Moretti (Pd), "Non sono una dei 101"
La deputata democratica smentisce di essere tra i traditori di Prodi
"Ho votato con emozione e convinzione per Romano Prodi". Alessandra Moretti, che alcune fonti avevano indicato a Panorama.it tra i 101 che non sostennero la candidatura del fondatore del Pd alla Presidenza della Repubblica, smentisce quanto riferito nell'articolo pubblicato il 7 gennaio sul nostro sito "Quei messaggi bugiardi a Bersani" dedicato ai messaggi di solidarietà recapitati all'ex segretario colpito due giorni prima da una emorragia cerebrale.
Ci scusiamo per l'errore e pubblichiamo integralmente la nota inviataci dalla deputata democratica.
"Nel voto per il Quirinale il Partito Democratico è stato umiliato dal doppio gioco di chi ha promesso appoggio alla candidatura Prodi e l'ha poi affossata nell'urna. Non appartengo per dna al gruppo dei 101 deputati che hanno tradito il Pd, la mia condotta è stata trasparente, ogni tentativo di ricondurmi tra i protagonisti di quell'episodio è falso e sarà mia cura smentirlo in ogni sede. Voglio precisare, infatti, che quando è stato proposto il nome di Franco Marini tra i grandi elettori del Pd si è avvertita una profonda frattura: nel gruppo parlamentare e nella coalizione Italia Bene Comune. Ritengo che prima di stringere un accordo con le altre forze politiche, forse si sarebbe dovuto cercare un nome più condiviso nel partito e nella coalizione. Ecco perché ho scelto l'astensione: per chiedere che il confronto continuasse, fino a trovare una soluzione più forte. Non ho nascosto il mio voto, al contrario: l'ho annunciato e spiegato quando ancora lo scrutinio della prima votazione doveva concludersi. Limitarsi ad obbedire, come molti hanno fatto pur non condividendo il metodo con cui si era arrivati a quella candidatura, sarebbe stata una scelta più comoda e conveniente per me, ed è per questo che ribadisco la mia totale estraneità alla condotta usata in quella sede dai cosiddetti "101 traditori". Ho votato al quarto scrutinio con emozione e convinzione per Romano Prodi che rappresentava una candidatura coerente con la campagna elettorale e con l'alleanza Italia Bene Comune. Altri hanno tradito la parola data solo poche ore prima. E non credo sia stata la generazione di nuovi parlamentari: vorrei dirlo a quei dirigenti e a chi pensa di equiparare l'astensione, resa peraltro pubblica sul nome di Marini, a chi nel segreto dell'urna non ha votato il padre fondatore del Pd".