La moda riparte da un paio di sneakers
Moda

La moda riparte da un paio di sneakers

Si potrebbero definire l'emblema dello stile contemporaneo. Le sneakers rappresentano il sistema moda nella sua totalità. Sono un accessorio che riscrive le regole dello stile formale, sono unisex e soprattutto, grazie a piattaforme come StockX, favoriscono un'economia circolare, e quindi più sostenibile.

Le sneakers non sono più semplici “scarpe sportive", ma sono diventate a tutti gli effetti uno status symbol. E non è la prima volta. Se negli anni Cinquanta, era James Dean a calzare un paio di sneakers sul set di Gioventù Bruciata, negli anni Settanta marchi come Puma, Nike e Adidas sono stati un elemento importante per la cultura hip hop. Secondo i dati pubblicati da StockX, piattaforma internazionale di online reselling per abbigliamento e accessori, dal 2016 a oggi la richiesta di calzature sportive con fondo gomma è cresciuta del 1.500% Non solo, si stima che ogni quattro ore su StockX si vendano lo stesso numeri di paia commercializzate in tutto il 2016. «Ci aspettiamo di vedere uno 'sneaker game' più uniforme e inclusivo per tutti gli appassionati in giro il mondo» racconta Deena Bahri, chief marketing officer dell'azienda.

Gli “sneakerheads" - così vengono chiamati i collezioni - continuano ad aumentare e appartengono a entrambi i sessi. «Le donne rappresentano del resto una parte incredibilmente appassionata e attiva della nostra community a livello globale» sottolinea infatti Bahari. Un esempio. Nel 2020, StockX ha infatti venduto 250.000 paia di Jordan in taglia femminile (+120%). Secondo Yahoo Finance, il mercato delle sneakers nel suo complesso vale più di 100 miliardi di dollari, di cui 30 arrivano dal resell. Precisiamo, la vendita di scarpe “usate" non ha nulla a che fare con il vintage, nel senso più classico del termine. Chi acquista un paio di scarpe su StockX acquista un prodotto nuovo, magari in edizione limitata, che solo un gruppo di fortunati è riuscito ad accaparrarsi. E se alcuni lo fanno per il piacere di indossarle, alcuni trattano le sneakers come un pacchetto di azioni, spesso molto lucrativo.



E se quello delle sneakers è spesso considerato un duopolio (Nike e Adidas) sono sempre più numerosi i brand che cercano di scalfire questo dominio. Uno tra questi è Puma, con il suo fatturato da 2,86 miliardi di dollari. L'azienda tedesca è stata capace di registrare risultati positivi anche nell'anno della pandemia (e nel primo quadrimestre del 2012 ha registrato un +25,8%) e ora - forte anche della collaborazione con gli Azzurri per le divise degli Europei - guarda a una crescita sempre più importante.

Perché gli sneakerheads non esisterebbero senza una buona dose di marketing, e i brand di sneakers lo sanno bene. Un'immagine curata e una serie di collaborazioni vincenti possono cambiare la sorte di un'azienda. Per questo Puma ha scelto Dua Lipa come nuovo ambassador del brand. La cantante, che negli ultimi due anni ha pubblicato un album che le è valso anche un Grammy e un concerto online da record, è la protagonista della nuova campagna Puma scattata dal leggendario fotografo Mario Sorrenti.Per l'occasione, il brand ha rivisitato la sua classica Suede in una nuova versione streetwear più irriverente e audace, creando la nuova Suede Mayu.

Suede Mayu conserva infatti la tomaia originale del modello Suede, aumentandone le proporzioni per ottenere un look più contemporaneo. Uno stile audace ed elegante, che non dimentica però il comfort e la leggerezza. «Adoro la Suede Mayu perché è una sneaker platform che può essere abbinata facilmente a tantissimi look, dal giorno alla notte» ha raccontato Dua Lipa sul set. Lungo tutto il 2021, la cantante sarà headliner della campagna «She Moves Us», incentrata sull'ispirare le donne ad allearsi e condividere i propri successi. «Condividere storie di successo fa tutto parte del cambiamento della narrativa, specialmente in campi come lo sport e l'intrattenimento che hanno la tendenza ad amplificare le conquiste degli uomini» ha affermato Dua Lipa. «Le donne sono brillanti e celebrare i loro successi è emozionante. Incoraggia anche coloro a puntare alle stelle. Ecco perché sono così grata a Puma per avermi incluso nella loro campagna “She Moves Us". Ora mostriamo al mondo di cosa siamo capaci».

