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Giovani e vincenti. La ricetta della Pallavolo italiana che il calcio dovrebbe copiare

Gli azzurri sia al maschile che al femminile sono al top del mondo da trent'anni. Merito di una programmazione e gestione dei talenti che il nostro calcio si sogna di notte. Copiare, anche se impossibile, potrebbe essere un'idea

La figuraccia della Nazionale italiana di calcio all'Europeo di Germania ha aperto, o meglio ha accentuato ancor di più, una voragine nell'attuale fragile sistema del mondo del pallone. Le mancate riforme - di cui verosimilmente si tornerà a parlare dopo le elezioni di novembre 2024 - nonostante anni di promesse mai mantenute, continuano a fiaccare la credibilità dello sport più amato degli italiani, proprio nell'anno d'oro dello sport azzurro. In altre federazioni, dove sicuramente il giro d'affari è inferiore al calcio, c'é la certezza di puntare sulla programmazione, sui dirigenti e soprattutto dare la massima attenzione alle nazionali che diventano il biglietto da visita dei campionati. L'orgoglio italiano. Proprio come accade da tempo ormai nella pallavolo grazie a una Federazione attenta alla base e che investe tanto nelle strutture e nei rapporti con le istituzioni territoriali, siglando protocolli con le scuole e attuando con successo riforme che le permettono di migliorare la qualità della pallavolo a 360 gradi.

L'idea del Club Italia, lanciata da Julio Velasco nel 1998, ha prodotto in quasi 30 anni un ricambio generazionale pressoché costante con le nazionali di pallavolo, maschili e femminili, da quelle giovanili alle seniores che ciclicamente regalano allo sport italiano medaglie e riconoscimenti sul piano anche individuale degli allenatori. Solo nel 2022, a livello giovanile, le nazionali azzurre hanno portato a casa 10 medaglie, ovvero tutto quello che a livello europeo e mondiale si potesse vincere, oltre ai successi delle nazionali seniores ai Mondiali e agli Europei e che negli ultimi anni hanno prodotto l'oro a 2 Europei, a un mondiale e a 2 VNL (la Nations League del calcio). Una svolta totale che seppur vero parte da lontano con il presidente Carlo Magri con l'epoca d'oro della "generazione di fenomeni" ma cesellato e cucito su misura ai tempi moderni, completato e impreziosito dal nuovo presidente Giuseppe Manfredi, il manager eletto nel 2021 e che ha riportato a dialogare il vertice con la base e incrementato le attività sui territori. Soprattutto, insieme al Consiglio Federale, ha valorizzato ancor di più l'attività dei settori giovanili delle nazionali di pallavolo costruendo un modello che viene preso come riferimento all'estero. Non solo, ma la stabilità della Lega Pallavolo Serie A (maschile) e Lega Pallavolo Serie A Femminile garantita dalle governance dei presidenti Massimo Righi e Mauro Fabris ha prodotto a cascata un maggior appeal sui campionati italiani di Serie A ,trasformandoli negli anni come i migliori al mondo attraendo, tra l'altro i più forti atleti/e che scelgono il Belpaese per affermarsi o confermarsi, oltre che a nuovi partner commerciali.

Anche a livello delle coppe europee l'Italia della pallavolo domina dalla Champions League alla Challenge Cup. Ma qual è il segreto di questo successo? La Federvolley ha affidato ai migliori allenatori in circolazioni le nazionali maggiori, puntando su Fefè De Giorgi per la maschile e Julio Velasco per la femminile, con la costruzione di due staff tecnici di caratura internazionale e dirigenti al seguito delle Nazionali di lunga esperienza e stimati nel mondo della pallavolo. Oggi accade che i giocatori e le giocatrici che sono pronti per il grande salto sono inseriti gradualmente in Nazionale con scelte ponderate e ragionate e soprattutto di comune accordo con i DT delle selezioni giovanili (lo stesso De Giorgi è il DT del comparto giovanile maschile, Fanizza che è coordinatore tecnico del settore nazionale giovanile maschile e Mencarelli al femminile) che ne hanno seguito negli anni la crescita sotto ogni punto di vista. De Giorgi e Velasco hanno fatto delle scelte che garantiscono oggi il ricambio generazionale delle squadre azzurre di punta, avendo gruppi sempre molto giovani ma in grado di vincere o perlomeno di poter puntare al podio. Politicamente, quella italiana, viene considerata una delle più importanti federazioni di riferimento, apprezzata da CEV e FIVB.

Così l'Italia della pallavolo ha costruito negli anni club che lavorano sui vivai, puntando sulla qualità dei propri tesserati e facendo divertire migliaia di ragazzi e ragazze avviandoli, con il sorriso, alla pratica della pallavolo. Anche il vecchio e caro minivolley, che oggi si chiama S3, avvia alla pallavolo giocata e permette di potersi divertire con i proprio beniamini. Tra l'altro nell'ultimo anno la Federvolley ha istituito l'Accademia Formativa Fipav per qualificare e valorizzare maggiormente le figure professionali che operano nei vari ambiti della federazione e delle società sportive.

In Superlega maschile e nella A1 femminile i club sono tutti virtuosi, con i conti in regola e presi come esempio fuori dai confini italiani. L'Italia poi esporta anche i migliori allenatori che oggi hanno fatto le fortune in ogni dove del globo. E nei campionati di Serie A giocano poi i migliori italiani e italiane espressione poi delle nostre nazionali.

Così De Giorgi uno dei simboli della super Italia degli anni '90 è il ct azzurro mentre Velasco che ha costruito la generazione dei fenomeni al maschile, oggi nel femminile sta costruendo le basi del futuro. Anticipare il ricambio generale ha permesso di preparare nazionali sempre più forti e futuribili in grado di rimanere ai vertici. Così i giocatori e le giocatrici delle nostre selezioni seniores diventano i punti di riferimento per chi si avvicina alla pratica della pallavolo, sapendo di trovare un luogo dai valori unici, una vera palestra di vita. Infine questa Federazione ha avuto anche la capacità di rinnovarsi grazie al presidente Manfredi e riuscire a organizzare eventi internazionali dai seniores ai giovanili e farsi sempre trovare pronta arrivando a penetrare ancora di più sui territori e nelle scuole, aprendo dialogo unico con le famiglie. Proprio l'organizzazione degli europei dello scorso anno in Italia, ha prodotto un impatto socio-economico con numeri da capogiro come ha dimostrato il report presentato dallo Studio Roberto Ghiretti e Roberto Lamborghini: quasi 38 milioni di spettatori totali nelle dirette TV di Rai e Sky, 2,9 milioni di incassi generati dalla biglietteria, così come i 4 milioni di utenti che hanno interagito sui social della Fipav durante le due manifestazioni. Un indotto economico complessivo pari a oltre 234 milioni di euro. E non finisce qui.

Ora le Olimpiadi di Parigi 2024 saranno il banco di prova, l'Italia maschile e femminile sono tra le favorite. E pensare che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Coni Giovanni Malagò, sono i primi tifosi della pallavolo assistendo, quando gli impegni lo permettono, agli eventi clou della stagione.

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Piero Giannico