Abbas Kiarostami
Joaquin SARMIENTO/AFP/Getty Images

È morto Abbas Kiarostami, il regista iraniano de Il sapore della ciliegia - Foto

Aveva 76 anni. Con il suo capolavoro del 1997 si interrogava sul senso della vita e della morte

È morto all'età di 76 anni il maestro iraniano Abbas Kiarostami. Il celebre regista vinse la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1997 per il film Il sapore della ciliegia, capolavoro che si interroga sul senso della vita e della morte. Kiarostami si stava sottoponendo alle cure contro un tumore in un ospedale parigino.

Nato a Teheran nel 1940, era restato in Iran dopo la rivoluzione islamica del 1979 e ha diretto oltre 40 pellicole. Dopo l'elezione alla presidenza iraniana di Mahmoud Ahmadinejad, esponente ultraconservatore, aveva deciso di realizzare i suoi film all'estero.

Kiarostami non era solo un regista e uno sceneggiatore, ma anche un fotografo, un pittore, uno scultore e un designer grafico. I suoi lavori sono nel segno dell'allegoria, dell'allusione, ma anche pieni di filosofia laica e politica

Il suo film più alto, Il sapore della ciliegia, è una storia paradossale con protagonista un uomo che nella periferia di Teheran gira alla ricerca di qualcuno che lo aiuti a suicidarsi. Una ricerca che più che confermare la sua volontà di morte, lo apre invece al dubbio. A farlo desistere dal suo intento è un vecchio saggio che lavora al museo di storia naturale e gli ricorda il sapore delle ciliegie, la bellezza della pioggia e anche della vita

"Il cinema inizia con D.W. Griffith e finisce con Kiarostami". Parole di Jean-Luc Godard

Con la Palma d'oro arrivò la consacrazione, con tanto di bacio di Catherine Deneuve che gli consegnò il premio. Una cosa che portò il regista a essere bandito dall'Iran per una settimana per decisione dei vertici islamici. Nel 2010 fu invece l'attrice francese Juliette Binoche protagonista del suo film Copia conforme, che le valse il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes.

Occhiali neri da vista d'ordinanza e sorriso triste di chi è in preda sempre ai suoi pensieri, Abbas Kiarostami aveva detto di uno dei suoi ultimi film, Shirin (2008): "I nostri film sono come i nostri figli. Alcuni di questi figli potrebbero essere timidi, per cui meno in vista, ma quando qualcuno nota questi figli trascurati per me è molto importante". In questo lungometraggio 114 attrici iraniane assistono al poema persiano del XII secolo Khasrow e Shirin e il regista indugia sulle loro reazioni di fronte al racconto.

Un maestro come Jean-Luc Godard ha dichiarato: "Il cinema inizia con D.W. Griffith e finisce con Kiarostami".    
Tra i premi ricevuti da  Kiarostami il Pardo d'oro a Locarno nel 2005. Nello stesso anno aveva diretto un episodio di Tickets insieme a Ermanno Olmi e Ken Loach.

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Il regista iraniano Abbas Kiarostami in posa durante la sua visita al 54° Cartagena Film Festival, 16 marzo 2014.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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