'Stupor mundi' di Nejib
Un giallo storico sul valore del ricordo e sul rapporto della scienza con il potere
"Stupor mundi", pubblicato da Coconino Press, è un romanzo a fumetti del francese di origine tunisina Nejib, autore che si era già fatto notare per il bell'esordio "Haddon Hall. Quando David inventò Bowie" (Bao Publishing, recensione).
In un medioevo romanzato ma non troppo, lo scienziato arabo Annibale arriva in Puglia, ospite dell'imperatore in una fortezza che raccoglie le migliori menti del tempo. Il suo obbiettivo è ricevere fondi e aiuto per completare la sua invenzione: un prototipo di fotografia (che in realtà non è stata inventata fino al diciannovesimo secolo).
Lo aiuta la figlia Houde, una ragazzina brillante e dotata di una notevole memoria, ma incapace di camminare e tormentata da un ricordo che le sfugge e che suo padre non vuole condividere con lei.
L'atmosfera è carica di pressione. Nejib mostra il difficile rapporto con la ricerca e l'innovazione, mettendo l'accento sui pericoli di usare la domanda 'A cosa serve?' per decidere il destino di un'invenzione che ancora non ha preso forma.
Il progetto viene infatti sistematicamente sabotato: c'è chi teme quest'invenzione, la rifiuta e vuole bloccarla, e chi pensa già a come sfruttarla per i propri fini e la vuole vedere conclusa in tutta fretta secondo le proprie aspettative.
Intanto la ragazzina trova aiuto in un altro anacronismo: delle sedute di ipnotismo e psicoterapia per affrontare il trauma misterioso e riappropriarsi del passato della sua famiglia e del rapporto affettivo con il padre.
Nejib costruisce la storia come un giallo, con vari misteri da svelare e una posta in gioco sempre più alta. I suoi disegni freschi ed essenziali non permettono alla storia di scivolare nel dramma neppure quando rappresentano cose terribili, ma non nascondono la tensione di un racconto appassionante fino all'ultima pagina.
"Stupor mundi" di Nejib è un volume brossurato di 288 pagine a colori. È pubblicato da Coconino Press che lo propone a 22 Euro.
Si ringrazia Nicola D'Agostino per la collaborazione nella realizzazione dell'articolo.