Converse x Keith Haring

Converse e Keith Haring, una coppia che semplicemente ha senso. Se negli anni le iconiche sneakers «All Star» si sono distinte nei momenti di ribellione e cambiamento, lo stile pop di Haring ha dimostrato che anche i singoli possono cambiare il mondo attraverso l’arte. Un esempio del suo impegno sociale è la Keith Haring Foundation, fondata nel 1989 - un anno dopo aver ricevuto la diagnosi di AIDS - per fornire finanziamenti e immagini alle organizzazioni contro la malattia

È da questa condivisione di intenti che nasce l’ultimo progetto Converse. Classici come la Chuck 70, la Chuck Taylor All Star e la Pro Leather, così come la Run Star Hike, servono come nuova tela per le sue opere iconiche disegnate a gesso sui cartelloni vacanti della metropolitana di New York. In tutta la collezione, lo stile caratteristico di Haring prende vita attraverso una grafica audace in bianco e nero con giocose e brillanti pennellate di rosso. Per una presa più colorata, una Chuck 70 è anche personalizzabile tramite Converse By You, la piattaforma di personalizzazione del prodotto di Converse, con quattro stampe di tela distinte tra cui scegliere insieme a elementi personalizzabili - la patch alla caviglia, intersuola, lacci, foxing, cuciture, tallone e fodera, permettendo ai fan di esprimere la loro creatività e creare un pezzo unico per il proprio stile.

«Master Legacy» di Moaconcept

Prende il nome di «Master Legacy», l’ultima collezione di Moaconcept. Il brand, da sempre fedele a Pitti Uomo, anche per ragioni territoriali essendo nato ad Arezzo, ha così scelto ancora una volta la kermesse fiorentina per presentare la sua ultima collezione.

Dopo aver lanciato le preview di collezioni presto diventate must have in tutto il mondo, come quella dedicata a Disney o a Looney Tunes, ospitato artisti del calibro di Tv Boy per performance live e organizzato in città eventi legati all’arte e ai giovani, quest’anno Moaconcept affronta un nuovo tema molto importante per le generazioni future: la sostenibilità.

La linea «Master Legacy», di ispirazione anni Ottanta, usa infatti due tipologie di pelle ecofriendly, Organicraft e Apple Skin. La prima è una pelle biodegradabile che viene lavorata in maniera completamente ecosostenibile; il trattamento impiega meno acqua, le colorazioni sono effettuate con pigmenti organici e vegetali e la finitura non è a base chimica. Il risultato è un materiale a zero sprechi, riciclabile e compostabile. La seconda è anch’essa una pelle sostenibile prodotta utilizzando fibre derivate dalla lavorazione industriale delle mele. I residui industriali del frutto vengono recuperati e trasformati in nuova materia prima, sostituendo così materie prime di origine chimica, abbassando le emissioni e il consumo di energia lungo tutta la catena produttiva e risparmiando sui costi di gestione dei rifiuti. Un materiale upcycled, ecologico, environment e animal friendly.

Una calzatura adatta per ogni momento della giornata, caratterizzata da make-up eleganti, linee pulite e una manifattura di alta gamma. La M rovesciata è il suo elemento identitario e dona alle Master Legacy un forte carattere e una immediata riconoscibilità. Saranno presentate durante Pitti in total White e total Black, oltre a make up più eclettici o in raffinato tono su tono. Per ogni tipo di carattere e inclinazione, perché come dichiara il brand: «L’arte ci unisce».

«Moaconcept Tribute» parte da Montevarchi

«L’iniziativa “Moaconcept Tribute” di Montevarchi, prende origine dalla visione del brand Moaconcept, la promozione e sostegno dell'arte, la cultura ed il talento a favore dell’emancipazione sociale e la rivitalizzazione ambientale. Attraverso il contributo economico annuale derivante dalle vendite dei nostri prodotti, il nostro obiettivo è quello di riqualificare, sostenendo artisti indipendenti ed emergenti, i luoghi depressi o abbandonati delle nostre città. L'arte ci aiuta a comprendere gli altri, è inclusiva e rappresenta un incredibile fattore di aggregazione e sviluppo sociale, ponendo centrali individuo e talento, a vantaggio della collettività. Art Brings Us Together» spiega Matteo Tugliani, fondatore del brand di calzature.

