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(Ansa)
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Insufficienza di prove per Foti. Ma il processo su Bibbiano è intatto

Lo psicologo, dopo l’assoluzione in appello, esulta: «sgretolato il teorema accusatorio». Però il procedimento contro gli altri 17 imputati coinvolti nell’inchiesta degli allontanamento illeciti di bambini è ancora in piedi

Volete la verità vera su Bibbiano e dintorni? Eccola. Martedì 6 giugno la Corte d’appello di Bologna ha assolto lo psicologo Claudio Foti dalle due accuse di lesioni dolose gravi «perché il fatto non sussiste», e dall'abuso di ufficio «per non aver commesso il fatto». La Corte non l’ha assolto con formula piena, come si legge su molti giornali. In realtà i giudici hanno utilizzato la formula prevista dal secondo comma dell’articolo 530 del Codice di procedura penale («…il giudice pronuncia sentenza di assoluzione anche quando la prova manca, è insufficiente o è contraddittoria…»), che è l’equivalente della vecchia «insufficienza di prove».

Lo psicologo al centro delle polemiche per il caso Bibbiano, scoppiato nell’estate del 2019, ha scelto il rito abbreviato – un procedimento separato e anticipato rispetto a quello che a Reggio Emilia sta ancora valutando le responsabilità di altri 17 imputati – e l’11 novembre 2021 era stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione (più 2 di sospensione dalla professione) perché ritenuto responsabile di due dei reati che gli erano stati scritti reati: da una parte le gravi lesioni dolose inferte alla psiche di una dei suoi giovanissimi pazienti, che l’accusa sostiene Foti abbia indotto a falsi ricordi di violenze sessuali a opera del padre, alterandone la psiche; dall’altra il concorso nell’abuso d’ufficio attribuito all’Unione dei Comuni della Val d’Elsa, che a Foti e ad altri psicologi del Centro Hansel e Gretel da lui fondato aveva affidato senza gara l’incarico (ben retribuito: oltre 200mila euro) di occuparsi dei traumi dei minori affidati ai servizi sociali di Bibbiano e dintorni. Una condanna piena e dura, se si pensa che per di più, proprio grazie al «rito abbreviato», lo psicologo aveva ottenuto lo sconto di un terzo della pena.

"Grazie alle indagini su Bibbiano abbiamo avuto importanti conseguenze legislative: sono state apportate modifiche alle norme del codice civile in tema di affidi di minori e c’è stata una commissione parlamentare d’indagine in cui sono stati espressi grandi apprezzamenti per la correttezza con cui sono state condotte le indagini. E ricordo che nei casi indicati nei capi d’imputazione come presunte violenze sessuali ai danni di minori non è emerso nulla: su 8 casi, 7 sono stati archiviati”. Questo il commento del Procuratore Capo di Reggio Emilia, Gaetano Paci, che difende l'operato della procura.

continua: laverita.info

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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