Pink Floyd: "Wish you were here" compie 44 anni - 5 cose da sapere
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Pink Floyd: "Wish you were here" compie 44 anni - 5 cose da sapere

L’album si apre e si chiude con la leggendaria “Shine on you crazy diamond” dedicata a Barrett

Il nono album dei Pink Floyd è stato pubblicato in Inghilterra il 12 settembre 1975

Non era nato sotto i migliori auspici il nono album dei Pink Floyd. “Fu un periodo molto difficile per noi –ha sottolineato David Gilmour- Tutti i nostri sogni d'infanzia si erano realizzati e avevamo pubblicato il disco che più aveva venduto al mondo. Le ragazze e i soldi non ci mancavano, e tutto quel genere di cose... fu difficile trovare gli stimoli per andare avanti, fu un periodo di grande confusione”.

Invece anche in Wish you were here, dopo il trionfo inaspettato di The dark side of the moon, il miracolo si è ripetuto, con 44 minuti e 19 secondi di musica di straordinaria bellezza. I temi dell'assenza, dell’innocenza e della purezza ormai perdute, la critica nei confronti dell’industria musicale, ma soprattutto il declino mentale dell'ex membro della band Syd Barrett costituiscono il cuore tematico dell’album, composto da soli 5 brani. Pubblicato in Inghilterra il 12 settembre del 1975, Wish you were here fu l’unico disco dei Pink Floyd a raggiungere, negli anni Settanta, il primo posto sia in Usa che in Uk.

Fu un successo immediato, tanto che la EMI non riuscì a stampare copie sufficienti per soddisfare la domanda. I membri della band Richard Wright e David Gilmour hanno dichiarato entrambi che Wish You Were Here è il loro album dei Pink Floyd preferito.

Per celebrare i 44 anni dell’uscita del leggendario album, vediamo insieme le 5 cose da sapere su Wish you were here. [cliccare sopra su Avanti].

1) Shine on you crazy diamond

Sono in molti a considerarlo il miglior brano mai realizzato dai Pink Floyd, uno straordinario viaggio sonoro di ben 26 minuti, diviso in 2 parti e 9 movimenti. Mentre The dark side of the moon raccontava la follia nella società, Shine on You Crazy Diamond era incentrato sulla follia di Syd Barrett, l’ex leader del gruppo estromesso per i suoi problemi di droga, verso il quale gli altri componenti nutrivano un forte senso di colpa, consapevoli che il successo lo dovevano in gran parte a lui. Al “diamante pazzo” è legato uno degli aneddoti più celebri della storia del rock.  Il 5 giugno 1975, durante il missaggio finale di Shine on You Crazy Diamond e poco prima del party voluto da Waters per festeggiare il suo matrimonio con Ginger,  negli studi di Abbey Road entrò uno strano individuo sovrappeso, avvolto in un impermeabile da cui spuntava uno spazzolino da denti, con cranio e sopracciglia rasate, scarpe bianche e un sacchetto di plastica in mano. Era proprio Syd Barrett, ormai reso irriconoscibile a causa dei fantasmi della sua mente. Roger Waters e David Gilmour, dopo averlo riconosciuto, scoppiarono a piangere. Barrett rimase al party, ma non disse praticmente una parola. Visto che si continuava a pulire i denti con lo spazzolino, a chi gli chiese il motivo rispose che a casa aveva un frigo gigante pieno di carne di maiale.

2) Wish you were here

Il testo, costruito da Waters intorno al riff inventato da Gilmour, è indirizzato a Syd Barrett e a se stesso. Il bassista e leader sentiva che qualcosa dentro di lui si stava rompendo, si vedeva come un rockstar fredda, viziata e insofferente, tanto da allontanare un amico come Barrett dalla band. La celebre introduzione, chiamata in gergo Radio Sequence, fu registrata puntando un microfono verso la cassa dello stereo della macchina di Gilmour. Nel cambio di frequenze si riconosce un frammento della quarta Sinfonia di Tchaikovsky.

3) Have a cigar

Waters, a causa dello stress al quale la sua voce era stata sottoposta durante l'incisione del cantato in Shine on you crazy diamond, chiese  a Gilmour di cantarla al suo posto nel disco, ma il chitarrista si rifiutò, a causa del testo particolarmente polemico, così  la scelta ricadde sul collega ed amico Roy Harper, che accettò di buon grado. Harper stava incidendo il proprio album in un altro studio di Abbey Road e Gilmour aveva precedentemente partecipato al suo disco con qualche parti di chitarra. In seguito Waters si pentì della decisione perché una voce "estranea al gruppo" poteva far perdere la tipica atmosfera di un album dei Pink Floyd.

4) Litigata tra Gilmour e Waters

La band registrò nel 1975 anche i brani Raving and Drooling e You Gotta Be Crazy. Waters non ne era convinto, così mise da  parte quelle due canzoni e si concentrò sullo sviluppo di Shine on You Crazy Diamond. Gilmour non la prese bene, convinto della bontà dei brani (che diventeranno Sheep e Dogs nel successivo Animals). Tra Waters e Gilmour ci fu così una litigata leggendaria. "Eravamo in un momento cruciale –dichiarò Waters- e arrivammo persino a pensare di doverci scioglierci”.

5) La cover dell'abum

La copertina dell'album, avvolta dal cellophane nero con un solo adesivo a indicarne il nome, fu realizzata dal celebre studio Hipgnosis di Storm Thorgerson, ispirato dall'idea che le persone tendono a nascondere i propri reali sentimenti, per paura di rimanere "scottati", concretizzata nell'immagine di due uomini d'affari che si stringono la mano mentre uno di loro prende fuoco. Per realizzare la copertina fu ingaggiato uno stuntman di professione, Ronnie Rondell, che prese letteralmente fuoco per permettere a Powell di scattare 15 fotografie ai Warner Bros. Studios di Los Angeles, mentre una squadra di 34 soccorritori muniti di estintori erano pronta ad intervenire.  Il retro di copertina mostra un rappresentante di commercio senza volto denominato Floyd Salesman, che, nelle parole di Thorgerson, "vende la propria anima nel deserto" (il deserto di Yuma in California). L'assenza di polsi e caviglie segnala la sua presenza come mero involucro, un "vestito vuoto".

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Gabriele Antonucci