Paris Fashion Week: il racconto di Colm Dillane per Louis Vuitton
La nostra nascita, il periodo dell’adolescenza, i giochi d’infanzia preferiti, i nostri vecchi hobby, tutto racchiuso in un iridescente borsone firmato LV.
Sono tutte scene riprese dai fratelli Gondry in un preludio cinematografico che inaugura la passerella uomo di Louis Vuitton. Modelli che gironzolano per la scenografia rimboccando lenzuola al proprio peluche, scrivendo sui muri e giocando a scacchi. Colm Dillane ci riporta indietro e rende tutti spettatori del viaggio che caratterizza la vita del protagonista, carico di esperienze umane e periodi di crescita.
Le varie stanze dell’allestimento - curato sempre dai fratelli Olivier e Michel Gondry - rappresentano le varie fasi della crescita del protagonista, partendo dalla nascita per poi soffermarsi all’età dei sette, quattordici, quindici e vent’anni, con alcuni elementi chiave sempre presenti nonostante gli anni che passano.
L’intero show viene accompagnato dalla voce di Rosalía, cantante spagnola del momento e vincitrice di un Grammy, che regala agli ospiti una performance colma di passione indossando un piumino e una tuta estremamente oversize.
Colm Dillane - aka KidSuper - ha realizzato un debutto niente male per la sua prima settimana della moda di Parigi. Americano di origini spagnole, si trasferisce a New York dove svilupperà gli interessi più vari, dal canto alla regia. Frequenta il liceo quando decide di sfruttare la sua curiosità per la serigrafia e inizia a realizzare delle t-shirt vendendole nella sua mensa, per poi trasformarla in un’attività vera e propria. La scelta di utilizzare tessuti ecologici e processi di stampa sostenibili si rivela vincente e, grazie allo street casting, in poco tempo riesce a farsi notare dalla stampa.
Oggi la creatività del giovane cresciuto nel Wisconsin trova un incredibile palco su cui mettersi in mostra e spiegare il suo estro: vediamo sfilare morbidi completi monocromatici che si alternano ad abiti con fantasie scomposte, tra le più classiche come il Principe di Galles. Non rinnega i suoi ideali, infatti sono stati realizzati dei look upcycling studiando tre approcci: da materiale in eccesso, sfruttando idee già esistenti e attraverso la ripetizione di trame già realizzate.
Cappotti fantasia dove capeggiano scritte motivazionali, forse le stesse che ricoprono un total look bianco ricoperto da foglio di carta stampati dalle mille parole. Occhi pixelati che rimandano all’impatti digitale dei primi anni 2000 e opere d’arte con volti non identificati diventano stampe e vengono adattate in modo astratto su cappotti e borse.
Estro, condivisione e originalità, sono probabilmente le parole chiave di questa prima collezione in collaborazione di Dillane.
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