Biotestamento, ecco perché il canguro non funzionerà
Una parte del Pd prova a forzare la discussione per arrivare all'approvazione entro fine legislatura. Ma in mezzo c'è il Vaticano
Il canguro è tornato a fare capolino al Senato. L'ultima volta lo avevamo visto aggirarsi per Palazzo Madama in occasione della discussione sulle unioni civili. L'animale sembra particolarmente interessato ai lavori del palazzo, perchè rispunta puntualmente quando si parla di diritti.
Stavolta il tema all'ordine del giorno è il biotestamento sul quale in commissione gravano circa tremila emendamenti. Le solite divisioni interne al PD, tra cattodem e laici, e la parte più cattolica di ogni schieramento si sono messe di traverso al normale percorso parlamentare. Stesso identico copione vissuto all'inizio del 2016, quando Monica Cirinnà lottava come un leone per portare a casa le unioni civili comprensive di stepchild adoption.
Le strategie in campo
Così per aggirare l'ostruzionismo parlamentare la relatrice della legge sul testamento biologico, Donata Lenzi, minaccia di dimettersi dal suo ruolo, avviando un meccanismo per il quale la discussione in commissione si interrompe, e di conseguenza decadono gli emendamenti presentati, e si va in aula senza relatore.
A questo punto se il provvedimento venisse calendarizzato si aprirebbero diversi scenari. Si procede in maniera ordinaria: tutti i gruppi possono preparare proposte di modifica e si vota emendamento per emendamento con il solo parere del governo. Altrimenti se il Presidente del Senato, Piero Grasso, lo consente c'è la possibilità di far entrare in scena il canguro, un emendamento che riscrive il testo e fa cadere automaticamente molti degli emendamenti presentati. Da ultimo, come avvenne con le unioni civili, il governo potrebbe porre la fiducia su un unico articolo che riscrive tutto il testo della legge dopo aver concordato con la maggioranza di governo.
Al di là dei tatticismi, è però evidente che con le elezioni alle porte è complicato non solo che il canguro sia fatto entrare dalla porta, ma che lo stesso provvedimento diventi legge.
Governo al bivio con la Chiesa
Il governo è già sotto pressione del Vaticano per l'approvazione in tempo utile dello Ius soli, mentre il biotestamento è visto come fumo negli occhi oltre Tevere. Insomma, se la mossa è quella di rasserenare il mondo cattolico con lo ius soli, è escluso che poi sotto elezioni lo si voglia indispettire con una legge che ?apre a derive pericolose? per usare le parole del Cardinal Bagnasco il giorno dell'approvazione alla Camera. Per stare tranquillo il giorno delle urne, il Pd si deve sbrigare ad approvare la legge sulla cittadinanza e a seppellire per questa legislatura il biotestamento.
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