Neil Young, esce "Storytone": la recensione brano per brano
Dieci nuove canzoni arrangiate con una big orchestra. C'è anche "Who's gonna stand up", l'inno in difesa dell'ambiente
Il nuovo album di Neil Young è composto da 10 nuovi brani registrati live in studio con un’orchestra di 92 elementi ed un coro. Per questo disco Neil ha usato un approccio nuovo, registrando prima tutto in acustico da solo e, in un secondo momento, creando versioni delle stesse canzoni arricchite da un'orchestra e da una big band.
Il primo brano da Storytone è stato Who’s gonna stand up?, originariamente interpretato dai Crazy Horse durante il tour inglese la scorsa estate e da Neil Young da solo al Farm Aid. La canzone invita a prendere posizione contro i combustibili fossili per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni. L'edizione standard del cd contiene 10 canzoni in versione orchestrale, mentre il doppio deluxe anche le versioni acustiche.
1) Plastic Flowers
Non è un Neil Young minimal quello di questa ispirata canzone in difesa della "mother nature". Orchestra e voce vanno nella stessa direzione. Quella della bellezza.
2) I want to drive my car
Una "road song" di grande impatto nel segno del blues. Con una grande sezione fiati
3) Who's gonna stand up
Un pezzo-inno, come Rockin' in a free world. Con meno chitarre e più archi. Ha già lo status di classico
4) Glimmer
Voce e orchestra: una versione inedita dell'arte di Neil Young. Spiazzante, ma piacevole e intensa.
5) Say Hello to Chicago
Atmosfera da big orchestra sulla nave. Fiati swing e qualche incursione jazzy
6) Tumbleweed
Il mood è decisamente vintage come la colonna sonora di un film del primo Novecento
7) Like you used to
Blues, un pizzico di jazz, armonica e fiati a volontà. Un viaggio nelle radici della musica americana
8) I'm glad I found you
Isolata dal contesto orchestrale questa sarebbe una grande ballad, una delle tante che Neil ha disseminato nei suoi album in cinque decadi di musica
9) When I watch you sleeping
Intensità e dolcezza: basterebbe la parte vocale. il resto è pura confezione per un brano-gioiello
10) All those dreams
Chiude la sezione orchestrale del disco un pezzo delicato ed onirico. La degna conclusione di un album che riconcilia con la musica che arriva senza fare (troppo) rumore