Elezioni a Napoli: De Magistris doppia Lettieri
Il sindaco uscente si riconferma alla guida della città con il 65,6% dei voti. Lo sfidante si ferma al 34,4%
Le elezioni amministrative del 2016 si sono chiuse il 19 giugno con il ballottaggio tra Luigi de Magistris (centrosinista) e Gianni Lettieri (centrodestra). Il sindaco uscente ha vinto con il 65,6% dei voti rispetto al 34,4% dello sfidante.
TERZA PROIEZIONE (Ipr-Piepoli)
Luigi De Magistris 65,6% - Luigi Lettieri 34,4%
PRIMA PROIEZIONE (Ipr-Piepoli)
Luigi De Magistris 67% - Gianni Lettieri 33%
SECONDO EXIT POLL (Ipr-Piepoli)
Luigi De Magistris 62-66% - Gianni Lettieri 34-38%
PRIMO EXIT POLL (Ipr-Piepoli)
De Magistris 61-65% - Gianni Lettieri 35-39%
(in aggiornamento durante la giornata exit poll, proiezioni e risultati)
-------------------------------------
venerdì 17 giugno
Convinti entrambi della vittoria, i candidati annunciano già i primi atti che firmeranno da sindaco. De Magistris punta sulla periferia e sul quartiere di Scampia: "Come primo atto firmerò l'abbattimento delle Vele di Scampia, un atto che dobbiamo firmare con il Governo, segno che noi vogliamo collaborare".
Polemica con Renzi e con Lettieri
Quel Governo Renzi con il quale è andato spesso, spessissimo, in duro scontro. "Dobbiamo firmare con il Governo, segno che noi vogliamo collaborare", dice il sindaco uscente che mette però anche in chiaro: "Poi se qualcuno vuole mettere le mani sulla città, noi la difenderemo come abbiamo fatto a Bagnoli che abbiamo difeso. Noi rispettiamo le istituzioni e vogliamo rispetto". E c'è anche un'altra cosa che mette in chiaro: il suo no al referendum costituzionale, che ha contrassegnato tanta parte della sua campagna elettorale "non è una spallata a Renzi, il nostro non è uno schierarsi contro, ma per l'attuazione e la difesa della Costituzione". Lettieri? "Un Cetto Laqualunque in salsa partenopea - risponde - sono convinto che domenica per noi voteranno anche tanti elettori di centrodestra che non si riconoscono in lui, il quale vuole trasformare i sampietrini in diamanti".
Lettieri: il reddito di sostegno sociale
Lettieri elenca anche lui quelli che saranno i suoi primi impegni. Innanzitutto "riporteremo a Palazzo San Giacomo trasparenza, legalità ed etica che in questi cinque anni sono stati completamente buttati fuori dalla finestra da chi ha amministrato". E poi, istituzione del reddito di sostegno sociale di 600 euro al mese per 18 mesi per i cinquantenni che hanno perso il lavoro; risparmio di almeno 1.000 euro per ogni famiglia attraverso il taglio delle tasse locali; sanatoria di multe e tributi pregressi nei confronti del comune; istituzione di un Corpo speciale di Polizia locale, appositamente addestrato, per il presidio 24 ore su 24 di ogni quartiere; creazione di almeno 10.000 nuovi posti di lavoro per i giovani. Anche l'imprenditore di centrodestra si mostra sicuro: "Stiamo scombinando i piani di chi pensava di mettere le mani altri cinque anni sui napoletani, il Palazzo sta tremando perché il popolo napoletano sta arrivando". E aggiunge: "I napoletani sanno che sarò un grande sindaco".
Le accuse a De Magistris
Punta il dito contro l'amministrazione uscente: "Noi - dice - non predichiamo solo l'onestà, noi la pratichiamo e le nostre storie personali lo dimostrano". "Questa amministrazione non ha fatto nulla per contrastare la criminalità organizzata - accusa - Noi lotteremo senza tregua contro la camorra: cacceremo a calci affaristi, poltronisti, mazzettisti e collusi". E annuncia: "Ho chiesto a Vincenzo Galgano, già procuratore Generale a Napoli, di essere il Garante alla legalità, alla lotta alla corruzione e al controllo degli appalti pubblici. La presenza di Galgano al mio fianco è la certezza della nostra schiena dritta contro ogni mafia, contro ogni malaffare". "Insieme - assicura - scriveremo una nuova pagina della storia di Napoli: la pagina della legalità e del coraggio".
