L'ansia di Alfano per Gentile (che si è dimesso) e le europee
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L'ansia di Alfano per Gentile (che si è dimesso) e le europee

Il sottosegretario è indispensabile a Ncd in Calabria per il voto di maggio. Ma se il partito farà un flop Renzi potrebbe togliergli qualche ministero

Ansia da prestazione per il risultato alle elezioni europee. È qui che Angelino Alfano è atteso al varco da Matteo Renzi. Il pasticcio «Gentile» (Antonio), che si è appena dimesso da sottosegretario alle Infrastrutture dopo le polemiche che lo hanno investito in questi giorni, nascerebbe da qui. Ovvero dalla vitale necessità per il Nuovo Centrodestra di raggiungere alle elezioni di maggio una cifra dignitosa, che quantomeno giustifichi la sua rappresentanza con ben tre ministeri, e tutti di peso, nel governo Renzi.

Anche se non sono elezioni politiche, la tornata delle europee è il primo banco di prova per Angelino Alfano e il suo partito nato dalla scissione dal Pdl.

Per ora secondo i sondaggi Ncd sfiora il 5 per cento, ma secondo alcune rilevazioni sarebbe al 4 per cento. Non c’è dubbio che Antonio Gentile, re delle preferenze in Calabria, regione dove Ncd ha un buon radicamento, è essenziale per il «primum vivere alfaniano». 

Il senatore, come si sa, è accusato dal direttore del giornale «Ora di Calabria», Luciano Regolo, di aver fatto pressioni per non far uscire un articolo relativo a un’inchiesta giudiziaria a carico del figlio. Il premier al momento avrebbe liquidato la faccenda così: se la devono risolvere quelli di Ncd. E questo nella speranza che convincano il sottosegretario a dimettersi, come poi è accaduto.

"Torno a fare politica nelle istituzioni, come Segretario di Presidenza, e nella mia regione, come coordinatore regionale" ha scritto Antonio Gentile in una nota diramata per comunicare il suo passo indietro. "Lo stillicidio a cui sono sottoposto da diversi giorni e che ha trovato l’acme allorquando sono stato nominato sottosegretario alle Infrastrutture, mi ha portato a una decisione sofferta, maturata nell’esclusivo interesse del mio Paese e nel rispetto del mio partito"

Secondo i maligni, in realtà Renzi starebbe attendendo Alfano al varco delle elezioni europee. Se l’asticella di Ncd si fermerà alla soglia di un «centrino», è chiaro che Alfano ne resterebbe molto indebolito. Certo, la cosa non avrebbe non effetto rapidissimo, perché non si tratta di elezioni politiche. Ma il premier avrebbe gioco facile a quel punto nel dire: o mi lasciate via libera sull’Italicum (la legge bipolarizzante vista da Ncd come fumo negli occhi), oppure vi ridimensiono togliendovi almeno un ministero. E la faccenda a quel punto per Alfano si metterebbe in modo davvero poco «Gentile». 

Per mettersi in salvo, secondo un’asticella più o meno fissata nei conversari di Palazzo, Alfano alle europee dovrebbe toccare almeno il 7 per cento. 

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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