bella hadid nude look
(Getty Images)
Tendenze

La trasparenza ti fa bella

Sempre più sheer, la moda lascia ben poco all'immaginazione. Sulle passerelle come sui più importanti red carpet. Simbolo di libertà e indipendenza, o semplice mossa di marketing?

La moda sta lasciando sempre meno spazio all’immaginazione. La tendenza degli abiti effetto nudo — dati da giochi di trasparenze e tagli strategici — ha, negli ultimi anni, conquistato le passerelle e i red carpet, finendo per diventare parte dell’immaginario comune.

Storicamente significativi per il loro ruolo nell’evoluzione del concetto di femminilità e di espressione personale, gli abiti sheer sono stati adottati sin dall’antichità, riservati alle classi più nobili. Nell'antico Egitto, per esempio, tuniche di lino trasparente erano solite essere indossate dai faraoni e dai sacerdoti, mentre nell'antica Grecia così come nella Roma di un tempo, i tessuti trasparenti erano utilizzati per creare abiti che esaltassero la figura umana.

Durante il Medioevo, l'uso di tessuti trasparenti diminuì a causa delle norme sociali e religiose che imponevano un abbigliamento più modesto, ma questo non fermò la produzione di sottovesti e altri capi intimi trasparenti, da indossare a contatto con la pelle nuda. Nel Rinascimento, la moda iniziò però a diventare più elaborata e i tessuti trasparenti tornarono in auge, soprattutto tra le classi nobiliari. Le camicie di seta trasparente e le gorgiere in pizzo divennero estremamente popolari tra uomini e donne, spesso indossate sotto abiti più strutturati per aggiungere un tocco di eleganza e raffinatezza. Analogamente, durante il periodo barocco, l'opulenza e l'eccesso divennero le parole d'ordine della moda. Le donne indossavano abiti con corpetti trasparenti riccamente decorati, che rivelavano delicatamente la pelle sottostante, unendo il concetto di modestia con un pizzico di seduzione.

Il primo esempio di abiti sheer nell’epoca moderna è invece strettamente legato all’immagine delle flapper degli anni Venti. In quegli anni, abiti trasparenti e abiti da sera in chiffon e tulle, erano considerati veri e propri simboli di emancipazione e ribellione contro le norme sociali rigide.

Negli anni Sessanta, con l'avvento della rivoluzione sessuale e del movimento femminista, gli abiti trasparenti divennero ancora più audaci. Designer come Yves Saint Laurent sfidarono le convenzioni introducendo abiti trasparenti nelle loro collezioni, dichiarando: «Non c’è nulla di più bello di un corpo nudo». Negli anni Novanta, gli abiti sheer tornarono poi ancora una volta alla ribalta grazie a icone della moda come Kate Moss e stilisti come John Galliano e Alexander McQueen, che utilizzavano tessuti trasparenti per creare look provocatori e innovativi.

Oggi, gli abiti trasparenti sono una presenza fissa sulle passerelle e nei guardaroba delle celebrità, diventando elemento di stile quando scorciatoia per la popolarità. Se infatti l’abito trasparente, decorato da piume e perline, indossato al MET Gala del 1974 da Cher fu uno dei primi abiti sheer a far parlare il mondo, il look firmato Versace indossato da Jennifer Lopez ai Grammy del 2000 portò alla nascita di Google Immagini, visto il volume di ricerche effettuate il giorno dopo l’evento. Allo stesso modo, la nuova compagna del rapper Kanye WestBianca Censori — con il suo abbigliamento sempre più audace mira a diventare “virale” (qualsiasi cosa significhi ai tempi dei social), mentre Katy Perry sta puntando a look nude per promuovere il suo nuovo album, dopo anni lontana dalle scene.

Che un po’ di nudità sia ancora oggi il segreto per il successo? «Sex sells» (il sesso vende, ndr) erano soliti affermare i pubblicitari degli anni Cinquanta. Che, con un pizzico di femminismo e emancipazione in più, la ricetta sia davvero rimasta la stessa?

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Katy Perry, 2024

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Mariella Baroli