Ossie Clark, il re del «flower power» in mostra tra Prato e Milano
Jim Lee, Ossie Clark, Aeroplane, 1969 (Jim Lee)
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Ossie Clark, il re del «flower power» in mostra tra Prato e Milano

Geometrie stilizzate, bouquet floreali e fantasie ispirate all’arte, il linguaggio di Ossie Clark ha definito la Swinging London con i suoi lunghi e coloratissimi abiti fluidi. La carriera del «King of Kings Road» (Il re di Kings Road, ndr) è stata breve ma molto intensa e ha lasciato un segno indelebile nella Londra del periodo, quello che va dalla minigonna di Mary Quant al movimento punk sovversivo di Malcom MacLaren e Vivienne Westwood.

Il suo stile inconfondibile - il flower power - gli ha permesso di conquistare il jet-set internazionale e la scena pop, da Brigitte Bardot a Liz Taylor, da Mic Jagger a Kit Richards, da Eric Clapton a Jimi Hendrix.

Quando Hockney ha dipinto Ossie e Celia nella loro casa di Notting Hill, ha ritratto un'istantanea della vita moderna, con una perfetta rappresentazione del mondo di Clark e Birtwell i cui progetti incarnavano un nuovo e coraggioso modo di vivere. Celia disegnava le stampe su leggere crêpes, sete e chiffon e Ossie le trasformava in abiti d’ispirazione anni Trenta e Quaranta dal taglio slanciato che rivelavano il décolleté tra movimenti sensuali e giochi di trasparenze.

Ossie è stato anche il primo designer a ripensare all'idea di “occasione": per lui gli abiti da sera potevano essere indossati di giorno e viceversa, mentre con i suoi trasparenti chiffon inventava il nude look.

Jim Lee, Ossie Clark, Plane Crash, 1969 © Jim Lee


Partendo da un primo importante nucleo di abiti provenienti dalla collezione e archivio di Massimo Cantini Parrini, il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani dedicheranno a partire da settembre 2022 un’ampia retrospettiva che possa raccontare l’incredibile creatività di queste due figure spesso trascurate nella storia della moda. Rari capi provenienti dalle collezioni private di Celia Birtwell da Londra e Lauren Lepire da Los Angeles completano la ricerca museale.

Con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, la mostra sarà inaugurata il 16 settembre al Museo del Tessuto di Prato per arrivare a gennaio a Milano alla Fondazione Sozzani. Il percorso non presenterà solo una serie di abiti con le stampe iconiche di Ossie e Celia, ma racconterà il contesto e l’evoluzione del designer, dalla boutique Quorum di Chelsea, frequentata dalla gioventù della scena londinese alle performance, tramite una serie di video, foto ed editoriali d’epoca, memorabilia, schizzi e riproduzioni dei disegni, fino a un’esclusiva video intervista con la stessa Celia Birtwell.

«Sono entusiasta di questo progetto che vuole essere una celebrazione della sua vita» ha dichiarato la Birtwell. «È importante mantenere accesa la fiamma di Ossie affinché il suo lavoro non vada dimenticato. Professionisti e studenti possono imparare molto dalla sua modellistica e dal suo stile. È ancora oggi fonte di ispirazione per tante persone e i suoi abiti restano attuali, una visione di una donna sexy e femminile ma mai volgare».

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Mariella Baroli