Barbera
(Ansa)
News

Barbera e la frase cha ha fatto infuriare l’universo femminile

Per il Prof, Enzo Cheli «Un equivoco chiarito dal presidente»

Sulla querelle che ha infiammato la Rete e nata da un’espressione (“donne impazienti”) estrapolata dalla conferenza stampa che il neo presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera ha tenuto lo scorso 12 dicembre, è intervenuto il professor Enzo Cheli, costituzionalista e vicepresidente della Consulta tra il 1995 e il 1996. Chiarendo come Barbera «abbia da sempre combattuto, come costituzionalista e come politico, per l’affermazione del principio di uguaglianza e delle libertà fondamentali».

Non c’è stato nemmeno il tempo della prima uscita pubblica, la conferenza stampa dello scorso 12 dicembre, che sul neo presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera si sono addensati i primi malumori. Da subito le esternazioni su maxi-emendamenti, voto di fiducia e rapporti tra governo e Consulta (Il presidente era stato netto: “Non ci sarà nessun assalto alla Consulta: Oggi non è possibile nessuna occupazione della Corte costituzionale”): poi i malumori sono arrivati anche dal mondo femminile dopo che il neo presidente della Consulta aveva definito “impazienti” le donne alla ricerca di un’effettiva parità di genere e normativa. Infatti, alla domanda postagli da una giornalista, il professore Barbera aveva replicato richiamando alla mente le tante battaglie e le vittorie femminili ottenute grazie alla Corte, citando l’ingresso negli uffici pubblici e, soprattutto, nei ruoli della magistratura. “Lo dico a molte donne impazienti, che nell’auspicare nuovi traguardi non bisogna dimenticare quelli che sono stati i progressi fatti”. Ecco le due parole che hanno sollevato polemiche - “donne impazienti” - espressione rimbalzata come un fulmine sulla Rete. Meravigliato il presidente Barbera sulla frase decontestualizzata, sino a chiarire -giovedì 14- “mai di pensare che l’impazienza di reclamare un diritto possa in qualche modo avere un’accezione negativa. Al contrario, le donne hanno tutto il diritto di essere impazienti”.

Sugli esiti della prima conferenza stampa Panorama.it ha dialogato con Enzo Cheli, giudice costituzionale dal 1987 al 1996, vice presidente della Consulta tra il 1995 e il 1996 e, in particolare (vista la sfumatura comunicativa), presidente dell’Autorità garante nelle comunicazioni tra il 2006 e il 2010.

Professor Cheli, il neo Presidente della Consulta si è presentato in conferenza stampa.

«E’ stato chiaro e incisivo. Quanto dichiarato non lascia margine a dubbi sull’indipendenza e levatura professionale del professore Barbera».

In alcuni passaggi è sembrato come se il neo presidente avesse voluto inviare un messaggio al governo in carica…

«Non solo al governo in carica ma anche agli altri organi costituzionali e perfino ai cittadini».

Ad esempio, sul tema del voto di fiducia il presidente ha parlato di una sorta di “debolezza della maggioranza”

«E’ vero, considerati gli abusi che si registrano per il ricorso a tale strumento».

E veniamo al passaggio sulle “donne impazienti”: l’universo femminile si è ribellato…

«Evidentemente si è trattato di un equivoco, anche perché Barbera ha citato importanti sentenze: quella del 1962, sull’accesso alla magistratura e agli altri impieghi pubblici alle donne, quella del 1968 sul reato di adulterio -che valeva solo per le donne- e poi quella del 1975 sulla interruzione volontaria di gravidanza».

Lei ha citato passaggi costituzionali epocali.

«Infatti. E forse l’universo femminile non ha considerato abbastanza quanto il neo presidente della Consulta abbia combattuto come costituzionalista e come politico per l’affermazione del principio di uguaglianza e delle libertà fondamentali».

Alla fine Barbera ha chiarito ancor meglio il senso della sua frase, criticata perché decontestualizzata…

«Chiarimento, mi pare, andato a buon fine»

Torniamo ai temi “istituzionali”: sull’indipendenza della Consulta il presidente ha ribadito che “non sia possibile nessuna occupazione della Corte costituzionale”

«Le norme costituzionali e ordinarie a difesa dell’indipendenza della Corte e della sua imparzialità anche a mio avviso risultano adeguate».

Barbera ha invitato la maggioranza di governo ad accordarsi con le altre forze politiche per presentare un candidato prestigioso al fine di scegliere il 15esimo membro mancate alla Corte.

«Posizione pienamente condivisibile»

Sul tema dell’autonomia differenziata, ancora Barbera ha affermato che si tratti di “una scelta politica che attiene alla politica”.

«E’ vero. Ma se la riforma in gestazione accentuasse le diseguaglianze, diventerebbe anche un problema costituzionale. E, quindi, di giustizia costituzionale».

Ha un suggerimento per il professore Augusto Barbera?

«Di proseguire sulla linea che la Corte ha imboccato negli ultimi anni: indipendenza dal mondo politico e molta attenzione agli sviluppi della vita sociale»

*

Enzo Cheli Aretino, classe 1934, primo allievo di Paolo Barile a Siena con cui si laureò nel 1956, è professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Firenze. Ha insegnato diritto costituzionale a Cagliari e Siena, dottrina dello Stato alla Luiss di Roma e diritto dell’informazione e della comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli, disciplina che lo vede tra i massimi esperti nel nostro Paese. E’ stato giudice costituzionale dal 1987 al 2005 e vice presidente della stessa Corte dal 1995 al 1996, presidente dell’Autorità garante nelle comunicazioni dal 1998 al 2005 e presidente del Consiglio superiore delle comunicazioni dal 2006 al 2010. Nel 2013 ha fatto parte della Commissione di esperti voluta dal presidente del Consiglio Enrico Letta per le riforme costituzionali.

Panorama.it Egidio Lorito, 15/12/2023

I più letti

avatar-icon

Egidio Lorito