Superstyling di ricerca, eco-friendly e denim oriented
Firmate da nomi illustri o giovani designer emergenti, la quota di proposte super styling nella sezione della fiera e negli eventi organizzati da Pitti Uomo diventa un viaggio verso quelle idee della galassia moda che invitano a crearsi un proprio stile unico e riconoscibile.
Dal mix & match di tessuti, stampe e pattern, le inflessioni vintage, le declinazioni del denim in versione luxury, ai capi iconici e di tendenza e a tutto quello che viene riassunto con la parola inglese ‘coolness’.
Non a caso l’ospite presso la Stazione Leopolda della 102esima edizione fiorentina è Ann Demeulemeester, la designer belga che ha curato personalmente l’esibizione che riassume i lavori migliori della sua carriera, oggi rafforzata dalla acquisizione di Claudio Antonioli.
La sua grande capacità di rinnovarsi lasciando inconfondibili le intuizioni e le forme iniziali e la citazione poetica ed emozionale degli abiti capaci di rivelare la loro anima sono simboli di come un atto di moda diviene unico e artistico, resistente al tempo e ai tempi. Lavorazioni sperimentali e silhouette architettoniche ma mai severe, anzi glamour e sensuali, esaltano il tailoring elegante, romantico e un pochino dark, in un intrigante fascino di acuminata ribellione e raffinatezza.
Ann Demeulemeester, laureata alla Royal Academy of Fine Arts di Antwerp, lancia la sua etichetta eponima nel 1987 con Patrick Robyn, il suo partner creativo di lunga data, e da allora ha sperimentato una varietà di nuovi formati espressivi.
La mission odierna è quella di riposizionare il brand nel segmento lusso, pur rimanendo fedele alle caratteristiche del dna unico e non omologante della designer.
Si porta appresso il suo armadio o il container nomade che rappresenta il racconto autentico del suo guardaroba, lo stilista Giulio Sapio, ex ufficio stile di Rick Owens, un guardaroba equilibrato per uomo e donna, presentati in coppia, che adattano il medesimo stile contemporaneo sulle loro silhouette. Una sartorialità dal gesto aggraziato che tratta magistralmente le lavorazioni e la matericità dei capi come fossero una architettura abitabile e una seconda pelle. Il container dei desiderata non ha spazio per il superfluo eppure contiene tutto ciò che è necessario, niente di più e niente di meno, per essere eleganti e contemporanei non solamente nell’estetica ma anche nei gesti e nella comunicazione di forme che accompagnano la vita quotidiana.
Altro brand proveniente dalle scuole nordiche presentato nella Cavea del Teatro dell’Opera a Firenze, Soulland, fondato e diretto da Silas Oda Adler, sfila la sua estetica di ricerca per uomo e donna, caratterizzata da una predilezione per i contrasti e una forte coscienza ecologica. “Sono molto emozionato e onorato di sfilare a Pitti Uomo. Firenze e il Rinascimento sono per me un contesto unico, nettamente in contrasto con i caratteri di Copenhagen e le nostre radici nordiche. Una combinazione di patrimonio e tradizione, capace di spingere sempre in avanti l’agenda di ciò che è nuovo nel mondo della moda uomo. Soulland si colloca esattamente a metà strada tra uno spirito senza tempo e la spinta verso ciò che è nuovo e responsabile”. Attivo dagli esordi nel 2002 nel promuovere il progresso nella moda in chiave virtuosa e sostenibile.
Wales Bonner propone invece una nozione di lusso culturale che infonde al patrimonio europeo uno spirito afro-atlantico, con un evento realizzato nella splendida cornice di Palazzo Medici Riccardi. L'artista ghanese Ibrahim Mahama ricopre lo spazio architettonico con sacchi di iuta cuciti a mano da collaboratori locali, red carpet usato per esaltare l'artigianato dello stilista, che include anche maglie tinte a mano e cotoni intrecciati realizzati in Burkina Faso insieme a cappotti da opera realizzati con disegni jacquard di seta sviluppati appositamente dalla Maison Charvet a Parigi. A cui si aggiungono pezzi destrutturati di un guardaroba cerimoniale, dettagli cinematografici e sportività minimalista. Alcuni abiti, smoking e capospalla sono stati realizzati in collaborazione con i sarti di Savile Row Anderson e Sheppard, per un mix & match di stili e culture manifatturiere, completati dall’uscita della collezione di calzature Wales Bonner e delle sneaker in partnership con Adidas Originals.
Prosegue la celebrazione dell’arte africana tradizionale citata con una moderna estetica con la sfilata di Moshions, brand ruandese che disegna in modo contemporaneo abbigliamento e accessori sostenibili provenienti dall’artigianato locale. Fondato nel 2015 da Moses Turahirwa, il marchio reinventa l’eredità africana attraverso una lente raffinata di lusso contemporaneo per un pubblico globale, creato in collaborazione con artisti e artigiani esperti capaci di trasformare il patrimonio tradizionale in abiti e oggetti di alta qualità. ‘Tutti gli antichi dei’ portati al pubblico di Pitti Uomo giocano sulla raffinatezza sartoriale e l’estetica ancestrale proveniente da tutta l'Africa, compresi drappi e scudi e il tradizionale abbigliamento Masai.
Sartorialità e denim si fondono insieme portando come risultato finale ad una nuova eccellenza del Made in Italy.
