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(Miu Miu)
Collezioni

Miu Miu: l'età dell'innocenza

Un futuro distopico che trova nella semplicità della prima giovinezza la sua salvezza

Le pagine di The Ruthless Times scorrono leggere come in una rotativa futurista, raccontando un universo distopico — e sfortunatamente troppo vicino — dove la società è guidata dall’AI.

Nato da una collaborazione concettuale tra Miu Miu e l’artista Goshka Macuga, cui si deve l’idea dell’invito «Salt Looks Like Sugar», il finto quotidiano offre un momento di riflessione sul futuro, ma si pone anche in netto contrasto con la collezione disegnata da Miuccia Prada — un’ode alla verità, anche quella più imperfetta.

Se ci troviamo a vivere in un mondo dove è facile dubitare di un cubetto di zucchero (sarà forse sale?) è con la moda, ancora una volta sapientemente usata da Prada come mezzo per il cambiamento, che possiamo tornare a essere noi stessi. E così per la Primavera Estate 2025, la donna firmata Miu Miu riscopre la sua prima giovinezza intesa come «periodi di verità assoluta».

Secondo la stilista, infatti, «come reazione a un'epoca di sovrastimolazione e sovrainformazione, la semplicità nell'abbigliamento può offrire chiarezza e precisione e fungere da onesta cornice del carattere». E così un abito di cotone bianco diventa punto di partenza per una collezione i cui pezzi paiono tratti direttamente dal guardaroba dell’infanzia. Prototipi, puri nella forma e nel ruolo, nati da una collaborazione tra Miu Miu e Petit Bateau che reimmagina i loro pezzi classici per diverse età.

In un sapiente gioco di styling, i capi vengono indossati con spontaneità e quell’ingenuità tipica dell’infanzia. Gli abiti chemisette in cotone sono tirati giù e piegati intorno al corpo, le loro forme si spostano, da utilitarie a bustier con un glamour disonesto. I maglioni si trasformano in top, le camicie si attorcigliano: modi di indossare sbagliati, per trovare qualcosa di nuovo.

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Mariella Baroli