Il futuro della moda, raccontato a Venezia
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Il futuro della moda, raccontato a Venezia

Nei giorni scorsi, la Laguna ha ospitato la Venice Fashion Week, un evento dove brand emergenti, artigianali e sostenibili possono mostrare il loro talento creativo. Un’esperienza di arricchimento a ritmo lento, dove incontri e racconti sono fatti di persona, rispettando l’andamento di una città da salvaguardare.

L’edizione 2022, raffigurata dal talentuoso illustratore Jacopo Ascari, ha aperto lo scorso 18 ottobre ed è stata caratterizzata da molteplici eventi tra sfilate, presentazioni, incontri con maestri e stilisti. Ma soprattutto dal Venice Sustainable Fashion Forum, il primo summit internazionale dedicato a un futuro sostenibile del settore.

A guidare l’evento - organizzato su due giorni - sono state otto parole chiave, che corrispondono ad altrettante aree tematiche di valore e rappresentano il quadro di cambiamento su cui la moda italiana si sta focalizzando: Harmonise, per armonizzare i nuovi modi di interpretare la sostenibilità; Educate, per creare consapevolezza e guidare il cambiamento; Think, per evidenziare le opportunità legate all'Ecodesign e comprendere una visione strategica sui processi aziendali; Measure, per sottolineare l’importanza di misurare le performance e i nuovi indicatori; Re-Make, dedicata all’economia circolare. Infine, Create, per riflettere sulla tradizione artigianale e l'evoluzione dei valori sociali; Make, sul ruolo essenziale delle filiere coese e Make (It happen), che raccoglie l’evoluzione culturale e i nuovi modelli per la gestione del cambiamento.

Promotori dell’iniziativa sono Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo e The European House - Ambrosetti, con il patrocinio di Assocalzaturifici e Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, che hanno firmato la prima giornata, dal titolo «Just Fashion Transition», in cui è stato analizzato l’impatto ambientale e sociale del sistema moda, dando voce agli attori che esercitano pressioni sul sistema e ai rappresentanti della filiera, fornendo per la prima volta i risultati di un assessment di sostenibilità condotta sulle aziende delle filiere della moda italiana.

Camera Nazionale della Moda Italiana e Sistema Moda Italia (SMI), hanno invece curato la seconda giornata, dal titolo «The Values of Fashion» sviluppando le tematiche più attuali relative alla sostenibilità del fashion e alle responsabilità degli attori della filiera. Le aziende moda e quelle della filiera si sono confrontate per tracciare lo stato dell’arte del settore sui temi della sostenibilità, definire le nuove sfide ed individuare la strada per implementare le soluzioni.

L’evento in Laguna è stato anche occasione per discutere del Consorzio Re.Crea, fondato - con il coordinamento di Camera Nazionale della Moda, lo scorso agosto da Dolce&Gabbana, MaxMara Fashion Group, Gruppo Moncler, Gruppo OTB, Gruppo Prada, Ermenegildo Zegna Group per la gestione dei prodotti del settore tessile e moda a fine vita e per promuovere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni di riciclo innovative.

Obiettivo del Consorzio è offrire risposte tempestive alla direttiva europea sulla «Responsabilità Estesa del Produttore in Materia di Rifiuti Tessili (EPR: Extended Producer Responsibility)» e alla normativa nazionale di attuazione su questo tema, al momento in fase di definizione e coordinata dal Ministero della Transizione Ecologica. Per farlo si stanno valutando partnership con eccellenze italiane, in ambito produttivo e di ricerca e sviluppo come il centro d’innovazione Tech Lab, il laboratorio di ricerca interdisciplinare della Tufò University di Boston «Silklab», e il MIT Center for Collective Intelligence di Boston.

In merito all’iniziativa, Carlo Capasa, presidente del Consorzio Re.Crea, ha dichiarato: «Ringrazio i brand che con generosità continuano a fare sistema su un tema cruciale per la nostra industria. La gestione dell’intera vita dei prodotti è misura del senso di responsabilità che ogni produttore deve avere dal momento in cui crea un capo. È bello che dai grandi marchi dell’alta qualità associati a CNMI parta un messaggio che sarà centrale per il futuro della moda».

ORNAMENTI

Ornamenti è il salone degli accessori di design e artigianali inaugurato quest’anno all’interno della Venice Fashion Week.

Ornamenti risponde a una precisa esigenza dei buyer delle boutique multi-marca di moda: aggiungere alle collezioni di abbigliamento nuove label di accessori unici e artigianali, che caratterizzino il negozio e integrino l’offerta di brand del lusso globali con prodotti esclusivi, personalizzabili per il negozio. Ornamenti risponde anche a un nuovo interesse da parte delle showroom di diffusione moda verso le collezioni artigianali che esprimono il meglio del Made in Italy.

Così, in uno spazio concentrato e intimo di un palazzo storico - Palazzo Sagredo - i curatori Laura Scarpa, Lorenzo Cinotti e Marina Iremonger hanno selezionato espositori italiani ed esteri, piccole realtà artigianali e start-up che realizzano accessori di alto contenuto stilistico e artigianale per la persona e per la casa. Tessuti preziosi realizzati con telai del Settecento, porcellane contemporanee con l’anima etica, occhiali realizzati a mano, cappelli, borse, oggetti di design dialogano tra loro e con gli spazi del Palazzo, hotel e museo, esprimendo il valore e la forza dei métier d’art che guidano la creatività della moda.

Tanti i progetti speciali, come la Wunderkammer di Martina Vidal e il progetto «Sette Lampade per Venezia», così come i nomi in mostra: Tessitura Luigi Bevilacqua, In Barberia, Laboratorio Donà, Le Con Porcelline, Kanz Architetti, Fugu Bag, Lunardelli Venezia e BVL Venezia.

Marta Formentello

Martina Vidal

I «Kimono à Porter» di Antonia Sautter

Preziosi velluti stampati con note floreali e originali motivi «in azur» ispirati alle trame naturali della Laguna veneziana hanno portato a conclusione la Venice Fashion Week.

È Antonia Sautter a sfilare con la sua nuova collezione «Kimono à Porter», un modo slow&chic di fare moda che Venezia rivendica con orgoglio. L’evento si è posto come ideale sigillo di un’edizione più che mai improntata ai temi della sostenibilità.

«Antonia Sautter è un Maestro del «Saper fare» che connette la moda con l’alto artigianato, la cultura internazionale e Venezia con l’Oriente. Nelle sue creazioni realizzate interamente a mano Antonia unisce antiche tecniche artigianali veneziane alla moda contemporanea» hanno dichiarato i curatori di Venice Fashion Week, Laura Scarpa e Lorenzo Cinotti.

I pregiati velluti di seta con cui Antonia Sautter è solita confezionare i suoi kimono dal taglio contemporaneo e unisex, si tingono per l’occasione di tenui note floreali a contraltare di una rigogliosa palette di verdi e di fantasie d’ispirazione marina su sfondi di turchese o azzurro mare opalescente. Completano l’ensamble della collezione «Natural Azur» gli accessori: sciarpe, borse, dal manico in legno di bambù, foulard, pantuffe e cuscini.

L'atelier Folleria di Mirco Giovannini

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Mariella Baroli