Mara Redeghieri e Orietta Berti duettano in Cupamente - Anteprima video
Ufficio stampa Mignardi
Musica

Mara Redeghieri e Orietta Berti duettano in Cupamente - Anteprima video

L'inedito incontro tra una delle voci simbolo della scena indie e un'icona della musica leggera

Mara e Orietta, un incontro inconsueto. Un’icona della musica leggera e l’ex chanteuse della scena indie, due personalità diversissime ma appartenenti alla stessa terra, uniscono le loro voci per dar vita a Cupamente, canzone scritto dalla Redeghieri per il suo ultimo album Recidiva uscito nel 2017.

Un incontro inaspettato ma che era destino avvenisse. Finkela barkava è stato infatti uno dei primi brani coverizzato dagli Üstmamò, la band di cui Mara ha fatto parte negli anni 90. 

"Prima di questo duetto non avevo mai incontrato Mara personalmente" racconta Orietta Berti. "Ho scoperto una brava cantante, una brava autrice e una collega con un suo mondo musicale molto interessante da raccontare: chiaro, sagace ed immediato. Mara parla dei tempi che stiamo vivendo. Tempi duri, tempi cupi. E lo fa con uno sguardo attento e mai banale, avvolgendoti con ironia e senso della realtà. Sul piano umano è una creatura speciale. È emiliana come me, quindi legata alle tradizioni, con radici salde. Mi è sembrato come se ci conoscessimo da sempre. Mara è un simpatico folletto, capace di stupirti ogni volta. È stata una bella esperienza ma anche una piacevole sorpresa perché con questa collaborazione oggi ho un’amica in più”.

Orietta Berti è un pezzo della mia terra, una stagione politica sana di un'Emilia ancora semplice e diretta" spiega Mara RedeghieriLei è tutto quello che io non sono, ha la tecnica del bel canto, è una voce che vorrei avere, una delle grandi interpreti, invulnerabile. Orietta è una presenza che assicura semplicità e franchezza.  E’ meglio di come sono abituata ad immaginarla: dolcissima, sicura, imperturbabile, sincera. La stimo molto e mi piacerebbe che ascoltasse  le mie canzoni e se ne incapricciasse un poco”.  

I più letti

avatar-icon

Gianni Poglio