Il linguaggio dei fiori
La terribile Miranda de Il diavolo veste Prada la definirebbe «avanguardia pura». I fiori - ricamati, stampati, applicati - sono infatti tra le tendenze per questo autunno inverno
La terribile Miranda de Il diavolo veste Prada la definirebbe «avanguardia pura». I fiori - ricamati, stampati, applicati - sono infatti tra le tendenze per questo autunno inverno.
Delicatamente intrecciati nei tessuti come motivi bidimensionali o applicazioni tridimensionali hanno rappresentato il fil rouge della collezione di Virginie Viard per Chanel. La dolce semplicità della camelia - il fiore prediletto da Mademoiselle Coco - sboccia su ogni superficie immaginabile, in una visione moderna del «dandy» che gioca con maschile e femminile.
Il dandy è anche ispirazione per Emporio Armani che propone un guardaroba che parte al mattino con completi boyish composti da giacche e spencer su pantaloni slim e bermuda in tessuti maschili, abbelliti da un fiore di velluto nero, puntato sul bavero.
I fiori sbocciano anche nella collezione autunno inverno disegnata da Miuccia Prada e Raf Simons. Delicati gigli bianchi abbracciano abiti e accessori. Un inno alla quotidianità e alla semplicità.
Fiori di pelle verniciata tagliati a mano si intrecciano negli abiti di David Koma a creare una cotta di maglia per la guerriera urbana, che non perde mai la sua dolcezza e sensualità.
Stampe all over - tassativamente su fondo scuro - sono invece le protagoniste delle collezioni di Giambattista Valli, Giorgio Armani, Balenciaga, Lanvin ed Etro. Mentre Maria Grazia Chiuri per Dior gioca con ricami e tagli laser, in una mostra del savoir faire unico della maison francese.