Home » Attualità » 44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto

Il 13 maggio 1981 il terrorista turco Alì Agca feriva gravemente il pontefice, nel nome dell’opposizione “all’imperialismo Usa-Urss”

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Ansa

Il momento esatto dell’attentato. Sulla sinistra è visibile Ali Agca mentre esplode i colpi contro il Papa

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Olycom

I primi soccorsi al Papa pochi istanti dopo l’attentato

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Getty Images

Giovanni Paolo II saluta i fedeli riuniti in piazza S.Pietro pochi istanti prima di essere colpito da Alì Agca

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Getty Images

Papa Woityla si accascia sul sedile posteriore della Fiat Campagnola priva di protezioni antiproiettile

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Ansa

La Fiat Campagnola con il Papa gravemente ferito parte verso l’ospedale Gemelli

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Olycom

Papa Giovanni Paolo II nel letto del reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Olycom

Il Papa lascia il Policlinico Gemelli tre settimane dopo il suo ricovero

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Olycom

Roma, 20 luglio 1981. Alì Agca verso l’aula della prima udienza per l’attentato a Woityla.

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Olycom

L’incontro tra Woityla e Agca a Rebibbia alla fine del 1981

44 anni fa l’attentato a Papa Woityla – foto
Ansa

Lettera autografa di Ali Agca indirizzata a Giovanni Paolo II durante l’anno Santo 2000.

Ali Agca, giovane terrorista turco legato al gruppo di estrema destra dei “Lupi Grigi” ed evaso dal carcere nel 1979, atterrò a Fiumicino il 9 maggio 1981.

Quattro giorni dopo, confuso tra la folla in Piazza San Pietro, colpirà Giovanni Paolo II con una Browning calibro 9. Il 23enne turco esplose 4 colpi mentre Carol Woityla si trovava sulla Fiat Campagnola aperta e priva di protezioni antiproiettile, ferendo gravemente il Papa e altri due fedeli che si trovavano accanto al Pontefice.

Mentre Agca veniva immobilizzato dai presenti, il Papa veniva trasportato al Policlinico Gemelli in fin di vita. L’operazione durò oltre 5 ore. Una delle pallottole aveva mancato il cuore di pochi millimetri.

Già 4 giorni dopo, dal reparto di terapia intensiva, Woityla dichiarò di voler perdonare il suo attentatore che, arrestato, assunse la piena responsabilità del suo atto. Inizialmente Agca dichiarò di avere agito nel nome dei popoli afgano e e salvadoregno oppressi dagli imperialismi sovietico e americano. L’anno successivo dichiarò il coinvolgimento dei servizi segreti bulgari che avrebbero agito per conto del KGB nell’intento di eliminare una figura di spicco dell’anticomunismo mondiale come Karol Woityla.

Le accuse agli agenti bulgari e turchi caddero durante l’udienza del 1985, mentre Agca dichiarava l’origine mistica del tentato omicidio come direttamente legato al terzo segreto di Fatima.

Durante il Giubileo del 2000 Giovanni Paolo II chiese ufficialmente al Governo italiano il perdono per Ali Agca, concesso da Carlo Azeglio Ciampi il 14 giugno. 

© Riproduzione Riservata