Anjem Choudary arresto
(Ansa)
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Fine della corsa per il predicatore estremista anglo-pakistano Anjem Choudary

Un tribunale britannico lo ha condannato a 28 anni di carcere per aver diretto un’organizzazione terroristica

Il predicatore islamista anglo-pakistano Anjem Choudary è stato condannato all'ergastolo, con un minimo di 28 anni, dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver diretto un'organizzazione terroristica vietata. Choudary, 57 anni, che secondo la polizia antiterrorismo «ha avuto un impatto radicalizzante sui terroristi», è stato condannato per aver assunto «un ruolo di custode nella direzione del gruppo terroristico Al-Muhajiroun (ALM)», mentre il suo fondatore, Omar Bakri Muhammad, un siriano che in precedenza apparteneva al gruppo fondamentalista violento Hizb ut-Tahrir, era in carcere. Anjem Choudary è apparso in una puntata di Piazza Pulita su La7 il 13 gennaio 2015, dopo i fatti di Parigi e l'attentato a Charlie Hebdo, dove disse: «Quello che è successo lo aspettavamo da tempo e io dico che il governo francese provoca i musulmani da tempo. Ormai ha bandito il burka, ha complottato contro i musulmani in Iraq e Siria, ha occupato le nostre terre, ha sfruttato i musulmani in Africa e adesso ha permesso alle persone di insultare il messaggio del Profeta. Quindi certo che mi aspettavo che ci sarebbero state ripercussioni e c'è una lunga lista di persone che hanno insultato il profeta e molte di queste sono già state uccise. Chi insulta il profeta deve morire».

Il predicatore, ex avvocato radiato per le sue posizioni estremiste, è stato inoltre riconosciuto colpevole di aver incoraggiato il sostegno al gruppo attraverso lezioni online alla Islamic Thinkers Society, che, secondo i pubblici ministeri, non era che una propaggine di Al-Muhajiroun. La sentenza è stata emessa dopo un'indagine della Metropolitan Police, del New York Police Department e della Royal Canadian Mounted Police coinvolta dopo che il predicatore aveva radicalizzato un cittadino canadese pronto all’atto di forza in Gran Bretagna nel 2023.

Anjem Choudary trascorrerà in totale più di 26 anni in carcere a causa del tempo che ha già trascorso in custodia, il che significa che non sarà rilasciato prima dell'età di 85 anni, ha dichiarato il giudice. Martedì, presso la Woolwich Crown Court, il giudice Mark Wall ha dichiarato che Choudary è stato «in prima linea nella gestione di un'organizzazione terroristica e ha incoraggiato i giovani a intraprendere attività radicali».

Ma chi è davvero Anjem Choudary? Non ha dubbi l’analista italiano Giovanni Giacalone, profondo conoscitore del jihadismo anglo-pakistano: «Intanto è stato il braccio destro di Omar Bakri Muhammad, precursore di al-Muhajiroun e Hizb ut-Tahrir nel Regno Unito, attivo per anni nel regno prima di fuggire in Libano intorno al 2005, dove veniva anche arrestato e rilasciato nel 2023. Choudary ha lavorato per anni al fianco di Bakri e ne ha in un certo senso raccolto i frutti, seppur con modalità differenti. Choudary ha da sempre tirato le fila di gruppi come al-Muhajiroun, al-Ghuraba, Islam4UK; differenti nomi, ma medesimo progetto: l'imposizione della sharia nei quartieri a maggioranza musulmana e la diffusione dell'odio contro l'Occidente. Anche quando, almeno in teoria, Choudary doveva risultare "neutralizzato" dalle autorità britanniche, ha comunque continuato a fare da regista nelle retrovie, influenzando una moltitudine di giovani "reclute" di terza e quarta generazione e portandoli ad abbracciare il radicalismo islamico e il jihadismo».

Durante l'udienza, Paul Hynes KC, avvocato della difesa, ha affermato che quando Choudary ha iniziato a dirigere l'ALM, questa era «poco più di un guscio di organizzazione e non stava “raccogliendo le masse per unirsi”. I giudici, però, visto l’enorme materiale probatorio, non gli hanno creduto, ma la sua detenzione non sarà facile, perché in passato, mentre era in carcere, è riuscito a radicalizzare altri detenuti e persino dei secondini. Fino ad oggi, Anjem Choudary è costato ai contribuenti britannici almeno tre milioni di euro tra sussidi a lui e alla sua famiglia (la moglie è a sua volta un estremista, condannata), un numero imprecisato di figli avuti da altre mogli, spese legali e quelle per le varie detenzioni.

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Stefano Piazza