«Il mio Karl Lagerfeld, uomo prima che icona»
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«Il mio Karl Lagerfeld, uomo prima che icona»

L'attore Daniel Brühl racconta la sua esperienza sul set di Becoming Karl Lagerfeld, la nuova serie originale Disney+ che ripercorre la carriera dell'acclamato stilista.

Racconto di una delle figure più affascinanti ed emblematiche della moda, Becoming Karl Lagerfeld, la nuova serie televisiva originale Disney+, ripercorre la parabola ascendente dello stilista, interpretato da Daniel Brühl. A Milano per presentare il suo ultimo progetto, l’attore si è raccontato ricalcando i passi compiuti per diventare Karl Lagerfeld.

Cosa hai scoperto di Karl Lagerfeld durante la serie?

È stato molto interessante scoprire chi fosse l’uomo prima che diventasse questo incredibile personaggio. Ho avuto modo di conoscerlo 20 anni fa, quando mi ha scattato delle fotografie, ed era già diventato il Karl Lagerfeld che appartiene all’immaginario comune: grandi occhiali da sole — penso di aver visto i suoi occhi solo per qualche istante — capelli bianchi legati dietro la nuca e i guanti. In questo senso credo che Lagerfeld, come Andy Warhol, abbia scelto di celarsi dietro un personaggio da lui stesso creato, per proteggersi dal mondo esterno. Per questo motivo nella serie ho voluto soffermarmi su Karl prima di diventare Karl Lagerfeld; un uomo a tratti fragile, insicuro e molto romantico.

Quali sono gli step che hai compiuto per entrare nel personaggio?

A 46 anni, come attore, non voglio rifuggire le sfide, e interpretare Karl Lagerfeld è stata davvero una sfida. Se dovessi descriverlo lo immaginerei come un puzzle composto da tanti pezzi diversi. Per rispondere alla tua domanda, ho iniziato studiando tre biografie, guardando molte delle sue interviste, perché Karl è sempre stato bravo a “vendere” la sua immagine anche da giovane, e parlando con persone che lo hanno conosciuto e che lui considerava amiche. Poi devi solo buttarti e provare, trovare il giusto linguaggio del corpo per calarsi nel personaggio.

Qual è stata la parte più difficile nel diventare Karl Lagerfeld?

Quando interpreti un personaggio così iconico, la cosa più complessa è non cadere nella caricatura. Karl Lagerfeld è sempre stato una figura misteriosa e molto privata, quindi ho dovuto avere coraggio e dare la mia interpretazione ad alcuni degli aspetti più personali della sua persona, pur portando rispetto. In alcuni momenti ho potuto attingere dalla mia esperienza personale, anche io come attore ricerco amore e rispetto. Sono partito da lì per comprendere la sua passione, il suo desiderio di essere conosciuto e apprezzato da tutti, ma al tempo stesso anche la sua solitudine e la sua paura di lasciarsi andare completamente all’amore.

Qual è l’aspetto di Karl Lagerfeld che più ti ha colpito?

Karl Lagerfeld era un uomo di grandi contraddizioni. Un intellettuale con otto libri sul comodino e un’icona pop in un’industria che si muove velocissima. Un creativo e un businessman. Era così tante cose insieme ed è questo che ho più amato nell’interpretarlo.

C’è qualche aspetto che l’accomuna allo stilista?

Il suo desiderio di superare i confini ed entrare in contatto con culture diverse. È un desiderio che anche io ho avuto fino da giovanissimo. Forse a causa della mia famiglia sono abituato alla commistione di culture, ma ho sempre sognato di lavorare in tutta Europa — non osavo sognare gli Stati Uniti — e recitare in lingue diverse. Mio padre era solito dirmi che Carlo V, re di Spagna, affermava di parlare con Dio in spagnolo, con l’amante in francese e con il cavallo il tedesco. Mi piace lavorare con le debolezze e con i punti di forza di ogni lingua».

Interpretando questo ruolo ha avuto modo di avvicinarsi al mondo della moda. Qual è il suo rapporto con il fashion?

Il mio rapporto con la moda è iniziato grazie alla mia amicizia con Alessandro Sartori di Zegna. Incontrarlo mi ha insegnato quanto sia duro questo lavoro, quanta attenzione e creatività richieda. Il mondo della moda è frenetico, bisogna reinventarsi ad ogni stagione. L’energia che ho visto in Alessandro e la sua passione mi hanno aiutato molto nel calarmi nei panni di Karl Lagerfeld.

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Mariella Baroli