Barcellona, attentato terrorista sulla Rambla - FOTO e VIDEO
L'Isis rivendica l'attacco. 14 morti e oltre 100 feriti
Post in aggiornamento
20 agosto - IL PUNTO - Nuovi colpi di scena nelle indagini sulla strage della Rambla, il cui probabile autore materiale, il marocchino Younes Abuyaaqoub, dato per morto ieri è invece tuttora in fuga, inseguito dalle polizie di Spagna e Francia.
Secondo indiscrezioni degli inquirenti, il "piano A" dei terroristi islamici era "far saltare in aria" la Sagrada Familia, simbolo di Barcellona, con "enormi quantità di esplosivo" Tatp, quello con cui l'Isis ha firmato le sue stragi in Eueopa.
Nelle indagini è inoltre entrato di prepotenza come figura centrale un nuovo indagato, sospettato di aver svolto un ruolo chiave nelle stragi. E' Abdelbaki El Satty, l'imam di Ripoll, la tranquilla (fino a ieri) cittadina dei Pirenei di 10 mila anime, al 10% di origine marocchina, da cui venivano quasi tutti i 12 presunti membri della cellula.
La polizia ha perquisito per tre ore oggi il suo appartamento. E' sparito da martedì dopo aver detto al suo coinquilino che andava in Marocco in vacanza dalla moglie e dai figli.
Gli inquirenti sospettano possa essere stato lui a indottrinare e dirigere i "baby-terroristi" marocchini di Ripoll e che possa essere uno dei due terroristi morti nell'esplosione del covo della banda mercoledi' notte ad Alcanar.
Nella base operativa vicino a Tarragona, secondo gli investigatori, il gruppo preparava da mesi un grande attacco a Barcellona.
Nell'appartamento dell'imam marocchino al 4 di Carrer Sant Pere la scientifica ha raccolto campioni biologici per compararne il Dna con quello dei resti umani trovati in mezzo alle macerie di Alcanar, accanto a tracce di Tatp ed a 106 bombole del gas con le quali i terroristi volevano rendere ancora più micidiale l'onda d'urto di tre furgoni bomba.
Mercoledì notte qualcosa è andato storto. Probabilmente il Tatp, noto per la sua alta instabilità, è stato manipolato male e il covo è esploso. La cellula ha cosi' dovuto rinunciare "all'enorme attentato" che pianificava a Barcellona e ripiegare su soluzioni più "artigianali" senza esplosivi sulla Rambla e a Cambrils, spezzando 14 vite umane e facendo 134 feriti. Tre gli italiani uccisi: oltre a Bruno Gulotta, 35 anni e Luca Russo, di 25, si è appreso oggi che anche Carmen Lopardo, 80 anni, da 60 in Argentina, è stata uccisa sulla Rambla.
Il "piano A" che i jihadisti di Ripoll preparavano da mesi doveva essere ancora più sanguinoso e spettacolare. Fonti dell'inchiesta hanno detto a El Confidencial che l'obiettivo del gruppo era la Sagrada Familia, il celeberrimo capolavoro di Antoni Gaudì visitato ogni giorno da migliaia di turisti.
Per questo dovevano preparare "enormi quantità di esplosivo" ad Alcanar per i tre furgoni che sarebbero stati usati per "fare saltare in aria" il tempio.
Un atto che avrebbe provocato una probabile ecatombe e un'onda d'emozione enorme nel mondo.
Ora la cellula, formata si ritiene da 12 persone, è praticamente distrutta. Cinque terroristi sono stati abbattuti dalla polizia a Cambrils, due sono morti nell'esplosione del covo di Alcanar, quattro persone sono in manette.
Resta in fuga solo Abouyaaqoub, 22 anni, pure di Ripoll, che la polizia ora sospetta dopo varie indicazioni contraddittorie possa essere stato il killer della Rambla. E' attivamente ricercato in Spagna ma anche in Francia, nell'ipotesi sia riuscito a passare la frontiera dei Pirenei.
Dopo averlo escluso troppo in fretta, gli inquirenti verificano ora se non possa essere stato lui, fuggendo dalla Rambla, a forzare in auto un posto di blocco sulla Meridiana giovedì sera e a fuggire di nuovo a piedi lasciando nella vettura - dopo averlo ucciso - il cadavere del proprietario.
