Caso Gentile, Tonino e i suoi fratelli
La carriera politica del sottosegretario dell'Ncd difeso da Alfano, e dei suoi fratelli
L’epopea politica della famiglia di Antonio Gentile, il sottosegretario che sta causando più di un imbarazzo ad Angelino Alfano e al Ncd, inizia a metà degli anni ‘70, quando i suoi membri vivevano ancora nelle case popolari di via Popilia, il cosiddetto Bronx di Cosenza e le ville di ultra lusso, con le piscine a forma di ostrica, sulla collina di Muoiopiccolo, nella zona più “in” di Cosenza, dove abitano oggi Antonio, Pino e le rispettive figlie, Lory e Katia, nemmeno esistevano.
Una famiglia numerosa quella dei Gentile, composta da sette fratelli e sorelle. Una famiglia socialista, craxiana, amica della Dc di Riccardo Misasi, nemica del ras cosentino Giacomo Mancini, della stessa ala di Fabrizio Cicchitto con cui, dopo Tangentopoli, transitò, voti e poltrone, in Forza Italia.
Gli esponenti più in vista sono Pino e Tonino, animatori della storica sezione “Morandi” della Massa, rione alle pendici del centro storico di Cosenza.
Il primo, Pino Gentile, geometra all’Aterp, diventa prima consigliere comunale, poi assessore, sindaco di Cosenza e nel 1985 consigliere regionale.
Tonino, invece, detto “u Nivuru, laureato in geologia, giornalista pubblicista e dipendente della Usl, a 29 anni è segretario provinciale del Psi. Come membro del direttivo della Cassa di Risparmio nel 1987 finisce in un'inchiesta sui crediti facili erogati senza garanzie. Il pm titolare è un giovanisismo Nicola Gratteri. Tonino sarà prosciolto da ogni accusa.
Nel frattempo, mentre i venti di Tangentopoli spazzano via gran parte della classe dirigente socialista sia a livello nazionale che locale, i Gentile continuano a fare carriera.
Nel 1992 ci sono le politiche. Antonio è sicuro di un posto in lista per il Psi, ma all’ultimo momento, per volere di Mancini, il suo nome sparisce dall’elenco. E’ la fine del rapporto con il garofano. Il senatore decide di candidarsi con il Psdi, ma non viene eletto nonostante il cospicuo risultato elettorale.
E' il momento del passaggio al Pri. Con lo slogan“La gente lo vuole, il potere lo avversa”, Pino viene eletto in Regione con 9000 voti. Una valanga di preferenze che continuano a crescere fino alle 20mila del 2000 quando Silvio Berlusconi lo invita ad Arcore per una cena con i dieci amministratori più votati d'Italia.
Nel '95 aderisce a Forza Italia e ne diventa un esponente di spicco al Sud.
Anche per Antonio le occasioni non mancano: nel 2001 viene eletto al Senato con la Casa delle Libertà, nel 2006 con FI, nel 2008 e nel 2013 con il Pdl. Nel 2011 diventa anche, per un breve periodo, sottosegretario all'Economia al posto di Nicola Cosentino.
Si occupa molto di calcio. Fonda in Parlamento il Napoli club e prima dei mondiali vinti dall'Italia nel 2006, chiede di togliere a Marcello Lippi la guida della Nazionale per via delle vicende giudiziare che coinvolsero il figlio del ct, Davide.
Ma Pino e antonio non sono gli unici membri in vista della famiglia. C'è un terzo fratello, Raffaele, che da impiegato dell’ospedale civile dell’Annunziata, diventa segretario generale della Uil-Flp calabrese.
Un altro, Claudio, sta alla Camera di commercio. Andrea, il figlio per cui Tonino avrebbe esercitato pressioni affinché il quotidiano L'Ora della Calabria non pubblicasse la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati per presunte consulenze d'oro dell'azienda sanitaria, oltre che lavorare per la Usl, siede anche nel collegio dei revisori dell'aeroporto di Lamezia Terme.
Katia, figlia di Pino, funzionario dell’azienda ospedaliera, viene invece destinata anche lei alla carriera politica ed eletta alle amministrative di Cosenza, con il pieno di voti, senza nemmeno bisogno di una vera campagna elettorale. Le basta infatti la discendenza familiare e uno slogan che la richiama: “StoriKamente Gentile (dove la K sta per Katia). Nominata vice-sindaco e assessore ai Lavori pubblici (la stessa delega del padr ein Regione), quando viene rimossa dirà di essere stata “boicottata” perché era l’unica “a pensare con la propria testa”.
Quando a novembre dello scorso anno nasce il Nuovo centrodestra, sia Pino che Antonio voltano le spalle a Silvio Berlusconi - per cui Tonino aveva proposto il Nobel per la pace nel 2002 per aver avvicinato l'Occidente all'amico Vladimir Putin - per buttarsi nelle braccia di Angelino Alfano.
Il quale, un po' per riconoscenza, ma soprattutto per il pacchetto di voti detenuti dai Gentile in Calabria, nei giorni scorsi ha imposto Tonino come sottosegretario alle Infrastrutture e Lavori pubblici del governo Renzi e oggi, sfidando critiche e sospetti, lo difende a spada tratta e dice no a ogni richiesta di sue dimisisoni.