La moda uomo primavera-estate 2024 prevista a Pitti Uomo
Dal 13 al 16 giugno 2023 in Fortezza da Basso a Firenze il gotha internazionale degli stili di vita e del vestire maschili
Play Your Game intitola la 104esima edizione di Pitti Immagine Uomo dedicata al meglio della moda e del lifestyle declinati al maschile, suddivisa in vari percorsi che toccano il vestire formale, gli stili contemporanei e quelli più informali, dinamici e sportivi, con dei focus speciali su sostenibilità e vita all’aria aperta.
Giocare, ecco la parola d'ordine sfidante e soprattutto creativa, messa in risalto nella campagna promozionale della manifestazione sotto la regia di Leonardo Corallini e Angelo Figus.
Il team di Pitti Immagine schierato in conferenza stampa presenta le quattro giornate di manifestazione fieristica e gli eventi abbinati, in programma a Firenze dal 13 al 16 giugno 2023, con i due super ospiti, il guest designer americano Eli Russell Linnetz, fondatore di ERL, e il giovane stilista thailandese Chu Suwannapha di Chulaap che ha studiato a Parigi e poi ha deciso di vivere in Sud Africa.
L’artista multidisciplinare californiano, oltre alla sua sfilata in data giovedì 15 giugno, ha deciso di trasformare il piazzale centrale della Fortezza da Basso in un set cinematografico con una installazione dal messaggio sfidante: una gigantesca statua della libertà insabbiata a terra oppure che sta risalendo, come cita il claim «Make Believe», per guardare al futuro? Un artefatto surreale che può essere non molto rincuorante o viceversa segnale di rinascimento e resurrezione.
Le collezioni di Chulaap sono invece gioiose, mixano batik, origami, ricami, geometrie asciutte e layer di stampati dai colori saturi, costruiti con un'estetica androgina e sperimentale, anch’esse protagoniste in sfilate e negli allestimenti in fiera.
Invitati i buyer dei più importanti negozi e department store internazionali, le boutique di ricerca, i retailer online, che hanno già confermato la loro presenza per fare scouting in Italia, Paese che ha prodotto circa 620 miliardi di euro di valore nell’export del 2022, di cui almeno 80 miliardi sono merito del comparto del fashion, sempre in crescita, almeno del 20% sui precedenti anni.
Matteo Zoppas, ospite in sala e presidente di ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) conferma il contributo fondamentale dei grandi marchi e delle start up del Made in Italy in ogni parte del globo, segnalando il trend di crescita molto positivo della moda uomo, rispetto a quella femminile, anche secondo i dati forniti da Confindustria Moda. In un incremento generale dell'intero comparto, sia nelle aree UE sia in quelle extra-UE che paiono in ripresa, anche in regioni come la Cina, la Russia e i paesi asiatici emergenti.
Anche Totò De Matteis, neo presidente di Pitti Uomo, conferma che la moda ha reagito meglio di altre industries in Italia, grazie al grande sacrificio, alla resilienza e al lavoro di dedizione e innovazione dei marchi e delle aziende nel cercare di essere sempre interessanti.
Non a caso una realtà come Unicredit ha deciso di sponsorizzare come Main Partner le fiere di Pitti, per dare una mano strategica alla piccola e media impresa italiane, in linea con gli obiettivi primari del gruppo bancario determinato a mantenere forte il radicamento sui territori e con le comunità nelle quali opera. Annalisa Areni, responsabile Client Strategies di UniCredit Italia afferma: «Sostenibilità e innovazione costituiscono due imprescindibili leve per il successo delle imprese italiane. UniCredit continua ad essere accanto alle aziende del Paese, fornendo strumenti, supporto e conoscenze per progredire e migliorare il proprio profilo su più fronti, compreso quello della sostenibilità».
Quest’ultimo è un tema caro a tutto il fashion system, partito dagli iscritti alla Camera Nazionale della Moda Italiana e dai partecipanti al progetto S|STYLE sustainable style di Pitti, piattaforma che seleziona brand impegnati a promuovere pratiche sostenibili, curato da Giorgia Cantarini, e ora rafforzato dall’ingresso in partnership di Kering Material Innovation Lab (Kering MIL), il centro di ricerca interno al Gruppo Kering volto ad accelerare l'adozione di materiali e processi di upcycling e innovativi e a basso impatto ambientale e sociale. Dieci le proposte virtuose scelte per questa stagione da ogni parte del globo, India, Danimarca, Costa d’Avorio, Francia, Cina, Corea del Sud e, naturalmente, Italia.
Sono 825 marchi i marchi totali in mostra in questa edizione estiva di Pitti, con oltre il 40% di provenienza dall’estero e con collaborazioni internazionali speciali, come Scandinavian Manifesto di Copenhagen, con J Quality dal Giappone (curato da Masato Koyama e Hiro FumiKurino); con il College of Creative Style Detroit Michiggan, l'importante distretto manifatturiero di abbigliamento e accessori (in collaborazione con il marchio Carhartt) e con Consinee/Labelhood, trade mark per la produzione del cashmere che dialoga con l’hub creativo dei giovani designer cinesi.
Il fitto calendario di eventi collaterali prevede l’inaugurazione della nuova sede di Fendi appena fuori Firenze, con una sfilata speciale nella nuova Factory a Capannuccia (Bagno a Ripoli) e i festeggiamenti per il restyle de La Rinascente che cita «Be Florentine» la sua due giorni di eventi per l’occasione.
Ogni marchio iscritto alla manifestazione ha una sua storia da raccontare, una collezione ben definita e dei pezzi autentici o essenziali da proporre al pubblico degli addetti ai lavori.
Non resta che sfogliare la lista dei partecipanti e passare attraverso anniversari importanti, come quelli ricordati da Fila e da Arena con The Woolmark Company nello sportswear, incontrare collaborazioni inedite nel segmento workwear (fra Roy Roger’s e Dave’s NY, e all'interno del Gruppo WP Lavori in Corso), soffermarsi sulle eccellenze storiche (le calzature di Doucal’s, i mocassini da tuxedo di Giusppe Zanotti e gli abiti della sartoria Liverano & Liverano Atelier).
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