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Moda

Cravatta e foulard, corsi e ricorsi della moda

Dopo anni di oblio, la cravatta fa capolino sulle passerelle per la primavera estate 2023 e si impone nel guardaroba maschile, anche quello più informale

La storia della moda maschile, quella scritta nelle enciclopedie sull’origine dell’abbigliamento, vorrebbe che la cravatta, così come la concepiamo attualmente, abbia origine nell’Inghilterra di metà Ottocento. In realtà, gli inglesi hanno solo contribuito all’evoluzione e divulgazione di quello che all’origine era un semplice fazzoletto da collo.

Per fare un corretto iter storico della cravatta bisogna risalire all’etimologia della parola: si scopre così che tutto parte dal termine «hrvati», tradotto in francese «croates», cioè croati.

Sì perché, durante la guerra dei trent’annni (1618-1648) erano proprio i mercenari croati, in servizio in Francia, che usavano indossare un foulard annodato intorno al collo, seguendo, tra l’altro, un’antica usanza dei soldati romani, abituati a proteggere la nuca dal sudore e dal freddo proprio con una striscia di stoffa annodata, nota con il termine di focale o sudarium.

A questo punto va precisato che i più pignoli, proprio per il precedente romano, escludono che i croati siano i pionieri di questo accessorio e tirano in ballo addirittura i guerrieri di Xian, in Cina, già portatori di bandana.

In ogni caso, ai francesi, quell’usanza croata piacque particolarmente a tal punto da inventare un’evoluzione di tale accessorio militare e arrivare a lanciare la moda della «cravate».

Il primo ad apprezzarne l’effetto estetico, fu Luigi XIV che, a quanto pare, già all’età di 7 anni, intorno al 1646, lanciò il foulard al collo come accessorio di moda tra la nobiltà francese. Ne nacque una vera mania tanto che in quegli anni non c’era uomo o donna che non portasse una strisciolina in tessuto, in seta oppure in pizzo, avvolta intorno al collo in maniera sempre più elaborata e sofisticata, fino ad arrivare allo jabot. Le versioni più belle provenivano da Venezia che ne esportò tantissimi e a prezzi salati in tutta la Francia e l’Europa, le cravate meno costose invece provenivano dall’India ed erano molto amate dagli inglesi. A questi ultimi si deve la nascita, intorno al 1850 della cravatta moderna, simile a quella che si porta ora, ma più corta e più larga. Mentre la città di origine pare sia stata Macclefied, nel Surrey, grande città industriale specializzata nella stampa della seta.

Simbolo identitario della moda maschile, la cravatta ha subito negli anni evoluzioni e sorti diverse, modificata in larghezza e lunghezza, declinata in tessuti e stampe dalle finalità estetiche differenti, è quasi scomparsa dal guardaroba maschile negli ultimi 10, 15 anni. Per tornare sulle passerelle globali in questa primavera estate 2023. Sottile, a righe, in seta, in nuance con la camicia, doppia per un eccesso di vanità.

Nel frattempo, pare però, che si siano persi ritualità e conoscenze maschili sulla cravatta: per esempio pochi sanno che i nodi base sono tre, Orientale, mezzo Windsor e Windsor e che la lunghezza della cravatta va scelta in base all’altezza e non deve ma andare oltre la cintura.

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Antonella Matarrese