Stabat Mater in chiave rock, la musica che piace ai giovani e al papa
Benedetta da Francesco e ascoltata dai ragazzi, la lirica di Jacopone da Todi in versione moderna del cantautore Franco Simone
Il pianto della Madonna sotto la Croce raccontato anche attraverso la musica più amata dai giovani (e meno giovani), il rock. Dolore indefinibile di una Madre che piange in silenzio ai piedi del Figlio morto crocifisso ingiustamente che da secoli è fonte di ispirazione di scrittori, poeti, musicisti.
Tra le composizioni più conosciute, la poesia medievale di Jacopone Da Todi, Stabat Mater (Stava la madre sotto la Croce...) musicata dai più grandi autori di ieri e di oggi da Vivaldi a Scarlatti, da Pergolesi a Rossini, Schubert, Verdi, Liszt, ma anche grandi nomi contemporanei come Luis Bacalov e musicisti ecclesiastici noti al grande monsignor Marco Frisina, direttore della Cappella musicale della basilica di S.Giovanni in Laterano, e il cardinale Domenico Bartolucci, direttore emerito della Cappella musicale Sistina.
Stabat Mater in versione rock
La celebre lirica di Jacopone da Todi ora si avvale anche di una versione interamente in opera rock (stile Jesus Christ Superstar) composta da Franco Simone, uno dei cantautori italiani più noti all'estero, specialmente in America Latina. L'opera è stata già presentata con successo al santuario del Divino Amore di Roma, alla basilica di San Lorenzo a Firenze, fino a Reggio Emilia e in numerose altre chiese, basiliche e teatri in Italia e all'estero.
Lo Stabat Mater rock che piace a papa Francesco
Ma a sancire la bontà del lavoro di Franco Simone, che ha musicato il testo integrale dello Stabat Mater in latino così come era stato composto nel 1200 da Jacopone da Todi, ha provveduto nientemeno che papa Francesco ricevendo recentemente in udienza l'autore ed i protagonisti, ai quali ha espresso il suo apprezzamento e la sua benedizione. Successivamente, l'opera è stata anche trasmessa dalla Radio Vaticana, dopo che era stata presentata a Cuba in occasione del primo viaggio apostolico di papa Bergoglio.
Gli interpreti del "nuovo" Stabat Mater
Per la prima volta un testo sacro tra i più conosciuti ed ammirati è stato composto con musiche ed arrangiamenti rock che “nulla tolgono al valore spirituale delle liriche”, è stato uno dei più frequenti commenti colti in Vaticano. A raccontare con le sonorità rock il dolore della Madonna sul Golgota, la voce dell'autore, Franco Simone, affiancato da due artisti dalla vocalità preziosa: la soprano Rita Cammarano, tra le più apprezzate voci liriche italiane al mondo (che si alterna al tenore italo-inglese Gianluca Paganelli, che ha preso parte a numerose rappresentazioni dell'opera, contribuendo anche ad incidere alcune liriche) ed il rocker Michele Cortese, già vincitore con gli Aram Quartet della prima edizione di X Factor e reduce dal successo al Festival Internazionale di Viña del Mar (Cile), dove, imponendosi su 1200 concorrenti, unico rappresentante europeo ammesso alla finale, ha trionfato con la canzone Per Fortuna scritta dallo stesso Franco Simone, portando in Italia ben due premi: quello per il migliore interprete e quello per la migliore canzone.
Durante le rappresentazioni, gli interventi musicali vengono spiegati da voci narranti di attori come Alessandro Haber e altri di pari livello. Le musiche, le voci narranti, e gli arrangiamenti, curati con profonda ispirazione dal maestro Alex Zuccaro, hanno portato la critica internazionale a definire questo Stabat Mater un’opera monumentale. "Perfetta in ogni sua forma", l'ha definita un critico esigente come Mario Luzzatto Fegiz, decano dei critici musicali italiani. Lo "Stabat Mater tour", organizzato dalla Dinelli & Partners di Maurizio Dinelli, ha ricevuto il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Quando il latino diventa lingua rock
Creando le sue melodie sul testo originale di Jacopone da Todi, Franco Simone, autore poliedrico e amante della lingua latina, ha avuto modo di spaziare dal mondo della musica classica, di cui è un appassionato e profondo conoscitore, fino alle soluzioni rock che caratterizzano la migliore musica di oggi attraverso un'opera in cui la canzone all'italiana, la lirica, la sinfonia, il pop rivisitato in chiave rock si mixano creando qualcosa di inatteso, originale e coraggioso.
A proposito della sua opera, il cantautore di origine salentine, da anni acclamato da un vastissimo pubblico internazionale (in particolare in America Latina, dove le sue canzoni sono attualmente in assoluto le più eseguite tra quelle dei cantautori italiani), racconta: "Affascinato dalla bellezza abbagliante dei vari Stabat Mater consegnati alla storia della Grande Musica, primi tra tutti quelli di Rossini e di Pergolesi, per circa una trentina d'anni (era diventata una specie di idea fissa) ripetevo a mia moglie ed ai miei amici che volevo comporre anch'io un mio Stabat Mater, senza copiare nulla, semplicemente lasciandomi guidare dalla mia passione. Poi gli impegni si accumulavano ed il tempo passava. Mi entusiasma l'idea di aver completato la mia opera proprio adesso che abbiamo Papa Francesco, un uomo venuto da una terra che amo moltissimo, dove il cattolicesimo è vissuto con grande consapevolezza. La ritengo la composizione più importante di tutta la mia carriera artistica. Dopo l’esordio a Firenze nella Basilica di San Lorenzo, e dopo le tappe di Reggio Emilia, e di Cuba e in America latina, ora ci esibiremo in tanti altri teatri e in particolare in chiese e basiliche, sempre con grande emozione e profondo rispetto per il luogo che ci ospita". In attesa di una nuova tournée che partirà nei prossimi mesi e si concluderà a Santiago del Cile.