Sulla distruzione o meno della cellula ci sono state oggi le prime scintille fra Barcellona e Madrid dopo l'unita' nazionale proclamata dopo la strage della Rambla.
Il ministro degli Interni spagnolo Juan Manuel Zoido ha annunciato lo "smantellamento" del gruppo, subito pubblicamente smentito dal collega catalano Joaquim Form, un 'falco' secessionista. La tregua scoppiata dopo la strage fra Madrid e Barcellona nella guerra sull'indipendenza della Catalogna potrebbe avere gia' le ore contate
18 agosto
16:30 - La polizia catalana è a caccia di quattro persone collegate agli attentati in Spagna: si tratta di Moussa Oukabir (17 anni), Mohamed Hychami (24), Younes Abouyaaqoub (22), di Ripoll, e Said Aallaa (18), di Ribes de Freser. Tutti e quattro hanno origini marocchine. Lo scrive La Vanguardia pubblicando la loro foto segnaletica.
14:46 - "A Barcellona, nel cuore d'Europa, uomini scellerati hanno colpito persone e famiglie prive di ogni colpa, unite solo dal desiderio e dal diritto di vivere serenamente. I terroristi hanno lacerato una comunità di tante nazionalità, inerme, fatta di innocenti, donne, uomini, bambini. Hanno aggredito la vita e la convivenza. Il terrorismo di matrice islamista e i terroristi non rimarranno impuniti". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio ai familiari delle vittime.
IL PUNTO DELLE 14 - Sono 14 i morti degli attacchi terroristi che in poche ore hanno colpito la Spagna, a Barcellona e a Cambrils. Tra le vittime ci sono due italiani, falciati dal furgone che ha ucciso ieri pomeriggio 13 persone sulla Rambla a Barcellona.
Il secondo attacco, collegato all'attentato nella capitale catalana, si è verificato in piena notte a Cambrils un centinaio di chilometri a Sud della città, dove cinque terroristi alla guida di un'auto hanno travolto i passanti nel porto e poi li hanno colpiti con asce e coltelli.
Gli assalitori sono stati tutti uccisi dalla polizia, ma prima sono riusciti a ferire sei civili e un poliziotto. Uno dei feriti è morto in ospedale per le gravi lesioni subite. Quattro dei cinque terroristi uccisi a Cambrils sono stati abbattuti da un solo poliziotto, rivela La Avanguardia, spiegando che i quattro erano scesi dall'auto con cui erano arrivati nella passeggiata del porto e si sono scagliati contro la polizia brandendo machete, coltelli e asce.
I due italiani morti a Barcellona sono Bruno Gulotta, 35 anni di Legnano (Milano), responsabile marketing di una ditta di hardware, e Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa (Vicenza), laureatosi in ignegneria a Padova l'anno scorso.
Gulotta è morto sotto gli occhi dei figli di 1 e 5 anni, come ha raccontato la compagna Martina, che è riuscita a salvare il bambino più grande, tirandolo a sé prima che il furgone assassino potesse travolgerlo.
Le vittime di Barcellona appartengono a 34 diverse nazionalità. Tra loro, tre tedeschi e un belga, rimasti uccisi, e 26 francesi feriti.
I due attentati secondo l'antiterrorismo spagnolo portano la firma di una cellula composta da 12 persone, alcune operative, altre logistiche. Tre gli arrestati finora, ma il killer è ancora in fuga. Sarebbe un ragazzino, Moussa Oukabir, appena 17 anni, che ha doppia nazionalità marocchina e spagnola, radicalizzatosi negli ultimi mesi.
Come i suoi complici, non ha precedenti per terrorismo. La polizia sta cercando di stabilire se il giovane era anche alla guida di un'auto, che ieri poco più di due ore dopo la strage ha forzato un posto di blocco a Sant Just Desvern, alla periferia di Barcellona, ed è fuggito a piedi. Nell'auto è stato trovato il proprietario, ucciso a coltellate.
