La missione anti-pirateria della Fregata Martinengo - foto
La nave italiana è rientrata dopo 111 giorni di missione nel Golfo di Guinea dopo aver percorso oltre 16mila miglia. A bordo gli specialisti della San Marco e gli elicotteri SH-90 del 4°Gruppo
Si è conclusa con il rientro alla base di Taranto la missione antipirateria della Nave Martinengo della Marina Militare italiana, impegnata nelle pericolosissime acque del golfo di Guinea a protezione del naviglio mercantile dai frequenti attacchi di pirati. Durante i 111 giorni di servizio nelle acque del golfo, la fregata classe Bergamini F-596 "Federico Martinengo" (FREMM) ha percorso 16.500 miglia marine monitorando oltre 500 unità mercantili. I due elicotteri SH-90 imbarcati hanno eseguito 143 ore di volo. L'equipaggio della fregata, oltre che dall'equipaggio della "Martinengo" era composto dagli specialisti della Brigata Marina "San Marco" e dagli uomini del 4°Gruppo Elicotteri della MM.
Diversi sono stati gli interventi della nave italiana in contrasto ad episodi di pirateria. Tra i più rilevanti quello del 7 novembre 2020 quando la nave battente bandiera di Singapore "Torn Alexandra" è stata fatta oggetto di un violento attacco di pirateria, sventato dall'intervento tempestivo degli elicotteri decollati dal ponte della fregata, i quali hanno ingaggiato un conflitto a fuoco prima di costringere gli assalitori alla fuga. Esattamente una settimana più tardi la Martinengo si è mossa in soccorso della nave cinese "Zhen Hua 7", dove i pirati, saliti a bordo, avevano ferito gravemente uno dei marinai con armi automatiche, trasferito prontamente da uno degli elicotteri presso l'ospedale dell'isola di Sao Tome e Principe mentre gli specialisti della Brigata San Marco facevano irruzione. Tra le azioni di rilievo della missione, anche la localizzazione di altre sei imbarcazioni mercantili di cui si erano perse le tracce a seguito di azioni di pirateria.
Le operazioni navali della nave italiana si sono svolte in collaborazione con altre Marine alleate presenti nel Golfo di Guinea come Francia, Spagna e Stati Uniti.
La Martinengo ha partecipato anche ad esercitazioni congiunte con altre Marine regionali (Ghana, Togo, Benin, Costa d'Avorio e Nigeria per il miglioramento dell'operatività e di conseguenza la sicurezza delle acque turbolente della regione.