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70 anni della Costituzione Italiana: i principi fondamentali

Firmata il 27 dicembre del 1947 dal Capo dello Stato provvisorio Enrico de Nicola, resta ancora oggi attuale

La Costituzione Italiana compie 70 anni. Dopo 18 mesi di lavoro dell'Assemblea Costituente nata dopo la seconda guerra mondiale, la nostra carta costituzionale venne firmata il 27 dicembre del 1947 dall'allora Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, in una sala di Palazzo Giustiniani.

Entrata in vigore il primo gennaio 1948, consta di 139 articoli e di 18 disposizioni transitorie e finali ed è rimasta "indenne" nei suoi contenuti fondamentali rispetto ai diversi tentativi di modificarla, soprattutto negli ultimi anni, dalla devolution leghista alla riforma dell'ultimo governo Renzi che superava uno dei canoni dei padri costituenti come il bicameralismo perfetto senza però trovare il consenso degli italiani nel referendum del 4 dicembre 2016.

I "costituenti"

Tra i protagonisti di quella stagione straordinaria i leader dei grandi partiti antifascisti, da Alcide De Gasperi a Palmiro Togliatti, da Giuseppe Saragat a Bernardo Mattarella, il padre del Presidente della Repubblica, da Concetto Marchesi a Piero Calamandrei.

Tra loro anche 21 donne, 9 Dc e comuniste, 2 socialiste e una del movimento dell'Uomo qualunque, in rappresentanza delle donne che per la prima volta, nella storia italiana, il 2 giugno '46, avevano esercitato il diritto di voto.

Il testo della Costituzione Italiana firmato nel dicembre del 1947 (Cr. ANSA-CLF)


I Principi Fondamentali

Vale la pena qui ricordare almeno i primi 12 articoli che compongono i "Principi fondamentali" della nostra Costituzione, la base su cui poggia tutta la nostra vita civile e le nostre leggi.

Il primo articolo della Carta costituzionale sancisce la natura del nostro Paese, non più una monarchia ma una Repubblica: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".

L'articolo 2 ribadisce i diritti inviolabili dell'uomo: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale"

L'Articolo 3 ricorda l'uguaglianza di tutti i cittadini: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".

L'articolo 4 istituisce il diritto-dovere al lavoro: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".

L'Articolo 5 sottolinea l'unità della Repubblica: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento".

Art. 6 - "La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche".

All'articolo 7 si regolano i rapporti tra Stato Italiano e Vaticano: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale".

L'articolo 8 invece definisce i diritti delle minoranze religiose: "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze".

Art. 9 - La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

All'articolo 10 si definiscono i rapporti con il diritto internazionale in materia di "stranieri": "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

È l'articolo 11 a definire l'Italia un paese che "ripudia la guerra": "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

Art. 12 - La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

Le celebrazioni

I 70 anni della Carta Costituzionale vengono celebrati dalla Presidenza del Consiglio con un "Viaggio della Costituzione", un tour in dodici tappe per portare la Carta fisicamente e idealmente in giro per l'Italia, per avvicinarla agli italiani in modo da rafforzare il loro senso di appartenenza alla Repubblica.

Il francobollo dedicato alla Costituzione della Repubblica nel 70° anniversario (Cr. ANSA)


La prima tappa è stata l'11 settembre a Milano, città simbolo della Resistenza, con una cerimonia inaugurale a Palazzo Reale.

Dopo Milano, la tappa di Catania il 5 ottobre, quindi il 23 novembre a Reggio Calabria e il 14 dicembre Bari. Il giro proseguirà poi a Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi, per chiudersi a Reggio Emilia.

A ciascuna delle città sono associati uno dei primi dodici articoli e un tema, intorno al quale saranno promosse occasioni di incontro e dialogo. Ad accompagnare la Carta Costituzionale in questo viaggio, una mostra itinerante arricchita da approfondimenti grafici e multimediali: filmati storici, frasi celebri di personaggi chiave, commenti audio ai 12 articoli fondamentali affidati alle parole di Roberto Benigni.

Al termine del percorso, i visitatori potranno rinnovare la propria adesione alla Costituzione con un atto simbolico: l'apposizione di una firma "virtuale" accanto a quella dei Padri Costituenti.

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