--------------------
giovedì 16 giugno
"Tra Renzi e Berlusconi andrei a cena con il Cavaliere, ma non farei accordi con nessuno dei due", dice Luigi de Magistris. "Non sono renziano ma ho diverse affinità con il premier", replica Gianni Lettieri. Si confermano lontanissimi i due candidati a sindaco di Napoli che, in mancanza di confronti diretti, continuano a sfidarsi a distanza in vista del voto di domenica.
Nessun confronto diretto
Una sfida che li vede divisi su tutto, tranne su due punti: la sicurezza che Napoli andrebbe al "disastro" in caso di vittoria dell'altro, e la ricerca del consenso oltre gli schieramenti, guardando in particolare agli elettori del Pd. Ieri entrambi hanno sostenuto un forum, uno alla volta, al quotidiano Il Mattino (De Magistris non vuole confronti diretti con l'avversario), in cui hanno parlato anche del rapporto con il governo nazionale. "Dopo la rielezione vorrei incontrare Renzi per spiegargli bene la nostra posizione su Bagnoli e sulla città", ha detto il sindaco ricandidato, precisando che la delibera di giunta per il "no" al referendum costituzionale "non è contro Renzi, ma per difendere la Costituzione, perché la riforma incide sul bilanciamento di poteri".
L'elettorato Pd
Non pensa al referendum di ottobre Lettieri, che invece guarda all'elettorato del Pd, rimasto fuori dal ballottaggio: "dovrebbero votare - ha detto - per me, perché devono guardare l'uomo, visto che non ha più senso guardare allo schema destra-sinistra. Al ballottaggiosi va oltre i partiti e si guarda ai programmi per la citta' e sono convinto che anche il governatore De Luca voterebbe per me se fosse napoletano". Ma anche de Magistris, che ha già ottenuto l'endorsement di una parte consistente della sinistra Pd cittadina, lancia l'appello: "Non rivolto ai partiti, ma a tutti gli elettori e sono certo che anche l'elettorato del Pd non farà mancare il suo sostegno. Ho bisogno di un grande voto popolare. Io rappresento autonomia, libertà, onestà".
Il dopo voto
Intanto si cominciano anche a scoprire le carte per il dopo-voto a partire da de Magistris che parlando della giunta comunale ha spiegato che "nell'immediato la squadra di governo della città non cambierà", a partire quindi alla riconferma di Raffaele Del Giudice come vicesindaco. Lettieri, invece, non fa ancora nomi sulla giunta ma lancia "un comitato di garanti - ha detto - guidato dall'ex procuratore capo Vincenzo Galgano per il controllo della trasparenza e legalità degli appalti pubblici", una sorta di Anac locale. Lettieri si è infatti riferito all'allarme "sull'opacità sugli appalti del Comune - ha detto - a Napoli lanciato da Cantone. Galgano stesso deciderà chi saranno gli altri componenti della commissione".
--------------------------------------
Il PUNTO - Giovedì 9 giugno
È bufera giudiziaria su due candidate del Pd di Napoli, che correvano rispettivamente per il Consiglio comunale e per una delle municipalità cittadine. Le due - Anna Ulleto e Rosaria Giugliano - sono indagate con l'ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale: avrebbero ottenuto voti in cambio di promesse di inserimento nel programma lavorativo Garanzia Giovani, finanziato dalla Regione.
La posizione del Pd
"Se saranno riscontrati i fatti su Napoli riportati dalle agenzie di stampa, il Pd sarebbe parte lesa rispetto a certi comportamenti. Auspico che la magistratura faccia il più presto possibile chiarezza su una vicenda che, se provata, va condannata e punita senza se e senza ma", afferma in una nota Debora Serracchiani, vice segretario del Pd. I carabinieri hanno eseguito un decreto di perquisizione nelle abitazioni e nelle sedi dei comitati elettorali delle due candidate. La Ulleto ha ottenuto oltre 2.200 preferenze e risulterà quasi certamente eletta, dopo la ripartizione definitiva dei seggi che avverrà all'esito dei ballottaggi.
In un primo momento si era sparsa la voce, poi smentita, che la perquisizione avesse toccato anche la sede del Pd metropolitano. Il segretario provinciale, Venanzio Carpentieri, assicura comunque piena collaborazione agli inquirenti per fare chiarezza sugli addebiti contestati ai due. L'inchiesta getta ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche e delle tensioni, che già ieri erano state accese dalla pubblicazione di un video del sito Fanpage.it.
