per farmi ispirare. Sono stato in Africa, nei parchi della Tanzania e di quei meravigliosi paesaggi ho catturato dentro di me soprattutto l'alba. È stata un'esperienza importante che mi ha fatto capire che bisogna abbassare i toni e crescere nella consapevolezza».
Tradotto in termini estetici il pensiero di Giorgetti si declina attraverso l'abbandono dei colori fluo e sgargianti, per abbracciare, pur rimanendo fedeli all'anima di MSGM, tonalità tenui, quasi neutre per definire uno stile dove la qualità del tessuto e della lavorazione sono inequivocabilmente sinonimo di made in Italy.
Pantaloni morbidi, giacche dalla silhouette definita, camicie a stampe floreali, canottiere a costine fanno parte di questo nuovo racconto. Unica provocazione, ben celata, il ricamo della scritta «duro» su pantaloni e giubbini, tono su tono. «Duro perché il momento è difficile, ma è ironicamente anche un invito a essere duri».
