In mostra alla Nunziatella i capolavori sottratti alla criminalità
La tavola di San Nicola trafugata dalla camorra e oggi in mostra alla Nunziatella
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In mostra alla Nunziatella i capolavori sottratti alla criminalità

Allestito uno spazio museale per opere sacre un tempo nelle case di mafiosi e latitanti.

La città di Napoli torna in possesso di un altro pezzo della propria bellezza e della propria storia grazie alla rafforzata sinergia tra istituzioni culturali e organi investigativi. È un tesoro artistico dal valore immenso quello che, dopo essere stato sottratto nel corso degli ultimi anni alla criminalità organizzata, sarà nelle prossime settimane visitabile da studenti e pubblico di appassionati.

La gloriosa scuola militare Nunziatella ha allestito un inedito spazio museale per porsi come punto di partenza (e di ritrovo) per un viaggio nel tempo e nella legalità, offrendo ai visitatori la possibilità di ammirare opere sacre di inestimabile pregio, soprattutto del Settecento e dell’Ottocento, che un tempo abbellivano le case di mafiosi e latitanti. A spiccare sarà però soprattutto la tavola di San Nicola, la pala del XV secolo trafugata nel 1992 dalla chiesa di Santa Maria in Cosmedin e ritrovata soltanto nel 2018.

Il progetto ha preso corpo grazie alla sapiente e scrupolosa regia del professore Roberto Nicolucci, curatore e direttore scientifico dello spazio museale della Nunziatella. «Il patrimonio artistico» spiega «è l’humus primigenio della capacità di innovazione del nostro Paese e in quest’ottica mi preme ribadire la centralità della cooperazione tra istituzioni, Corpi armati, università e scuola. Questo posto stesso è la prova inconfutabile di come la cooperazione generi positività».

Il professore Nicolucci rivolge poi un encomio all’infaticabile apporto fornito dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli, guidati fino a poche settimane fa dal maggiore Giampaolo Brasili: «Il loro ruolo è stato fondamentale, non soltanto in funzione della nascita di questo spazio museale, ma anche in chiave educativa. Ogni uomo in divisa è un educatore e l’istituzione di questa sala rappresenta un segnale fondamentale sulla strada da percorrere».

Lampante dunque il segnale di apertura che il piccolo, prezioso scrigno incastonato nella collina di Pizzofalcone vuole lanciare nei confronti della città e della collettività. Studenti di ogni ordine e grado, ma anche semplici appassionati, avranno infatti la possibilità di ammirare con i propri occhi un tesoro che troppo a lungo è rimasto nascosto tra le mani dei boss della camorra. Le numerose indagini condotte negli anni dai carabinieri del nucleo Tpc hanno consentito di recuperare, tra gli altri, un elmo corinzio del I secolo a.C., anfore in ceramica del V secolo a.C, persino delle monete con sigillo papale del 1775, oltre naturalmente all’inestimabile tavola di San Nicola.

«Ci troviamo davanti a progetto di legalità e di rinascita del tessuto sociale», ha commentato il generale di corpo d’armata, Pietro Serino, capo di Stato maggiore dell’Esercito: «Condividere con i cittadini questo pezzo di storia della città ci riempie di orgoglio e oggi più che mai sentiamo nostra la Chiesa della Nunziatella, che ci offre la possibilità di esporre queste bellissime opere».

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Simone Di Meo