Brigitta Kocsis: così Panorama ha fatto risparmiare 15mila euro allo Stato
L'importo per l'ingiusta detenzione dell'ex pornostar deciso dai giudici era sbagliato: i magistrati costretti a correggere i conti
Panorama ha fatto risparmiare 15mila euro allo Stato. Come? Pubblicando il conteggio errato del risarcimento liquidato all’ex pornostar Brigitta Kocsis, ingiustamente detenuta nel 2010 con l’accusa di pornografia minorile e atti osceni durante uno spettacolo hard in una discoteca vicino Gubbio. Dopo la pubblicazione dell’articolo del 29 settembre i giudici della Corte d’appello di Perugia, gli stessi che avevano invertito un 3 con un 5 stanziando un indennizzo di poco inferiore a 18mila euro, si sono nuovamente riuniti in camera di consiglio per rettificare la svista mediante un «provvedimento di correzione».
Calcolatrice alla mano Panorama aveva dimostrato che l’importo esatto si aggirava intorno ai 3.500 euro. «All’atto pratico - dice il presidente della Corte d’appello di Perugia, Wladimiro De Nunzio - l’articolo di stampa ha evitato un errore alla Giustizia». Facendo risparmiare, di fatto, svariate migliaia di euro alle casse del ministero condannato al risarcimento della 32enne ungherese.
La procedura di liquidazione dei 17.911,50 euro non era stata ancora posta in esecuzione e per i magistrati è stato dunque possibile correggere in corsa i conti. L’errore aritmetico era sembrato subito palese: il 23.5.2010, giorno dell’arresto della giovane ungherese, nel conteggio si era erroneamente trasformato in 25.3.2010, facendo schizzare il numero dei giorni di detenzione da 11 a 71. Le toghe non avevano riconosciuto danni particolari alla Kocsis, limitandosi ad applicare parametri tabellari e moltiplicando l’importo di 238,82 euro per i giorni di custodia cautelare. Proprio per questo il prodotto era visibilmente esagerato. Nel conteggio c’erano finiti 60 giorni, fortunatamente, mai trascorsi dietro le sbarre.