Accordo sul nucleare con l'Iran: ormai certo l'ok del Senato USA
Altri 3 senatori democratici assicurano il sostegno. Ora il presidente ha la garanzia che il suo veto non potrà essere ribaltato
Al presidente Obama ha i voti necessari al Senato di Washington per il sostegno dell'intesa con l'Iran per la limitazione e il controllo del programma nucleare di Teheran, siglata a Ginevra il 14 luglio.
Ora i senatori sostenitori favorevoli sono 34, quanti ne servono per la certezza che il testo riceva il via libera.
Gli ultimi ad aggiungersi alla pattuglia dei favorevoli sono stati i senatori democratici Bob Casey della Pennsylvania e Chris Coons del Delaware, considerati difficili da persuadere sul nucleare iraniano ma, seppur riluttanti, comunque "abbastanza" convinti che questa intesa sia meglio di niente. Poi oggi è stato il tutno di Barbara Mikulski of Maryland, il trentaquattresimo senatore.
L'annuncio arriva a una settimana dall'inizio del dibattito al Senato su una risoluzione dei repubblicani che respinge l'accordo fra l'Iran e i 5+1.
Obama ha sempre dichiarato che porrebbe il veto presidenziale se una risoluzione di disapprovazione venisse approvata o al Senato o alla Camera dei Rappresentanti.
Per superare il veto presidenziale, a quel punto servirebbe un voto a maggioranza di due terzi in entrambe le camere.
Per questo è così importante il magico numero di 34 senatori a favore: in Senato non ci sarebbero i numeri per superare il veto presidenziale.
Ma i sostenitori del presidente pensano di arrivare addirittura a 41 voti favorevoli in Senato, permettendo così addirittura di evitare la tensione istituzionale che comporta il veto presidenziale sulla differente volontà del congresso.