Riflessioni di Armani al profumo di rosa
«Potrei pensare di portare la mia Alta Moda a Milano. Ci sto riflettendo». Anche se Parigi è pur sempre la patria della couture
Un abito sirena nero in velluto chiffon, severo davanti regala una generosa scollatura sulla schiena lungo la quale si posa uno stelo di rose rosse realizzate con micro perline. Lucide, laccate, tridimensionali, sbalzate: è il tempo delle rose per Giorgio Armani che per la collezione di Armani Privé autunno inverno 2023-2024 le vuole rosse. Come quelle orientali, simbolo di seduzione è femminilità.
Abiti lunghi con ricami fatti di paillettes e cristalli, pantaloni fluidi con micro Swarovski, piccole giacche strizzate in vita e costruite come la couture richiede ovvero con quel senso della precisione che diventa ossessiva ricerca della perfezione estetica.
Una collezione dedicata alle grandi soirée, agli eventi importanti, alle donne danarose e capricciose che esigono l’eleganza e l’esclusività.
«È chiaro che l’alta moda implica la spettacolarità ma io non la vedo più a Parigi, quindi sto facendo delle riflessioni sul senso di sfilare qui. Io mi colloco in quella ville lumiere glamour e ora mi sento un po’ a disagio» esordisce Armani nel backstage, sollevando un dibattito su «Parigi sì, Parigi no» che si risolverà solo col tempo.
Intanto, le geometrie ritmiche si alternano alle linee di luce, le fluidità dialogano con i volumi, il nero e il rosso lasciano il posto all’oro opaco e la rievocazione di altri mondi e diverse culture di un glorioso passato affiora con tutta la regalità che solo Armani sa regalare alle donne.