Le persone fermate sono Driss Oukabir, fratello del ricercato, bloccato ieri sera a Ripoll, centro a 110 chilometri da Barcellona. I suoi documenti erano nel furgone. Marocchino, 28enne, si è presentato spontaneamente, nega ogni responsabilità e sostiene che i documenti gli sono stati rubati.
Sempre a Ripoll è stato arrestato stamani un terzo uomo e ieri sera ad Alcanar è un uomo, di Melilla, dopo un'esplosione in una abitazione. E proprio questa cittadina 200 chilometri a Sud di Barcellona e un centinaio di Cambrils, è diventata l'anello di congiunzione dei due attacchi. L'esplosione, avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì, è stata causata da una persona che maneggiava una ventina di bombole di gas. Un uomo è morto. Un altro è rimasto ferito, ricoverato in ospedale e arrestato. Una seconda esplosione, accidentale, ha investito i soccorritori poco dopo, causando sei feriti tra pompieri e poliziotti.
Gli investigatori sospettano la cellula avrebbe dovuto nascondere quelle bombole all'interno di un furgone per farlo saltare in aria nel centro di Barcellona. Anzi, proprio quell'esplosione in casa ad Alcanar potrebbe aver cambiato i piani d'attacco, inducendo i terroristi a scagliare un furgone contro la folla, come poi avvenuto. In migliaia per un minuto di silenzio alle 12 con re Felipe a Plaza Catalunya: omaggio alle vittime e no alla paura.
Il sindaco di Nizza Chistian Estrosi, ha convocato per il 28 e 29 settembre una vertice con gli omologhi di altre grandi cita' europee, per studiare come migliorare la lotta al terrorismo a livello locale e europeo. Il 14 luglio dell'anno scorso a Nizza un uomo alla guida di un furgone ha ucciso 86 persone sul lungomare.
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12:40 - Luca Russo, la seconda vittima italiana dell'attentato di Barcellona, abitava a Bassano del Grappa (Vicenza). Di Bassano anche la fidanzata, rimasta ferita
11:04 - La cellula responsabile della strage di Barcellona è composta da 12 persone. Lo riferisce El Pais citando fonti dell'antiterrorismo spagnolo.
10:18 - I cinque terroristi uccisi dalla polizia la notte scorsa a Cambrils volevano fare un nuovo attentato a Barcellona: lo rivelano fonti della polizia, secondo quanto scrive oggi il quotidiano La Vanguardia.
9:05 - La Rambla dove ieri tredici persone sono rimaste uccise e un centinaio ferite da un furgone che ha investito la folla di turisti - attentato rivendicato dall'Isis - è stata riaperta al pubblico dopo essere stata completamente ripulita durante la notte. La passeggiata che dal centro conduce al porto della città rimane però chiusa al traffico delle auto. Centinaia di turisti stanno lasciando gli alberghi o gli appartamenti affittati nel centro.
L'ambasciatore a Madrid, Stefano Sannino, fa sapere che al momento risultano solo tre connazionali feriti (due già dimessi, uno in ospedale con alcune fratture) e non conferma la morte di un altro italiano, il 35enne Bruno Gulotta di Legnano, sulla sorte del quale ci sono timori. Tre uomini sono stati arrestati, in fuga il conducente del furgone della strage
2:20 - Quattro o cinque presunti terroristi sono stati uccisi in un'operazione della polizia spagnola in corso a Cambrils, cittadina sulla costa a sud-ovest di Barcellona.
La notizia è riferita dai media spagnoli ed è riportata, fra l'altro, dall'edizione on line del Guardian. Anche alcuni agenti sono rimasti feriti. Non è chiaro se l'operazione sia legata alla strage sulla Rambla a Barcellona.
IL PUNTO DELLA SERA - Pomeriggio di terrore a Barcellona, una delle città più amate dai turisti di tutto il mondo, soprattutto italiani.
Verso le 17 un furgone bianco è piombato sulla folla che passeggiava sulla Rambla, nel cuore della capitale catalana, facendo una strage.
Almeno 13 morti e 100 feriti, 15 dei quali gravi, in un massacro che l'Isis ha rivendicato in serata attraverso la sua "agenzia" Amaq.
