Berlusconi: "Per il centrodestra serve una personalità capace di unire"
Lunga intervista rilasciata a Rtl 102,5: la vittoria del "No" ridarà voce agli italiani. Poi un governo per la nuova legge elettorale e le elezioni
In una intervista a radio Rtl 102,5, mercoledì mattina, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha sottolineato come per guidare il centrodestra unito sia necessaria una personalità accettata da tutti i componenti della coalizione.
"In una coalizione i toni accesi non servono, i personalismi sono deleteri", ha spiegato l'ex presidente del consiglio.
Né Parisi né altri, quindi, può avere la guida del centrodestra se gli altri membri non lo accettano.
Di seguito alcuni passaggi importanti dell'intervista.
Governo per le riforme
"Se vince il 'No' al referendum, si potrà avere un governo che faccia la legge elettorale e ci porti al voto. Oppure un esecutivo che faccia una riforma costituzionale con quelle cose che in questa non ci sono", ha detto Berlsuconi.
"Noi vogliamo che vinca il 'No' per ridare voce agli italiani e arrivare a ridiscutere una riforma della Carta tutti assieme, per raggiungere un accordo più ampio possibile".
A chi gli chiede se fosse pentito della rottura con Renzi, l'ex premier risponde netto: "Purtroppo ci siamo chiamati fuori quando abbiamo capito che non era interessato a una vera riforma ma a regole cucite addosso a lui. A quel punto avevamo non solo il diritto, ma anche il dovere di opporci".
Riforma costituzionale
"Questa riforma non risolve i problemi, non assicura più efficienza ed è pericolosa per la democrazia, può aprire a una deriva autoritaria".
"Renzi - aggiunge Berlusconi - ha trasformato questo passaggio in un referendum su di lui, per avere quella legittimazione popolare che gli manca".
"Renzi mente: se vince il 'No' non ci sarà nessun caos. Sono le stesse bugie che diceva Napolitano quando diceva all'estero che il mio governo non aveva i soldi per pagare gli stipendi". "Renzi - prosegue - usa l'arma della paura per raccogliere voti".
Renzi è un leader
Tanti anni di ricerche ma altrettanti 'fallimenti'. Silvio Berlusconi non nasconde la propria delusione per non aver trovato un suo 'erede' politico. "Spero che ci sia", dice ancora a Rtl 102.5, anche se "fino adesso questa scelta non mi si è presentata. Avevo puntato molto su qualcuno che poi addirittura e' passato dall'altra parte... Altri personaggi hanno deluso. Di leader veri nella politica - osserva - ora ce ne è uno solo e si chiama Matteo Renzi. Fuori dalla politica forse ce ne è qualcuno, ma dalla politica è stato buttato fuori...".
Parisi
"Io ho fatto solo una constatazione. In una coalizione i toni troppo accesi non servono, i personalismi sono deleteri. Né Parisi né chiunque altro può avere la guida della coalizione se gli altri membri non lo accettano".
Il Cavaliere ha però voluto precisare che "non era questo il ruolo di Parisi" che invece doveva "raccogliere energie nuove. Lui ha detto sempre di non sentirsi di Fi, quindi risponde lui delle cose che dice, mi auguro che vada avanti e che alla fine ci si possa ritrovare insieme: dobbiamo rinnovarci senza rottamarci", ha concluso il leader di Forza Italia, aggiungendo che "Parisi può aiutarci in questa ricerca di persone nuove".
La lettere agli italiani all'estero: un diritto di Renzi
"Comunicare agli elettori italiani all'estero è un diritto di Matteo Renzi come di tutti noi".
Il presidente della Repubblica Mattarella
"Non è che Mattarella non ci vada bene, ma è stato eletto contro di noi".
"Il primo punto dell'accordo con Renzi era avere la possibilità di collaborare con la scelta del Presidente della Repubblica. Invece quel modo di andare avanti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Abbiamo creduto sinceramente che Renzi volesse collaborare. Ma poi - ha aggiunto - abbiamo capito che non aveva alcuna voglia di lavorare assieme".
I giornali italiani
"In Italia ci sono i grandi giornali, quelli che chiamo 'i giornaloni' che sono abbastanza staccati dai problemi della gente".
"Parteggiano per il governo, sottolinea Berlusconi, per le sinistre. Non sanno cogliere quello che interessa alla gente che lavora. E ciò - conclude l'ex premier - spiega il loro calo nelle vendite".
Milano, l'esercito
Sicurezza. "Penso che la richiesta di Sala" di avere l'esercito a Milano "sia una cosa ragionevole e giusta".
L'intervento al cuore
"Grazie a Dio sto bene, ho passato veramente una prova che è stata la più difficile della mia vita, ma poco a poco ho recuperato e mi sono rimesso anche nei muscoli, perché tutte le mattine faccio un'ora di ginnastica e di nuoto e per quanto riguarda il fisico, quindi, mi sento di poter dire che mi sento bene".
La famiglia
"Guardi, intanto sono davvero un patriarca perché ho dieci nipoti, e non sono un numero piccolo. Ieri sono stato a trovare il mio decimo nipotino e l'ho trovato bellissimo, quindi queste cose mi hanno dato veramente molta gioia. In questo periodo sono stato circondato anche dall'amore dei miei figli, che non mi hanno mai lasciato solo, i miei nipotini con cui mi sono divertito molto. Da questo punto di vista quell'intervento, che è stato drammatico per certi versi, ha portato tutta la famiglia a raccogliersi intorno a me, e mi han fatto passare delle ore davvero serene".
"Non sono come Trump"
Silvio Berlusconi dice no ad un 'parallelismo' tra lui e Donald Trump. "Il Presidente Trump in maniera molto gentile ha detto di aver studiato il modello di comunicazione ed organizzazione politica che avevo messo in campo io, e la cosa mi fa naturalmente piacere, ma con Trump ho poche cose in comune".
"È vero - ammette - siamo entrambi imprenditori che hanno deciso, a un certo punto della loro vita, di lasciare le proprie aziende per mettersi al servizio del loro Paese, ma anche la sua storia come imprenditore è molto diversa dalla mia".
"Comunque - prosegue il leader di Fi - direi che questo nuovo Presidente è stato capace di ascoltare le difficoltà di quel ceto medio che non fa politica, che non si riconosce nei partiti, che è più esposto di tutti alla crisi, alle tasse, alla disoccupazione, alla criminalità, e in questo posso dire che e' affine a me, non parla il linguaggio dei politici, ma quello della gente comune. Sui contenuti ci sono punti che condivido e altro meno, apprezzo molto il drastico calo delle tasse che ha intenzione di fare e dico che anche noi saremo in difficoltà se non faremo altrettanto. Trovo giustissimo il rafforzamento del controllo all'immigrazione clandestina, però non mi piacciono, se saranno confermate, le tentazioni protezionistiche, le tentazioni isolazioniste che ho visto in certe sue dichiarazioni".
Sul piano internazionale, invece, "l'idea di un diverso e più positivo rapporto con la Russia di Putin mi pare assolutamente positivo, così come mi paiono positive le indicazioni di solidarietà ad Israele, spero che non vengano contraddette dalla scelta dei collaboratori. L'esperienza insegna però che un Presidente non si giudica dalla sua campagna elettorale prima delle elezioni, ma da fatti", ha concluso Berlusconi.