La nostalgia Y2K e la «resurrezione» dei brand anni Duemila
Da Monella Vagabonda a Fiorucci, il revival non tende ad arrestarsi. Ma è davvero il caso di riportarli in vita?
Possiamo affermare con certezza che il 2023 è stato testimone di una quantità di tendenze moda mai viste prima, questo in seguito all’avvento di TikTok e all’estetica Y2K venerata dai giovanissimi avventori del social. Il mondo del cinema è stato un’altra parte fondamentale nell’influenza di questo mercato, basti pensare all’effetto nostalgia che ha suscitato la serie tv Euphoria oppure al Barbiecore, nato in seguito all’uscita del celebre e attesissimo film Barbie.
I più astuti non hanno perso l’occasione e hanno ben pensato che fosse il momento perfetto per rilanciare alcuni tra i marchi protagonisti dei primi anni 2000. Stiamo infatti assistendo al ritorno di Monella Vagabonda che, come recita la sua bio sui social «We had just a little break from slaying». Come dimenticare poi le famose ali che abbellivano il retro dei jeans a vita bassa? Stiamo proprio parlando di ANGELDEVIL. Oggi, al timone della direzione creativa, c’è Stefano Berretti che al centro del suo rebranding ha posto la mitologia e l’arte - tematiche oggi molto in voga - chiamando questa operazione «Resurrection».
Anche Fiorucci, storico brand Made in Italy, sta affrontando un’importante fase di rebranding: le immagini comparse su Instagram sono infatti molto lontane dal marchio a cui eravamo abituati ma allo stesso tempo lo ritroviamo in alcuni dettagli. Look casual che fondono l’essenza eterea dei suoi angioletti a uno stile provocante, ecco il nuovo Fiorucci.
Così strass, glitter, colori accesi e una simpatica ma tanto odiata ranocchia stanno tornando. Abbiamo passato anni tentando di cancellare ogni traccia di quel passato oscuro, ed ecco che le nuove generazioni ci si buttano a capofitto, ma è davvero il caso di riportarlo in vita? Si dovrebbe puntare l’attenzione su marchi e promettenti nomi della moda che hanno una visione fresca e moderna, lasciando il passato nel passato. Anche perché, se c’è stata una fine il motivo sarà ancora valido. Questo certo non vieta agli appassionati di continuare a indossarli, ma farlo diventare un trend potrebbe sembrare eccessivo.