Da San Pietro a St. Patrick: a New York i fedeli si dividono tra gioia e delusione
Nella cattedrale di St. Patrick a New York uno schermo montato per seguire le elezioni. Gli argentini esultano in chiesa. Ma c'è chi avrebbe voluto un Papa più giovane e progressista.
All’interno della Cattedrale di St. Patrick si è levato come un coro da stadio l’urlo “Argentina! Argentina!”, il giubilo dei turisti sudamericani in visita alla chiesa cattolica più importante di New York, che in questi giorni è stata assediata più da troupe televisive che da fedeli.
Nell’ora successiva alla fumata bianca, comunque, St. Patrick si è riempita di turisti e devoti, tutti assiepati attorno al piccolo schermo televisivo con la diretta della CNN da San Pietro, montato accanto al fonte battesimale della chiesa. Protagoniste involontarie di questa attesa sono state tre giovani turiste, due cilene e una peruviana, che per stemperare la tensione hanno chiesto alla folla di recitare un Padre Nostro e poi, senza attendere il permesso del servizio di sorveglianza, hanno alzato il volume della televisione per permettere ai convenuti di ascoltare la diretta dal Vaticano.
Allo scoccare delle prime lettere del nome del neoeletto, la tensione si è sciolta in gioia, applausi e lacrime. “E’ una persona molto umile”, spiegano i ragazzi argentini, “ed è un segno importante che sia del Sudamerica, dove la Chiesa ha il suo maggior numero di seguaci”.
Nessun rammarico per la mancata elezione di un papa americano, né del cardinale Timothy Dolan in particolare, che in quanto arcivescovo di New York, è di casa a St.Patrick: “sarebbe stato divertente avere come Papa il mio boss”, scherza un addetto alla sicurezza nella chiesa, “ma credo che in Vaticano preferiscano che Dolan stia qui, a risolvere i problemi del clero americano”.
Il vero rammarico è invece quello di non avere avuto un papa giovane. Prima di sapere il nome dell’eletto non si era chiesto altro: un Papa moderno, aperto alle problematiche attuali, è stato il tam tam all’interno di St.Patrick.
E già sui siti fioccano le prime critiche:" troppo conservativo e troppo anziano” riporta un post sul New York Times, “per portare avanti il suo mandato per più di quattro anni o poco più. Questo è il simbolo di una Chiesa che non vuole o crede di non aver bisogno del cambiamento, e vuole mantenere il suo status quo”.