Calano gli infortuni sul lavoro, ma crescono le malattie professionali: tre morti al giorno nel 2023
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Calano gli infortuni sul lavoro, ma crescono le malattie professionali: tre morti al giorno nel 2023

Nonostante la riduzione del 16% degli infortuni denunciati, i dati annuali Inail rivelano un aumento del 20% delle malattie professionali. Il 2024 si preannuncia ancora più preoccupante, con i numeri provvisori che peggiorano.

Calano gli infortuni sul lavoro in Italia, ma crescono, del 20% le malattie professionali e si contano ancora più di tre morti al giorno. In più i numeri del 2024, ancora provvisori, sono peggiori. È il quadro che emerge dalla presentazione della relazione Inail sul 2023. L’emergenza dunque resta.

L’anno scorso, gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail sono stati oltre 590mila, con un calo significativo del 16,1% rispetto ai 704mila casi del 2022. La riduzione riguarda anche gli infortuni mortali, che, pur rimanendo su valori elevati con una media di oltre tre decessi al giorno, si attestano a 1.147 casi, in calo del 9,5% rispetto all’anno precedente. In più, le denunce di malattie professionali sono cresciute del 19,8%, raggiungendo quota 72mila.

Dal punto di vista geografico, il 61% degli infortuni si è verificato nelle regioni del Nord, seguite dal Centro (20%) e dal Sud (19%). Il calo degli incidenti è stato registrato in tutte le aree del Paese, con il Sud che ha visto la maggiore riduzione (-20,5%), seguito dal Nord-Ovest (-19,6%), dalle Isole (-18,7%), dal Centro (-15,9%) e dal Nord-Est (-9,9%).

La maggior parte degli infortuni riconosciuti (64% delle denunce) ha riguardato incidenti avvenuti sul luogo di lavoro, ma il 18,1% si è verificato "fuori dall'azienda", cioè durante il tragitto casa-lavoro o in occasione di lavoro con mezzo di trasporto. In particolare, oltre la metà degli infortuni mortali accertati (52,2%) è avvenuta in queste circostanze.

I settori più colpiti rimangono l'industria e i servizi, che coprono quasi otto casi su dieci degli infortuni complessivi, seguiti dall'agricoltura e dalla gestione conto Stato (dipendenti delle amministrazioni statali e le scuole).

Preoccupa la crescita delle denunce di malattie professionali, con oltre 72mila casi segnalati nel 2023. Questo aumento, pari al 19,8% rispetto al 2022, era atteso, secondo l’Inail, dopo la flessione legata alla pandemia da Covid, che aveva portato a una riduzione significativa delle denunce negli anni precedenti. Le denunce riguardano le malattie, non i singoli lavoratori, il cui numero stimato è di circa 49mila. Spesso, infatti, un lavoratore può presentare più denunce per diverse patologie.

“La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di ogni lavoratore. Garantire questo diritto è una priorità permanente, che deve vedere tutti in prima fila”, ha commentato la premier Giorgia Meloni. Il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, ha ribadito l'importanza di una collaborazione tra istituzioni, imprese e associazioni per ridurre i rischi sul lavoro, mentre il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha posto l'accento sulla necessità di una formazione efficace per lavoratori e imprenditori. Calderone ha sottolineato che la prevenzione e la formazione devono essere autentiche, lontane da meri formalismi, e orientate ai nuovi rischi emergenti nei luoghi di lavoro.

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Cristina Colli