HandPicked, parte del gruppo Giada Spa, punta sulla cura dei dettagli e delle finiture, sia all’interno che all’esterno dei capi, con un focus speciale anche sulle declinazioni dei blu denim. Le fodere hanno stampe esclusive e personalizzate, a righe multicolor, camouflage, oppure in pendant con il capo. La capsule collection Moser Project ideata con il talent Ignazio Moser produrrà 7 capi personalizzati, dal look minimal al super vintage.
Festeggiato con una cena esclusiva e un party nella splendida cornice di Palazzo Vecchio, il 70° anniversario di Roy Roger’s, primo brand italiano di denim, ha raccontato il suo percorso creativo con un corto realizzato appositamente da un regista d'eccezione, il fotografo Bruce Weber.
Incotex Blue Division presenta a Pitti Uomo la linea denim con la tag line ‘Denim Meets Sartorial’, ritratta anche dalle vetrine di Rinascente Firenze in collaborazione con l’artista Pierluigi Longo. La combinazione fra maestria e sperimentazione traduce pantaloni cinque tasche, una vera evoluzione raffinata dell'anima del denim, modelli derivati da jeans riciclato e altre proposte di fitting deciso, stretch oppure confortevole.
Antony Morato reinterpretare i suoi capi iconici che ne hanno decretato il successo negli ultimi quindici anni, attraverso l’uso di colori pastello e toni brillanti. Nuove capsule associate a megalopoli internazionali, Las Vegas, Sydney, Dubai e Detroit, e al gaming, dal vidogioco Pacman al cartoon Mickey Mouse.
Il casualwear di Pence affianca denim e lavaggi, puntando questa volta su volumi over che richiamano il mondo hip hop, alternati ai chinos.
Hydrogen usa un tecno-tessuto, il Carvico Revolutional EnergyTM, materiale che vanta eccezionale traspirabilità e capacità di termoregolazione, per la callezione di stagione, ad alto impatto ecologico perchè la sua lavorazione recupera oltre il 60% dell’acqua usata nei processi produttivi, riduce le emissioni di CO2 e ricicla il 99% dei rifiuti prodotti.
La linea premium Ecoalf 1.0 rimane la collezione sempre più attenta all'ambiente, ancora una capostipite d’avanguardia nella rivoluzione tecnologica prestata alla sostenibilità. Viene realizzato il primo prodotto in cotone riciclato che verrà riutillizzato per creare altre collezioni, chiudendo così il circolo della filosofia zero-waste e del motto dell’azienda ‘Because there is no Planet B’.
Il marchio scandinavo Marc O’ Polo lavora tessuti speciali per capispalla futuristici, tra moda e tecnologia, con risultati a basso impatto ambientale e un importante riciclo da bottiglie di PET.
Nel comparto accessori, Regenesi si conferma un altro apripista nella rigenerazione di materiali post consumo su prodotti di eco-design e una proposta sempre più sofisticata di borse che celebrano la seconda vita dei materiali.
La patina vintage è una delle caratteristiche del capo che fa moda, sapientemente attuata da chi di artigianalità se ne intende, come l’etichetta GMS75, ottenuta grazie a tintura e lavaggio in capo della morbidissima nappa oppure con concia vegetale sui tessuti; medesima cura per Gimo’s e i suoi capospalla dinamici e urbani, come le giacche tinte in capo e i camosci velour superleggeri e traforati.
Filati solari da Roberto Collina che illuminano i jacquard a intarsio, i maxi fiori astratti a rovescio e gli effetti tie dye, impressi su maglieria, cardigan, girocolli e t-shirt.
Le combinazioni di colori pittorici sono il tema centrale di Avant Toi che redige un ponte tra il concetto di raffinatezza e ciò che appare vecchio e consunto.
Pierre Louis Mascia aggiunge lo sportswear esclusivo alle sue fantasie iconiche e lancia sneaker a tema in collaborazione con Diadora.
Lo stile atemporale di Stilnology assiste l’uomo che ama vestirsi con materiali di altissima qualità, con un’attenzione particolare alla cura del dettaglio anche nelle parti interne del capo.
Cult metropolitano e perfetta chiusa sui look anche eleganti, le calzature del designer specializzato in sneakers e stivali, Bruno Bordese, che opta per un look grintoso che calza comodo e fa tendenza.
Conclude la rassegna fiorentina di Pitti Immagine Uomo primavera – estate 2023 un evento che segna l’apertura di un nuovo luogo culto della città, il café & cocktail bar Giardino 25 di Gucci, in Piazza della Signoria 37, collegato a Gucci Garden, un altro spazio ideato dal Direttore Creativo Alessandro Michele. I migliori cocktail insieme ad un menù di piatti preparati nella cucina del locale, seguendo la stagionalità degli ingredienti con un approccio creativo e contemporaneo, avranno il loro indirizzo fisso, quale luogo migliore dove indossare la moda vista e scelta a Pitti Uomo.
Un brindisi fatto con Elisir d'Elicriso, creato in collaborazione con Giorgio Bargiani, assistant director of Mixology al rinomato Connaught Bar di Londra, arricchirà la drink list del bar e sarà disponibile in versione premiscelata in una bottiglia dal design esclusivo in vendita al Giardino 25, sui siti di Gucci Giardino 25 e di Gucci Osteria.
Commenta Giorgio Bargiani: “È un grande onore contribuire alla creazione di una ricetta in cui ho voluto evocare lo stile di Gucci Giardino 25 e della Maison stessa, così come le nostre radici comuni. Elisir d'Elicriso racchiude i sapori e gli aromi della Toscana, con una nota di fascino di Paesi lontani, in un mix elegante e romantico che cattura il palato e i sensi, proprio come il nuovo locale di Gucci qui a Firenze”.