La moda sostenibile si incontra a Pitti Uomo
‘S|Style sustainable at Pitti’ è il nuovo contest organizzato da Pitti Immagine e Unicredit a Firenze durante questi giorni di Pitti Uomo per celebrare i brand e gli stili innovatori della moda attenti all’ambiente e i designer che mettono al centro del loro lavoro le pratiche ecologiche di economia circolare.
Questa iniziativa è un altro tassello del forte richiamo del settore al cambiamento, lavorando in sinergia con le iniziative organizzate anche da Camera della Moda Italiana a Milano durante e oltre le settimane delle sfilate.
In questa edizione, il progetto speciale sulla moda virtuosa presenta innanzi tutto alcuni dei più interessanti brand emergenti di menswear sostenibile sulla scena globale, pronti a dire la loro sulla eco-responsabilità, in esposizione alla Fortezza da Basso in un'area all'interno del percorso espositivo di Superstyling e online su Pitti Connect, curato dalla fashion journalist Giorgia Cantarini.
Le collezioni di N Palmer utilizzano diversi tessuti e modi di riciclare il materiale, lavorandolo come un patchwork costruito manualmente per dare disegni dinamici, effetti vintage e l’idea di collezionare dei pezzi unici. L’idea ‘slow fashion’ di Figure Decorative combina la funzionalità del prodotto con un'estetica eccentrica, utilizzando pelli di recupero per le borse e gli zoccoli, nuova calzatura cool, prodotti solo in pochi modelli e pezzi per evitare gli sprechi, ridurre gli avanzi, e stare dietro solo alle richieste effettive del mercato.
Saranno pezzi in denim ispirati agli anni Settanta in affascinanti colori naturali tie-dye, quelli realizzati da Curious Grid, in edizione limitata, marchio che crede fortemente nell'artigianato e nella cultura della ricerca dei materiali tessili, alcuni realizzati in India da artigiane ed altri provenienti dall'Italia.
Il thailandese Philip Huang chiama la sua collezione ‘Blue of the Sky’, ispirata al cielo e alle tradizioni manifatturiere arcaiche con i loro strumenti e tessuti artigianali. Pelli ecologiche, tinture naturali, maglieria, realizzati dagli artigiani di Sakon Nakhon secondo una prospettiva contemporanea della loro tradizione.
La collezione di Provincia Studio sperimenta tagli couture nelle giacche e nei cappotti e pensa ad un prodotto responsabile che include ricerche avanzate su materiali, metodi di stampa e lavoro etico durante tutto il processo.
«Prendiamo il filato in eccedenza dall'industria della moda e lo inseriamo nel nostro sistema di maglieria e ciò che ne esce sono pezzi realizzati individualmente che abbracciano la casualità con infinite possibilità» dichiarano dall’ufficio stilistico di Waste Yarn Project, brand guidato da Siri Johansen in collaborazione con Sebastian Maes.
Altri due marchi stranieri, Maxime Paris Design e Ksenia Schnaider, giocano sulla versatilità artigianale e il gusto urbano. Il primo, con l'aspirazione di tradurre l'universo dell'arredamento nel vestiario casual e all’avanguardia dell'uomo; la seconda esplora capi in denim consapevoli dedicati a uno stile di vita frenetico, come i jeans mezzi corti oppure asimmetrici, celebrati sul web, indossati da Celine Dion e che vanno a ruba su Yoox, Farfetch e Shopbop.
Capostipite della ricerca e dello sviluppo di pratiche sostenibili, l’etichetta spagnola Ecoalf vanta anni di pratica e visione lifestyle che nasce non solo per rimodellare il modo di vestire, ma anche per cambiare l’approccio alla vita.
Dal 2009, Ecoalf infatti ha sempre messo il pianeta in primo piano e ha combattuto per smettere di usare le risorse naturali in modo sconsiderato per poterle lasciare alle generazioni future, pur continuando a creare con materiali di altissima qualità e durabilità, composti da filati inediti, provenienti dalle bottiglie di plastica recuperate dai fondali marini, dallo zucchero di canna, dal caffè, da carboni naturali e dai tessuti naturali riutilizzati.
Medesima scelta all’origine è stata fatta da Save the duck, l’outerwear italiano 100% animal free che quest’anno compie 10 anni e ricorda di essere stata la prima azienda fashion in Italia a diventare BCorp, anche grazie all’utilizzo dell’ovatta green Plumtech, in grado di ricreare la sofficità della vera piuma in modo ecosostenibile.
Veri rappresentati del Florentine style, i capi della collezione Zerosettanta Studio e di Distretto12 presentano a Pitti Immagine un’ampia varietà di proposte, sostenitori del territorio, del green washing nei trattamenti e della durabilità dei capi, nei quali comfort, high performance ed ecosostenibilità si mescolano insieme.
Arrivata a dichiarare che quasi 80% della collezione è sostenibile e prevede un concetto di riciclo dei filati, l’azienda Alpha Studio investe sulla trasparenze della tracciabilità del processo e della materia. I colori sono pieni e brillanti, in pole position giallo sole e viola, il colore di stagione.Al suo debutto, il nuovo progetto Husky Original riparte dal passato per riproporre le prestigiose giacche trapuntate a rombi con dettagli in velluto in un’ottica sostenibile per quanto riguarda i materiali, dall’ovatta alla piuma d’oca riciclata per l’imbottitura.Il marchio Lebole presenta ‘The Circular Collection’, uno stile che pone l’accento sull’ecologia ed è pensato per durare nel tempo; mentre la maglieria di Lorenzoni sceglie solo pregiate fibre naturali, rinnovabili e biodegradabili. Un esempio è il cashmere bottonato dalla mano calda e sofficissima, prodotto con fibre riciclate certificate GRS e prodotte risparmiando elettricità, acqua ed emissioni di CO2.
Sempre nell’ottica del re-use, Pal Zileri pensa ad un guardaroba essenziale costruito dando nuova vita ai tessuti dell’archivio del brand che ricevono una seconda opportunità e diventano abiti, over shirt, pantaloni, bomber double face e giacche Hoodie leggermente imbottite realizzate con tessuto sartoriale, car coat e bluson in cotone e poliestere riciclato.
In occasione della 101° edizione di Pitti Immagine Uomo, anche un colosso come Levi's lancia il modello 501 Designed for Circularity, creato con cotone organico riciclato al 100% fino nella patch, presentato per la prima volta presso il negozio di Firenze in Via Degli Speziali 10/12 R, un altro passo della messa in pratica di processi di produzione sostenibili anche nel tradizionale stile americano.
Un processo globale di riabilitazione anche per la famigerata plastica che Junk propone come paradigma ecologico trasformando i suoi rifiuti in occhiali e montature di prima qualità, una sorta di riabilitazione di quello che oramai, in eccesso, era già stato prodotto.
Anche le borse promettono la virtù della moda circolare, con le eco-bag di tutte le dimensioni di Regenesi (ogni modello segnala quante bottiglie di plastica sono state necessarie per la sua creazione), le borse etiche di +Three, il marchio appena nato e già in pole position per ottenere le certificazioni per il mondo dell'accessorio, la speciale capsule collection di zaini e sneakers coordinate di Piquadro e ACBC, una riedizione attuale del modello Corner20 dall'originale angolo in gomma.
Cuoio di Toscana, infine, triplica il suo accordo con il mondo delle avanguardie artistiche, evidenziando l’identità green e la longeva bellezza dei suoi pellami in cuoio, trattati con procedimenti vegetali e naturali.
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