Le collaborazioni tra brand di moda da diversi anni rappresentano una strategia di marketing vincente e che spesso porta alla creazione di veri e propri “oggetti del desiderio”.
La commistione tra estetiche identitarie di brand diversi così come l’artigianalità e il saper fare degli stessi solitamente dà vita a prodotti nuovi, unici e originali e destinati a diventare iconici, come nel caso di Louis Vuitton e l’artista giapponese Murakami, le varie capsule collection create negli anni dai grossi gruppi del fast fashion come H&M, Zara e Uniqlo, le collaborazioni tra grandi nomi del lusso come Fendace (Fendi e Versace) o Gucci di Alessandro Michele e Balenciaga di Demna Gvsalia. O le sempre più frequenti personalizzazioni di sneaker, come Adidas e Nike, da parte di brand di moda, artisti o meglio ancora influencer e celebrities.
Il gruppo OTB (Only The Brave), capitanato da Renzo Rosso e ad oggi proprietario nonché distributore di brand del calibro di Jil Sander, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, Diesel e Dsquared (quest’ultimo sotto la gestione di Staff International, sempre di proprietà del gruppo), conosce bene queste strategie di marketing e non perde occasione di allacciare relazioni tra i propri brand e le migliori realtà dalla forte identità del mondo della moda.
Maison Margiela, da poco “orfana” dell’eclettico direttore creativo John Galliano al quale succederà Glenn Martens fresco di nomina, ha rinnovato due collaborazioni, la prima con Gentle Monster, l’azienda sud-coreana produttrice di occhiali da sole e da vista dal design unico, futuristico e sperimentale.
Il risultato è una serie di occhiali dalla forte identità estetica, un’identità che contempla classicismo e futurismo riassumendo con facilità le filosofie riconoscibili di entrambe le aziende, l’artigianalità identitaria di Maison Margiela e lo stile digitale di Gentle Monster, uno stile classico dall’anima Cyborg.

Più artigianale, quasi sartoriale per definizione, invece, la collaborazione con Christian Louboutin, lo stilista di scarpe francese famosa per la sua iconica suola rossa, un dialogo di stile già iniziato con la collezione Maison Margiela Artisanal del 2024.
Per questa stagione la collezione si distingue in due racconti di stile, diversi solo per narrazione ma che condividono sia il savoir faire e soprattutto il linguaggio estetico di entrambe le parti. Nascono così Maison Margiela by Christian Louboutin e Christian Louboutin by Maison Margiela.
La prima si focalizza sulla rielaborazione della scarpa iconica di Margiela, la Tabi, ripensata da Louboutin secondo i propri tratti distintivi, stiletto, suola rossa e iper femminilità, anche nella versione flat ballerina.
La seconda ovviamente parte dall’estetica riconoscibile di Louboutin, décolleté dal tacco vertiginoso che sapientemente il designer, insieme al team Margiela, riporta nella dimensione identitaria della Maison andando ad eliminare dalla tomaia parte del rivestimento esterno per mostrare l’anima della scarpa, la struttura, e conferendo un fascino più understated. Un chiaro rimando alla famosa collezione Stockman presentata da Martin Margiela nel 1997.









