L'antitrust Ue indaga su Delivery Hero e Glovo
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L'antitrust Ue indaga su Delivery Hero e Glovo

I due colossi della consegna di cibo a domicilio Delivery Hero e Glovo si sono messi d’accordo per spartirsi di nascosto le fette di mercato? È questo quello che si chiede l’Antitrust Ue, che ha avviato un’indagine formale su sospetti accordi anticoncorrenziali e patti illeciti che riguardano i dipendenti. Il sospetto dell’Ue è che il presunto cartello illegale formato dalle due società si sarebbe suddiviso il mercato geografico e avrebbe condiviso informazioni sensibili a livello commerciale per quanto riguarda possibili strategie, costi, capacità, caratteristiche dei prodotti e prezzi.

Glovo e Delivery Hero sono tra le aziende leader nella consegna di cibo in Europa. Le attività della tedesca Delivery Hero, quotata alla Borsa di Francoforte, coprono oltre 70 Paesi nel mondo e l’azienda è partner di più di 500.000 ristoranti, mentre la spagnola Glovo è presente in 25 Paesi e in oltre 1.300 città.

Le indagini segnano delle prime volte per la squadra antitrust Ue. Questa sarebbe la prima indagine che riguarda potenziali accordi anticoncorrenziali che coinvolgono un soggetto concorrente e azionista di minoranza, così come sarebbe la prima indagine su accordi antibracconaggio. Infatti, fino ai primi sei mesi del 2022, la multinazionale del settore alimentare con sede a Francoforte era azionista di minoranza nell’impresa spagnola, mentre nel luglio 2022 ne è diventata azionista di maggioranza, ottenendone il controllo esclusivo. Le ispezioni condotte dall’antitrust Ue sarebbero iniziate un mese prima, nel giugno del 2022, quando la società tedesca era ancora azionista di minoranza e proprio per questo si tratta della prima indagine della Commissione europea su potenziali accordi anticoncorrenziali che potrebbero essere avvenuti nel contesto di una partecipazione di minoranza da parte di un soggetto concorrente. Per quanto riguarda il secondo ambito inedito, ovvero l’accordo antibracconaggio, sembrerebbe che le due aziende avessero un patto per non sottrarsi dipendenti a vicenda, limitando quindi la qualità e il numero delle opportunità per i lavoratori.

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza dell’Ue, si è pronunciata sulla vicenda, sostenendo che «se confermato, tale comportamento potrebbe costituire una violazione delle regole di concorrenza dell’Ue, con potenziali effetti negativi sui prezzi e sulle scelte dei consumatori e sulle opportunità per i lavoratori».

Nelle scorse settimane, la società tedesca aveva informato di un accantonamento eccezionale di oltre 400 milioni di euro inerenti a questo caso. Entrambe le aziende hanno assicurato piena collaborazione e la volontà di seguire i requisiti normativi.

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Maria Vittoria Galassi