Uomini che amano le gonne
Valentino apre Milano Moda Uomo con una sfilata che ridefinisce la percezione di alcuni capisaldi della moda
L’invito un libro, anzi un tomo. Quello di qualche anno fa intitolato in italiano Una vita come tante della scrittrice di origini giamaicane Hanya Yamagihara. Il luogo della sfilata, l’università Statale di Milano.
Come dire: Valentino ha un peso specifico, quello della cultura. Anzi, ancora meglio quello della formazione delle idee.
E qui si apre un capitolo da scrivere e chiosare il cui titolo interlocutorio è: può la moda formare idee nuove per il futuro?
È convinto di sì Pierpaolo Piccioli, direttore creativo della maison che per la collezione primavera estate 2024 ha «cercato di definire una nuova identità maschile per riflettere sul significato di mascolinità moderna».
La narrazione - Valentino The Narratives menswear è infatti il titolo della collezione - si dipana attraverso la declinazione di completi che coniugano stilemi classici dell’abbigliamento maschile come le giacche sartoriali, le camicie bianche, la cravatta con elementi più trasgressivi o quanto meno inusuali come i bermuda o la gonna. In altri termini il lavoro di Piccioli è sulla messa in discussione delle convenzioni che definiscono storicamente la mascolinità per arrivare a dichiarare che la giacca con le sue larghe spalle non necessariamente è simbolo di potere, così come un pantalone corto non necessariamente deve essere sportivo.
In realtà, a cambiare non è tanto la moda quanto la percezione di alcuni elementi che definiscono le mode. «Cambiare il gusto, in qualche modo può contribuire a cambiare le idee. Questo è anche il compito della moda» racconta Piccioli in un’aula della Statale.
«Non si tratta di trasgressioni» insiste «ma di un’attitudine diversa nella possibilità di scegliere ciò che si vuole essere». Anche uomini che amano le gonne. In fondo, le donne amano i pantaloni già da moltissimo tempo.