Il dramma dimenticato dei bambini scomparsi in Italia
Nei primi 4 mesi del 2023 quasi 6mila minori spariti nel nulla. 1.319 italiani e 4.589 stranieri. Il fenomeno è preoccupante perché parliamo di migliaia di bambini e adolescenti di cui non si sa più nulla e di famiglie che non hanno mai smesso di cercare i loro figli.
I dati pubblicati dal Ministero dell’interno per la giornata internazionale dei bambini scomparsi mostrano in Italia numeri allarmanti che registrano nei primi 4 mesi del 2023, quasi 6mila minori spariti nel nulla di cui 1.319 italiani e 4.589 stranieri. Numeri che secondo il report ministeriale indicano un trend sostanzialmente simile a quello registrato nel 2022, dove sono spariti 17.130 di cui 4.128 minori italiani e 13.002 stranieri. Ma anche se Numeri che abbiamo analizzato con Annalisa Loconsole vice presidente di Penelope Associazione Nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse.
«In Italia la maggioranza dei minori di cui si perde traccia sono stranieri che vengono associati dai servizi sociali alle comunità per poi sparire nel nulla. La loro scomparsa viene denunciata dalle strutture da cui erano ospitati come un allontanamento volontario. Adolescenti che arrivano in Italia senza un’identità e sono difficili da ritrovare perché sono doppiamente invisibili. Ma non sono solo gli immigrati clandestini che sbarcano in Sicilia a sparire ma c’è anche un flusso migratorio che attraverso il Friuli proviene dall’Europa dell’est di cui si perdono le tracce».
Perché spariscono?
«Le cause sono molteplici. A volte si allontanano volontariamente perché sono stranieri e cercano di raggiungere altri paesi ma questa è la migliore delle ipotesi. Infatti spesso succede che siano adescati in rete, o come un caso di cui ci siamo interessati ultimamente in Puglia siano vittime di bullismo e per sottrarsi a queste azioni scappano via per non essere più perseguitati. Mentre un altro fenomeno che sta aumentando vertiginosamente riguarda la sottrazione internazionale dei minori da parte di un genitore che porta all’estero il proprio figlio e anche se i tribunali italiani emettono una sentenza per sottrazione di minore (che in Italia è un reato penale) non è sufficiente per il rimpatrio del bambino. Poi abbiamo adolescenti che si allontanano da casa dopo liti famigliari o che compiono atti di autolesionismo e sentono di dover fuggire. Ma soprattutto dietro queste sparizioni c’è sempre il rischio che possano essere intercettati e restare vittime di ogni tipo di violenza e sfruttamento».
Ci può dire qualche caso di cui si è occupata la vostra associazione?
«Ce ne sono tanti di casi anche molto datati. Ad esempio in Puglia Alessandro Ciavarella scomparso da Monte Sant’Angelo nel 2009 all’età di 16 anni, o Mauro Romano scomparso da Racale nel 1977 quando aveva appena 6 anni. Ma anche nel foggiano ci sono stati molti casi di bambini piccolissimi spariti perché molto probabilmente rientrati nella cosiddetta lupara bianca insieme ai genitori, ossia si presume che siano stati vittime di omicidi di mafia.O ancora il caso dei due adolescenti Mariano Farina e Salvatore Colletta, di 12 e 15 anni che sparirono nel nulla il 31 marzo del 1992 in Sicilia. Un elenco lunghissimo di bambini e adolescenti che non sono stati più trovati e per l’attenzione deve restare sempre alta».
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