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(Getty Images)
Collezioni

Le nuove collezioni in scena alla Paris Fashion Week

Da Courreges a Balmain, tutto sulla seconda giornata di sfilate

È una Parigi futurista quella che accompagna la seconda giornata di sfilate. In uno spazio minimalista disegnato all’interno del Carreau du Temple nel terzo arrondissement, sotto una pioggia battente, Nicolas Di Felice presenta la sua nuova collezione per Courrèges.

Modelle, avvolte in cappotti cocoon e silhouette rigorose, camminano in uno spazio a tratti asettico, sviluppato attorno a un ampio cerchio, dove perle argento si muovono attraversando un setaccio corvino di dieci metri di diametro. «Ça vient par vague» ( Arriva come le onde, ndr) spiega il direttore artistico, sottolineando come il moto perpetuo delle onde con il loro rivelarsi per poi sparire nel nulla, sia alla base della collezione.

Un’eleganza semplice e rigorosa, come racconta la stessa palette che spazia dal bianco al nero fino a giocare con le sfumature del nude. Geometrie articolate e volumi solidi che scoprono il corpo attraverso tessuti trasparenti, quasi impalpabili, o che lo celano in timida contemplazione. C’è il fascino dello spazio, dell’oltre, ma anche un chiaro richiamo all’estetica minimalista di Helmut Lang negli anni Novanta.

Courrèges(Getty Images)

Prima sfilata dall’addio di Dries Van Noten alla moda, avvenuto lo scorso marzo, la collezione della maison eponima è un omaggio al suo fondatore — il primo a scoppiare in un applauso scrosciante al termine della sfilata. Se infatti, il creativo in una recente intervista a Vogue Italia aveva affermato come «le stampe, ma anche il colore, sono gli strumenti che uso per raccontare le mie storie», proprio questi due elementi rappresentano il fil rouge della collezione per la prossima Primavera Estate.

Una palette ricca che trae ispirazione dai petali di un fiore per accarezzare la silhouette femminile attraverso stoffe impalpabili e un gioco di sovrapposizioni, un altro dettaglio caratterizzante dell’estetica di Van Noten. Compare ancora una volta il verde, già visto a Milano in passerella da Gucci, affiancato a vibranti rosa e arancioni e al più intenso azzurro.

Che il futuro della maison sia già scritto nelle mani di uno dei membri del designer studio? Dopo le nomine, in passato, di Alessandro Michele da Gucci e quella di Sarah Burton da Alexander McQueen, anche il futuro di Dries Van Noten potrebbe essere già scritto in questa collezione.

Dries Van Noten(Getty Images)

Protagonista assoluta della sfilata di Rabanne, la nano bag 1969 — realizzata con dischetti in oro 18 carati per un valore di 250.000 euro — ha scatenato la curiosità di appassionati in tutto il mondo. Una collezione esclusiva, quella per la Primavera Estate 2025, disegnata da Julien Dossena partendo dall’archivio della maison.

In un marcato gioco di contrasti che parte dal quotidiano con camicie a righe e silhouette oversize per arrivare all’opulenza e al glamour dell’oro, Rabanne reinterpreta l’artigianato storico della maison con una visione contemporanea, che trova ispirazione nell’universo utility, declinato in chiave sartoriale.

Rabanne(Getty Images)

È una quotidianità aliena, quella portata in scena da Jonny Johansson per Acne Studios. Il direttore dice di essersi ispirato a un immaginario domestico contorno per la sua nuova collezione, un sentimento chiaro sin dall’ingresso nella venue, costellata da sofà, lampade e animali domasti a cura del visual artist americano Jonathan Lindon Chase.

«Mi sono chiesto se i codici domestici classici potessero essere tradotti nella moda», afferma Johansson, portando in scena una collezione in tinte vivaci dove vestirsi diventa un gioco di colori, drappeggi e dettagli gioiello. Le borse appaiono così deformate e stropicciate, le punte delle scarpe sembrano allungarsi all’infinito, il classico pullover si trasforma in una gonna con le maniche a penzoloni e la tappezzeria si declina su jeans e maglioni.

Acne Studios(Getty Images)

Un ritorno ai canoni estetici della maison che hanno caratterizzato gli ormai 13 anni trascorsi da Olivier Rousteing come direttore creativo di Balmain. La collezione Primavera Estate 2025 parte da qui. Spalle larghe e una sensualità spiccata. Forme strutturate ed elaborate decorazioni in perle e ricami fotorealistici si susseguono in passerella mentre le modelle tengono tra le mani preziosi flaconi di profumo, a segnare il debutto nell’universo beauty della maison francese.

Rousteing introduce così la collezione di alta profumeria che incarna l'identità audace del marchio, mentre trousse trasformate in borsette lasciano intuire l’imminente arrivo di una linea di make-up. A chiudere lo show, abiti drappeggiati in seta dalle tonalità delicate, che, pur nella loro semplicità, mantengono intatto il messaggio di emancipazione e forza di maison Balmain.

Balmain(Getty Images)

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Mariella Baroli