Paris Fashion Week: il viaggio secondo Louis Vuitton
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Paris Fashion Week: il viaggio secondo Louis Vuitton

All’interno di una ipotetica stazione ferroviaria del XIX secolo va in scena la collezione Louis Vuitton Autunno Inverno 2025.

La sala d’aspetto di una stazione ferroviaria come punto di arrivo ma anche di partenza, un luogo d’incontri, allo stesso tempo una dimensione evocativa del viaggio, elemento identitario dell’heritage di Louis Vuitton.

Da qui parte Nicolas Ghesquière per definire la nuova collezione Vuitton Autunno Inverno 2025/26, tra estetiche rètro e stile contemporaneo, abbinamenti inaspettati e citazioni cinematografiche ambientate in stazioni ferroviarie d’altri tempi, da Marilyn Monroe in A qualcuno piace caldo alle atmosfere di Delitto sull’Orient Express di Agatha Christie.

La collezione in se conferma, con coerenza, l’estetica visionaria di Ghesquière, sempre in bilico tra retaggi storici e contaminazioni contemporanee ispirate allo streetwear e allo sportswear.

Opulento, mai minimalista, ogni outfit suggerisce abbinamenti inaspettati, abiti iperfemminili dalle stampe nostalgiche abbinati a bomber tecnici oversize, gonne di tulle o a balze abbinate a maglieria geometrica e modulare.

Non mancano, ovviamente, riferimenti ai volumi anni Ottanta, cifra stilistica identitaria del lavoro del direttore creativo, come spalle importanti nei capospalla e vita alta per i pantaloni, maglieria oversize e spalle imbottite, estetica che rievocano l’immagine dei Kraftwerk, gruppo musicale tedesco nato negli anni Settanta ma diventato famoso al pubblico negli Ottanta, col quale la Maison ha siglato un accordo di collaborazione.

Nell’attesa della sfilata, nella sala riecheggiava Trans Europe Express, ovviamente.

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Alessandro Ferrari