Gianfranco Ferré: una retrospettiva per ricordare l'architetto della moda
Nella cornice di Pitti 104, Istituto Marangoni Firenze e WP Archivio hanno dato vita a una retrospettiva dedicata allo stilista. Figura emblematica del made in Italy
- «Vedere un mio vestito che copre diverse superfici con diverse facce e diverse anime e vive nel tempo perché spesso è ancora bello e la gente lo sa utilizzare, è una grossa soddisfazione. Non mi fa certo sentire un architetto mancato. È l’altra faccia del mio narcisismo».
Pochi personaggi sono stati per la loro professione quello che Gianfranco Ferré è stato per la moda italiana. Chiamato «l'architetto della moda» per la sua laurea al Politecnico di Milano (1969), Ferrè inizia la sua carriera creando piccoli monili, da regalare alle sue compagne di università. I suoi prototipi colpiscono Rosy Biffi che parla di lui a due buyer che subito li scelgono per il loro show room.
Nel corso della sua carriera, lo stilista si lascia ispirare da tutto ciò che lo circonda. Dai maestri con cui lavora - primo tra tutti Walter Albini - ma anche dai suoi viaggi, come quello in India che lo colpisce così profondamente da portarlo a realizzare la sua prima collezione di abbigliamento.
Direttore creativo di Dior negli anni Ottanta, porta a parigi un minimalismo raffinato fatto di camice bianche e abiti strutturati quasi a fare eco al suo passato da architetto.
Sempre rispettoso dell’eleganza, mai sedotto dal lusso sfrontato, Gianfranco Ferré è l’ispirazione per il progetto avviato da Istituto Marangoni Firenze e WP Archivio, all'interno della cornice di Pitti 104. The Alchemist of Fashion - Unveiling the Formula of Gianfranco Ferré è una retrospettiva curata dagli studenti dell’accademia di moda fiorentina, dove alcuni dei capi iconici disegnati dallo stilista (e acquistati nel 2014 da WP Archivio) si raccontano nelle stanze di una storica dimora fiorentina, situata al piano superiore del WP Store di Firenze, e divisa per l'occasione in cinque aree tematiche che raccontano altrettanti momenti nella produzione artistica di Gianfranco Ferré.
La mostra - aperta al pubblico dal 13 al 16 giugno - si apre con una riproduzione dello studio del designer. Una dimensione domestica che ricorda quella di una bottega artigiana del Cinquecento in cui, sulla scrivania del designer, si affollano tessuti, manichini, abiti non ancora terminati e mirabilia provenienti da tutto il mondo.
L’anima da ricercatore e viaggiare di Ferré permea l’esposizione, una vera e propria Wunderkammer che prosegue con il racconto degli elementi che hanno ispirato la sua creatività. «Natura» comprende gli elementi di ispirazione botanica, «Medioevo» rimanda alla cotta di maglia ripresa dallo stilista e adattata al corpo femminile; «Voyage» racchiude gli oggetti e le suggestioni provenienti dai viaggi di Gianfranco Ferré in Oriente, che hanno ispirato il suo amore per i colori; e infine «Architettura Runway» ne ricorda la formazione del creativo, attraverso una serie di manichini in movimento, vestiti con abiti dalle volumetrie plastiche che ne hanno caratterizzato la produzione.
Tra gli abiti delle collezioni uomo e donna, i monili e gli oggetti cari a Ferré, fanno capolino oltre 5500 libri tra volumi di arte, storia, fotografia, costume e moda e una raccolta di polaroid scattate nel corso di tutta la carriera. Una fonte continua di di ispirazione che racconta al pubblico, così come agli studenti del Master in Art Management e Curating Art and Fashion di Istituto Marangoni Firenze, l’importanza dello studio e della ricerca. E di quella curiosità instancabile che dà forma a ogni sogno.