Dopo i ripetuti attentati che hanno insanguinato l'Europa negli ultimi anni, quello di Barcellona è il primo attacco islamista a colpire la Spagna dalle stragi dei treni di Madrid del 2004, firmate da Al Qada, che fecero 191 morti.
Un uomo di origine maghrebina, sembra nato a Marsiglia, è stato arrestato. Si chiama Driss Oukabir. È lui che ha noleggiato il furgone usato nella strage della Rambla.
Non è chiaro se possa essere il conducente. Fisicamente potrebbe quadrare con l'identikit del terrorista responsabile della strage tracciato da un testimone: "23-25 anni, magro, capelli scuri, con una t-shirt grigia".
Altri due uomini ricercati dalla polizia sono stati dati in fuga. Ma in serata, in un susseguirsi di notizie confuse, il capo del governo catalano Carles Puigdemont ha annunciato che un altro arresto è stato compiuto in relazione all'attacco, mentre un terzo uomo sarebbe stato ucciso in una sparatoria con la polizia a Sant Just Desvern, una decina di chilometri a ovest di Barcellona, dopo aver tentato di forzare uno dei posti di blocco allestiti alle principali uscite della città.
Secondo le prime ricostruzioni il furgone bianco è piombato sulla Rambla dalla parte di Plaza Catalunya ed ha falciato la folla a passeggio sul viale più famoso di Barcellona seguendo una traiettoria a zig-zag per fare più morti possibili. "Puntava e inseguiva la gente", ha raccontato un testimone italiano.
Sulla Rambla è stato panico immediato. La gente urlava, correva disperata, cercava di togliersi dalla traiettoria del terrorista. La corsa omicida del furgone è proseguita per circa 700 metri.
Poi all'altezza del teatro del Liceo è andato a sbattere contro un'edicola.
Il terrorista è balzato a terra e si è dato alla fuga. "Aveva una maglietta grigia. Sembrava molto alterato, come sotto l'effetto di una droga", ha riferito un altro testimone, che un attimo prima era riuscito ad agguantare il figlioletto e toglierlo dalla folle traiettoria del terrorista.
Subito è scattata la caccia all'uomo. La polizia catalana ha chiuso la zona e evacuato le stazioni metro e della ferrovia Renfe. La gente sulla Rambla si è data alla fuga correndo in tutte le direzioni, cercando salvezza nei negozi e nei ristoranti, che sono stati chiusi dalla polizia.
Il quartiere è stato blindato, invaso da polizia e ambulanze. Fra gli scampati alla strage, nei loro rifugi precari, sono stati altri momenti di ansia e di panico. Nella fuga verso la salvezza, molti hanno perso amici e parenti.
Tutti cercavano di avere notizie e di avvertire le famiglie. Intanto le ambulanze trasportavano morti e feriti negli ospedali della città.
Fra i feriti "ci sono anche bambini", ha avvertito la tv pubblica Rtve.
Fra le vittime ci sono certamente cittadini stranieri. La Rambla, un 17 agosto, è la mecca dei turisti di tutto il mondo che ogni estate affollano la metropoli catalana. Sono in corso le verifiche per stabilire il coinvolgimento di italiani, ma la Farnesina ha avvertito che c'è il rischio concreto che ci siano connazionali tra le vittime, non si sa ancora se tra i morti o i feriti.
L'attentato di Barcellona è un colpo durissimo per una città e per un paese in pieno boom turistico. Un'industria, la prima della Spagna, che ha aiutato il Paese negli ultimi tre anni - approfittando anche della crisi di paesi della sponda sud del Mediterraneo attaccati dal terrorismo - a uscire dal tunnel della crisi. Ed è anche un segnale preoccupante per tutti.
Nessuno può ritenersi immune. Da due anni la Spagna aveva innalzato al livello quattro, il penultimo più alto, l'allerta terrorismo islamico. E le misure di sorveglianza.
La sua polizia inoltre è una delle più efficaci in Europa nella lotta alla piovra jihadista, con oltre 200 arresti dal 2015. Negli ultimi anni sono stati sventati in extremis attentati jihadisti a Madrid e Barcellona. Ma la strage di oggi non ha potuto essere evitata.