Il video
Il video, realizzato da alcuni giornalisti con telecamere nascoste nei pressi dei seggi in diverse zone di Napoli, mostra persone che entrano ed escono da un Caf con la scheda elettorale in mano, presunti passaggi di banconote e materiale elettorale a poca distanza dai seggi, liste di nomi in mano a persone che attendono gli elettori.
Tra le immagini riprese vicino a diverse sedi di voto spicca un uomo che sembra dare dei soldi o del materiale elettorale a due donne a poca distanza da un seggio, mentre all'esterno del seggio della scuola Scherillo a Soccavo due uomini parlano di persone che erano attese al voto: uno di essi ha anche un foglio in cui sembra ci sia una lista di elettori. Un lungo via vai di persone viene evidenziato all'esterno di un Caf nel Rione Sanita', dove si nota un altro scambio di materiale elettorale e probabilmente di banconote, mentre alcune persone arrivano in moto con le tessere elettorali in mano e le consegnano ad altri individui.
''Sono immagini inaccettabili, è una vergogna, uno squallore per il mandante e per gli esecutori, ma il 19 vinceremo anche contro la teppaglia, gli sgherri e contro chi utilizza in politica metodi camorristici''. Così il sindaco uscente di Napoli Luigi de Magistris ha commentato le immagini.
Lettieri invita a non astenersi
Ma anche il suo avversario, Gianni Lettieri, va all'attacco, ricordando che "sto chiedendo da mesi al prefetto di aumentare la vigilanza all'esterno dei seggi" e parlando di "flusso anomalo del voto in periferia". Lettieri sente al telefono il prefetto e il ministro Alfano per sollecitare massima attenzione in vista del ballottaggio. "Sono seggi precisi quelli dove è stato girato il video - conclude - e in oltre il 50 per cento di quei seggi de Magistris ha vinto". "Attenzione altissima", chiede anche l'eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello, che parla di "campagna elettorale inquinata da meccanismi di voto poco chiari" e sottolinea anch'egli che: "nella maggioranza dei casi in questi seggi ha vinto la coalizione di De Magistris. Certo, può essere un caso. Tocca agli inquirenti fare chiarezza".
La crisi del Pd
E mentre De Magistris e Lettieri affilano le armi in vista del ballottaggio, la crisi nel Pd napoletano diventa caso politico nazionale. La sconfitta in qualche modo era attesa, visto che da tempo i sondaggi davano Valeria Valente alle spalle di de Magistris e Lettieri e che i veleni del dopo-primarie, con le polemiche e i ricorsi respinti di Bassolino, non sembravano di buon auspicio.
Nemmeno le varie visite di Renzi a Napoli e le scelte politiche delle ultime settimane - bonifica di Bagnoli, patto per la Campania con ingenti investimenti - sono servite a riequilibrare la partita. Il sindaco è soddisfatto, è l'unico concorrente ai ballottaggi nelle grandi città a non avere alle spalle apparati tradizionali: "Non si era mai visto un sindaco uscente senza soldi, che ha avuto contro tutti i poteri forti, il governo, la camorra, tutti i partiti politici, arrivare primo al ballottaggio distanziando di 18 punti il secondo arrivato. È l'inizio di una rivoluzione che farà parlare di Napoli nei prossimi 5 anni. Siamo diventati un soggetto politico nazionale e internazionale", ripete assicurando di non avere nessuna intenzione di candidarsi alle prossime politiche.
De Magistris cerca il dialogo
De Magistris prova a dialogare con gli elettori che al primo turno hanno scelto il pentastellato Brambilla (9,6%) ma anche con quelli del Pd o con i tanti astenuti (54,14%, minimo storico di votanti per la città), e così Gianni Lettieri: "Non voglio tirare la giacca a nessuno, ma discutere sul mio programma basato su etica e trasparenza".
Lettieri vuole il confronto pubblico
"Rinnovo l'invito a De Magistris ad avere un confronto pubblico con me" dice Lettieri. "Un confronto costruttivo in cui parlare dei programmi, dei problemi di Napoli e delle soluzioni che ognuno di noi propone. Partecipare a questo confronto è doveroso da parte nostra, che ci candidiamo a governare la città per i prossimi 5 anni, perché i napoletani hanno il diritto di informarsi e comparare le proposte. Spero che De Magistris accetti, non perché lo sto chiedendo io, ma perché è qualcosa che deve alla città. Perché il confronto è democrazia e partecipazione".