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(Getty Images)
Personaggi

Trent'anni senza Franco Moschino

Lo stilista è protagonista di una mostra a Milano che ne omaggia lo spirito visionario

Apre oggi al pubblico, Franco Moschino, il genio visionario, una mostra che si presenta come un inno all’audacia creativa e alla genialità sovversiva di uno degli stilisti più iconici e irriverenti al mondo.

Allestita negli spazi della MyOwnGallery di Superstudio in via Tortona a Milano, questa esposizione non è semplicemente un tributo a trent’anni dalla scomparsa di Moschino, ma un’esperienza immersiva che intende restituire la complessità di una figura capace di intrecciare moda, arte, critica sociale e ironia in un discorso estetico che ha segnato profondamente il mondo della moda e della comunicazione.

Curata da Giuseppe Mastromatteo e Pierpaolo Pitacco per l’Art Directors Club Italiano, con il patrocinio del Comune di Milano e il supporto di partner prestigiosi come Istituto Marangoni e Neutro Roberts, la mostra conduce il visitatore attraverso un percorso che va oltre l’immagine del designer per entrare nel cuore del pensiero di Moschino.

Il fotografo Stefano Pandini, con il suo obiettivo, costruisce una narrazione visiva intima e intensa: pannelli fotografici che rivelano momenti del quotidiano e lampi di genio, accanto a una selezione di opere originali che appartengono alla collezione privata dello stesso. Un angolo dedicato alla video-narrazione arricchisce il viaggio, con testimonianze dirette di figure che hanno attraversato il panorama creativo degli anni Ottanta e Novanta, tracciando il profilo di un artista che ha sfidato le convenzioni con la grazia del pensatore ribelle.

Ma Franco Moschino, il genio visionario non si limita a celebrare l’uomo e il suo lavoro: è un dialogo con il presente, che passa anche attraverso il contributo degli alumni di Istituto Marangoni, giovani talenti che reinterpretano con audacia lo spirito dissacrante e innovativo del marchio Moschino, dimostrando quanto la sua eredità creativa continui a influenzare il linguaggio della moda contemporanea. Questa presenza sottolinea l’intenzione della mostra di non confinarsi nel ricordo, ma di mantenere vivo un messaggio che invita alla libertà di pensiero, alla sperimentazione e al coraggio di essere sé stessi.

A trent’anni dalla scomparsa di Franco Moschino, il suo sorriso ironico, la sua intelligenza acuta e la sua visione ancora risuonano, non solo come un ricordo, ma come un invito a immaginare mondi nuovi, con la stessa leggerezza disarmante che ha trasformato la sua moda in un linguaggio universale.

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Mariella Baroli