«Moaconcept Tribute» è un progetto di riqualificazione urbana e ambientale attraverso l’arte. Il Come di Montevarchi è il primo ad aver raccolto la sfida di MoaConcept e insieme hanno deciso di rpomuovere alcuni spazi urbani della città attraverso le opere originali di alcuni importanti street artisti italiani. La mission del progetto è chiara: recuperare e valorizzare aree pubbliche attraverso l’arte. Il tema delle opere sarà l’inclusione, il rispetto per le donne e, in generale, delle minoranze. Gli artisti che interverranno a partire da aprile saranno: Gio Pistone, Marco Oggian, Andrea Crespi, Vanni Vaps e Manu Invisible. Affermati talenti che stanno facendo un percorso virtuoso sulla scena della street art italiana e internazionale, attraverso la loro arte ed una creatività originale e propria, un senso autentico dell’estetica urbana.

Asics x Concept

Concepts, brand che si occupa di abbigliamento sportivo di lusso accanto all'autentico abbigliamento da strada e da skate, compie 25 anni e festeggia questo traguardo collaborando con Asics per un paio di sneakers che sono già iconiche.

Il modello Asics Gel-Lytetm III OG trae ispirazione dal tonno giapponese, pesce una volta evitato e ora diventato la merce costosa nel mercato globale del pesce, vantando una vendita record di 1,8 milioni di dollari. Da cibo contadino a ingrediente d'elite, la storia del tonno giapponese è interpretata da Concepts come una controparte giapponese dell'aragosta del New England.

Formati con sovrapposizioni di pelle di maiale nabuk sulla tomaia, questi pannelli sono resi con una serie di tonalità corallo per emulare i tagli di carne grassa che appaiono sulla pancia del tonno scelto. Rappresentando la colorazione delle squame del tonno fresco, la punta, il tallone e le strisce Asics simboleggiano anche i coltelli giapponesi utilizzati per affettare il pesce prima della sua presentazione finale.

Per completare la storia, queste scarpe sono dotate di una seconda serie di lacci, cosparsi di sfumature wasabi per illustrare il rafano piccante che è posto sul lato della creazione culinaria.

Yatay x @supersnake

Con i sui oltre 200.000 followers, @supersnake è diventata una pagina di culto su Instagram. Con un’ironia che non si prende mai troppo sul serio, ogni meme pubblicato sull’account riceve migliaia di like e commenti. Un seguito così fedele da portare i creatori di @supersnake a creare una linea di merchandise con il loro simbolo, un serpente dalle fattezze quasi araldiche.

Tra tshirt e cappellini (sempre sold out in pochi minuti), l’online store ssslondon.com propone un progetto di fashion business che che prevede la vendita di articoli di moda di lusso e collaborazioni con brand di fama internazionale. Qui rientra la green capsule Yatay per @supersnake. La Yatay Irori per @supersnake svela uno stile hype, con inserti effetto rettile, un evidente richiamo al naming; una edizione limitata di sole 100 paia, composta da due famiglie colore, una pensata al maschile (verde) l’altra al femminile (champagne), ma assolutamente genderless per stile e gusto.

La tomaia è prodotta in Premiere Bio Veg Sheep un materiale bio-based, mentre i dettagli sulla punta e girocaviglia sono in Premiere Bio Veg Vynil Vipera colore deep teal e champagne. Sulla linguetta è stato applicato il logo SSS in metallo effetto brunito, mentre la suola presenta una numerazione relativa alla limited edition da uno a 100.

«Sono particolarmente orgoglioso di poter presentare questo progetto, una collaborazione in qualche modo diversa rispetto a quelle precedenti, ma mossa dallo stesso principio di green fashion. Una collaborazione che nasce quasi per gioco, grazie al forte legame di amicizia che mi lega ormai da anni a Super Snake» ha spiegato Umberto De Marco, ceo Yatay.

«La sfida è di unire le due community, quella di Yatay e quella di SSS, potendo offrire un prodotto inatteso, diverso, personalizzato, irriverente nella natura della collaborazione stessa, una vegan sneaker dal look hypestreet».

I più letti

avatar-icon

Mariella Baroli