La moda di Parigi ci porta in un viaggio tra le epoche
Nel film del 2011, Midnight in Paris, lo sceneggiatore nostalgico interpretato da Owen Wilson viene trasportato nella Parigi degli Venti a bordo di una macchina d’epoca. Durante le ultime sfilate uomo a Parigi, sono stati invece le collezioni degli stilisti a trasportarci in luoghi nuovi.
È il caso di AMI Paris, il brand di Alexandre Mattiussi, che per la prossima primavera estate ci trasporta negli anni Sessanta. La collezione - che prende nome dal monumentale edificio che domina Parigi, in cima a Montmartre - è ricca, sexy ed eclettica.
Le forme sono pure e semplici, graficamente fresche in taglio e proporzione, pur conservando il dna di AMI. La croma è ricca e versatile, mentre le stampe e i motivi sono caratterizzati da righe, quadretti gingham e windowpane, cuori all-over e pois sottili.
La collezione vanta un mix di generi, da alternare, mescolare e abbinare. Le silhouette femminili spaziano da capi che abbracciano il corpo a linee più morbide. I capi unisex sono oversize, dal carattere disinvolto. Le silhouette maschili, invece, sono caratterizzate da vestibilità autentiche, altamente ponderate e pragmatiche nell'uso.
Per il 75esimo anniversario della Maison, Kim Jones ci porta in un viaggio tra spazio e tempo fino a Granville, luogo dove Christian Dior è nato e cresciuto. Traendo ispirazione dal leggendario giardino del fondatore così come alla natura di Charleston, luogo in cui viveva l’artista Duncan Grant, il direttore creativo di Dior Homme ci presenta una collezione che è un intreccio di personalità, un mix di passato e futuro, dimostrandoci che non ci sono limiti all’ispirazione.
«Granville e il Sussex hanno un clima simile» ha dichiarato Jones. «Il tempo, la luce e il giardino legano un luogo all’altro. Sia per Christian Dior che per Duncan Grant, le loro case, i loro giardini e i loro ambienti privati erano così importanti per la loro creatività. Erano queste sfere significative e private che si traducevano nel loro lavoro e diventavano pubbliche. Qui mescoliamo gli elementi più utilitari e naturali di giardinaggio con le sfaccettature stilizzate, lussuose e new look delle opere d’arte di Duncan».
Ed è proprio la luce mutevole e la mutevolezza dell’ambiente naturale che si riflette nella tavolozza de colori della collezione, dalla gradazione dei grigi, dei rosa e dei pastelli, ai colori utilitaristici del giardinaggio della pesca, dal verde al blu. Gli abiti sono stravaganti ma allo stesso tempo pratici, formali e informali, tradizionali e contemporanei.
I cappotti sartoriali doppiopetto in cashmere recuperato sono abbinati a pantaloncini sartoriali in tessuti anni Trenta e scarpe da passeggio. Gli spolverini in cotone sono indossati con disinvoltura sopra gilet tech riflettenti, mentre gli schizzi di Duncan Grant sono tradotti in maglie fatte a mano. Un lusso quotidiano.
È un tributo alla couture d’epoca, l’ultima collezione firmata Thom Browne. Tweed sviluppati in esclusiva nel sud della Francia - alcuni realizzati con ciniglia, denim, e nastri in grosgrain, altri con pelle, tulle di seersucker, e pizzo - vestono gli uomini che sfilano muovendosi liberamente tra i sei saloni che ospitano lo spettacolo.
Giallo, verde, blu, rosa. I colori si mescolano in un turbinio di colori. Tessuti tessuti tradizionalmente femminili sono mostrati in modelli tradizionalmente maschili andando a vestire un cowboy, un surfista, un marinaio e un tennista. Il sospensorio spunta dai pantaloni, «energia atletica con suggestivi significati nascosti» si legge nella nota stampa.
I ricami si concentrano sul simbolo preppy per definizione: l’ancora, in punti satin e grillotti, con filati usurati ingegnerizzati.
Chi eri e chi sei diventato. Craig Green sceglie, nella sua ultima collezione, di aprire una riflessione sull’uomo, in costante cammino verso un orizzonte invisibile in cui i bagagli accumulati nei decenni, dalle reminiscenze adolescenziali fino all’età adulta, vengono riesaminati e modificati continuamente durante il viaggio.
La sensazione è quella di assistere a un gruppo di uomini, nel bel mezzo di un viaggio. Zaini imbottiti argentati, imbracature per deltaplano, custodie per laptop e borse da uomo li accompagnano. Alcuni accessori sembrano aver affrontato molti anni, con delle toppe argentate ad avvolgerli e ripararli.
Tra le ispirazioni, Green menziona un documentario degli anni Settanta, Antique Roadshow, e «l’ultima scoperta di un vaso di Wedgwood».