Gli inquirenti ritengono non si tratti come in altri attentati analoghi con auto o camion lanciati sulla folla dell'azione di un "lupo solitario". Ma di un attentato organizzato da una cellula.
I terroristi disponevano di un secondo furgone, noleggiato e ritrovato a Vic, alle pendici dei Pirenei, che doveva servire per la fuga.
Davanti alla strage di Barcellona, la politica spagnola ha ritrovato la compattezza dei tempi della lotta contro il terrorismo dell'Eta.
Tutti i leader hanno avuto parole di dura condanna. Re Felipe VI ha parlato di "assassini, semplici criminali che non riusciranno a terrorizzarci".
Il premier Mariano Rajoy ha interrotto le vacanze per volare a Barcellona, dopo una lunga telefonata con il presidente secessionista catalano Carles Puiogdemont.
I due uomini sono impegnati in una lotta all'ultimo sangue in vista del referendum catalano sull'indipendenza del primo ottobre. Ma il dramma di Barcellona ora, per una Spagna sotto shock, passa prima di tutto.
LIVE BLOGGING
Ore 21:20 - L'Isis ha rivendicato l'attentato di Barcellona attraverso la sua "agenzia" Amaq, definendo gli attentatori "soldati dello Stato islamico". Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web, pubblicando una immagine della rivendicazione in arabo.
Ore 19:46 - È di origine maghrebina Driss Oukabir, l'uomo che ha affittato il furgone usato nell'attentato della Rambla di Barcellona, riferisce la tv pubblica Rtve. Oukabir sarebbe titolare di un permesso di residenza in Spagna.
Ore 19:30 - Rispetto alla stampa iberica, che dava un bilancio provvisorio di almeno 13 morti, la polizia di Barcellona riferisce che la conta ufficiale delle vittime dell'attentato è fermo a un morto accertato, 32 feriti di cui 10 gravi.
Ore 19:10 - I sostenitori dell'Isis stanno celebrando l'attacco di Barcellona, come fecero dopo quello di Manchester, e lanciano nuove minacce alla Spagna. Lo riferisce il Site.
Cos'è accaduto
Un uomo alla guida di un furgone bianco si è lanciato sulla folla che passeggiava lungo la Rambla di Barcellona, provocando secondo l'ultimo bilancio, una vittima e ferendone molte altre.
La polizia sostiene, dopo l'iniziale prudenza, che si tratta di un attentato. L'autista è fuggito a piedi dopo la collisione, è armato e si è rifugiato in un ristorante, con un complice. La polizia starebbe trattando la resa.
I sostenitori dell'Isis stanno celebrando l'attacco di Barcellona, come fecero dopo quello di Manchester, e lanciano nuove minacce alla Spagna. Lo riferisce il Site.
Il racconto dei testimoni
Il furgone procedeva a una velocità di 80 km orari e ha percorso circa 530 metri prima di fermare la propria corsa, era arrivato sulla passeggiata della città catalana da via Pelai e si è fermato nell'area del Teatro Liceo.
"Sono vivo solo perché non sono riusciti ad ammazzarmi, ma io ero lì nel mezzo, li ho visti, in pochi secondi ho visto uccidere non so quante persone di fronte ai miei occhi. Mi sono ritrovato chiuso in un sottoscala di un negozio e non so neanche come ci sono arrivato, non so dove sono i miei amici e non capisco ancora cosa cazzo sia successo. Amici di Barcellona scrivetemi qui per favore". Così in un post su Facebook, diffuso dall'Ansa, scrive Alessio Stazi, un italiano che sul social network dice di trovarsi a Barcellona.
Turisti chiusi in albergo
Centinaia di turisti sono rimasti chiusi negli alberghi attorno alla Rambla. La polizia ha isolato sin dal primo momento l'area ed ha sconsigliato a tutti di avvicinarsi all'area.
Si tratta del primo attentato in Spagna dall'11 marzo 2004 quando 4 ordigni, piazzati da una cellula di Al Qaeda, esplosero contemporaneamente su altrettanti treni nella stazione madrilena di Atocha causando 192 morti ed oltre 1.800 feriti.
L'unità di crisi della Farnesina, in contatto con il Consolato italiano a Barcellona, cerca di capire se ci sono connazionali tra le vittime.