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Collezioni

Estetica a contrasto nella sesta giornata di Paris Fashion Week

A sfilare la percezione giapponese di Comme Des Garçons e Junya Watanabe, mentre Kronthaler dona un nuovo stile al brand e Ann Demeulemeester mette in scena un concerto rock dal retrogusto romantico

Da quando Junya Watanabe ha lasciato Comme Des Garçons decidendo di aprire il suo brand omonimo, ha sempre realizzato collezioni visionarie dalla prospettiva alternativa. L’ordinario che trova nuova realtà e si trasforma in straordinario, proprio come nella sua ultima collezione: ispirandosi al mondo dei biker, lo stilista giapponese ha decostruito guanti, cinture, imbottiture e tessuti tecnici che caratterizzano l’abbigliamento motociclistico dando vita a nuovi abiti in stile future tech.

Le spalle si fanno esagerate, l’argento che richiama i motori sfila liquido e brillante in passerella su abiti eleganti e complessi mentre un meticoloso lavoro di mix and match fa incontrare più tessuti e fantasie, dai colori neutri ai pattern check.

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Andreas Kronthaler per la nuova collezione Vivienne Westwood attinge al concetto più puro di femminilità, dando vita prevalentemente ad abiti lunghi dallo stile raffinato. Abbandonando gli appariscenti mix and match, le fantasie a contrasto e gli abbinamenti più improbabili, Kronthaler plasma una nuova versione della donna Westwood, senza però rinnegarne la sua essenza.

I tessuti sono leggeri, i colori tenui e le silhouette morbide e confortevoli. Che sia il primo capitolo di una nuova era per il celebre brand di Madame Westwood?

Non ci sono mezze misure per Rei Kawakubo che, per la nuova collezione Commes Des Garçons Primavera Estate 2025, ha realizzato delle vere e proprio strutture architettoniche piuttosto che semplici abiti, lasciandoci ancora una volta riflettere sulla moda concettuale su cui ama soffermarsi.

La stilista giapponese ha portato in passerella il concetto di spazio e volume, conciliandolo in ogni forma possibile: da abiti vaporosi che ricordano nuvole di cotone a oggetti di uso casalingo come il tovagliolo da portata, portandoci a riflettere sul loro significato nascosto.

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È un assolo di chitarra elettrica a spezzare il silenzio e a dar vita a giochi di luce che illuminano il défilé, lasciando le prime vibrazioni emanate dalla location propagarsi tra il pubblico accorso per assistere alla Primavera Estate di Ann Demeulemeester.

A dividere la passerella un lungo tappeto di gigli bianchi recisi che contrastano con l’atmosfera brutalista del set mentre in passerella sfila un tripudio di abiti black & white, sporcati occasionalmente da sfumature di rosa cipria, di glicine e di grigio. Protagonisti sono gli abiti in stile rock-romantico caratterizzati dall’estetica belga tipica del marchio fondato dalla designer omonima. Pizzi e trasparenze giocano con tessuti impalpabili e chiodi in pelle bianca e nera mentre le gote dei modelli si tingono di rosso acceso e lunghe frange ondeggiano a ogni passo.

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Elisabetta Cillo